mercoledì 28 marzo 2018

Wrathskeller/Shadowcast - Blast from the past


Wrethskellr e Shadowcast, due band contraddistinte da un unico comune denominatore, ovvero il mai domo Randy Davis, per anni attivo nella scena underground statunitense come chitarrista/compositore di queste due piccole leggende underground che, nonostante i sacrifici, le energie spese e la dedizione elargita, non arrivarono mai a varcare i confini statali, quelli dell'Ohio, rimanendo confinate per sempre ad un ruolo marginale di sparring partner che è durato tanto, troppo tempo.  Ma la vita si sa, è strana, e se nelle decadi passate in pochi si erano accorti dell'esistenza delle due compagini oggetto oggi delle nostre attenzioni, oggi, grazie soprattutto all'ottimo lavoro svolto dalla Arkeyn Steel, che si è occupata della pubblicazione di due raccolte antologiche veramente esaurienti, molti metalheads della vecchia guardia hanno finalmente potuto apprezzare le qualità compositive di entrambe le formazioni, orientati verso un epic metal autoctono i primi, sicuramente più ambiziosi e, artisticamente parlando più duttili i secondi, alle prese con un intricato progressive/power metal. Parola al nostro interlocutore. 

Intervista a cura di: Beppe Diana


Ciao Randy, cominciamo con un viaggio indietro nel tempo, quando hai formato una band nei primi anni 80 con il nome di Wrathskeller. Qual è stato il tuo obiettivo principale come adolescente? Quale era la tua idea di suonare in una band? Com'era la scena musicale nella zona di Daytona?
Quando ho formato i Wrathskeller, mi sono messo in contatto con Tom Reed, chitarrista e bassista della prima line up della band, con l'intento di mettere insieme una formazione che non suonasse scontata o che proponesse cover come erano solito fare molte formazioni locali. La scena naturalmente era ancora acerba, c'erano pochi posti in cui suonare musica originale, così la composizione e la registrazione sono stati i nostri obiettivi principali.

Dopo aver formato la band quanto tempo avete impiegato per iniziare la stesura per la demo "Necropolis"?
Beh, la prima demo degli Wrathskeller ha avuto una gestazione tutto sommata breve, nel senso che sia Tom che io abbiamo portato in studio alcune bozze di brani che avevamo scritto in solitaria, e li abbiamo arrangiati cercando di eliminare le parti che non ci convincevano.

Quali sono i tuoi ricordi di quel periodo? In che modo sono nate canzoni come “Circuit on fire” o “Hail to the heavy”?
Registrare la prima demo è stato molto emozionante e stimolante! Era la mia prima vera registrazione. Mi ricordo lo studio che abbiamo usato per aggiungere le voci ed altre partiture di chitarra, la bobina utilizzata non era ottimale per i rumori dei Marshall sparati a tutto volume! Un periodo molto divertente! Volevamo un demo su nastro a tutti i costi, ed abbiamo faticato tanto per averlo!

Il suono, l'immagine della band mi lascia pensare che all'epoca il vostro interesse fosse focalizzato su tematiche dal forte retrogusto epico di fondo, sbaglio?
No, hai indovinato. All'epoca avevo scoperto i Fates Warning grazie al tour di “Awaken the Guardian” che avevano suonato per intero spazzando letteralmente via tutto quanto fosse stato concepito prima. Quello spettacolo ha cambiato la mia direzione musicale ed il mio personale stile compositivo. Ricordo anche che Tom mi ha chiesto in prestito la cassetta di quel disco, e si è rifiutato di restituirmela! Entrambi abbiamo iniziato a scrivere seguendo l'istinto che quella grandissima band e quell'album meraviglioso ci suggerivano. Abbiamo anche composto un brano di 18 minuti "The House Of Usher" che non abbiamo mai registrato ufficialmente.

Dopo diversi cambiamenti all'interno della line up della formazione, la band registra e pubblica un'altra demo di 4 tracce nel 1987. Cosa ci racconti di quel nastro? "Dancing with the dead" o "The flying dutchmen" rappresentano senz'ombra uno dei vertici espressivi toccati dalla band nella sua breve esistenza.....
La stesura dei brani che fanno parte della demo del 1987 erano stati portati avanti ed arrangiati dalla band al completo, mentre le liriche le abbiamo scritte come al solito io e Tom, e lo stesso dicasi per le linee di basso.
All'epoca avevamo nella band un signor cantante come Dan Turner, il suo stile lirico e le parti vocali erano proprio quello che avevamo in mente quando abbiamo iniziato a portare avanti il progetto musicale. Il ruolo del bassista è sempre stato il nostro punto debole, per cui quando non avevamo audizioni, tutto quello che facevamo era scrivere. Avevamo quasi cinquanta brani abbozzati, ma purtroppo la maggior parte non sono mai stati registrati ufficialmente.



Avevate provato a distribuire ufficialmente i vostri demo nei negozi o nei club della vostra zona? Che rapporti avevate con le altre formazioni minori attive all'epoca in Ohio?
Con i Wrathskeller abbiamo suonato solo durante qualche competizione come le battle of bands. L'unica volta che ho provato a distribuire personalmente i nostri lavori, è stato nel 1989 quando mi sono preso una vacanza, e sono andato sino a Los Angeles.
Qui ho fatto amicizia con alcuni ragazzi ed ho provato a scambiare le nostre demo con le loro. Gli appassionati le hanno apprezzate, mentre i proprietari dei locali non volevano avere a che fare direttamente con le band, parlavano solo con i manager, e noi non ne avevamo.

Che cosa è successo alla band tra la studio reheresal registrata con Dwight Bowden, e la terza demo ufficiale?
Durante le audizioni dei bassisti, Tom ha scoperto la musica dei Guns&Roses, mentre per fortuna Marc Mitchell, il batterista, voleva che la band rimanesse fedele alla sua direzione musicale. Fondamentalmente Marc ed io avevamo deciso di continuare a portare avanti uno stile compositivo che, per quel che ci riguarda, si stava facendo sempre più maturo, invece Dan Turner, il vocalist, aveva deciso in seconda battuta di provare a fare qualcosa con suo fratello. Così ci siamo messi in cerca di nuovi musicisti, e tramite un annuncio abbiamo trovato Dwight Bowden e Chris Motter che erano in cerca di una band, entrambi finiranno nei nostri conterranei Paragon, mentre Joel Borchers si è aggregato alla band in un secondo momento.
Volevamo una demo con la nuova line up, così l'abbiamo registrata. Dopo la registrazione di quel nastro, abbiamo avuto nuovi problemi, così ho avvicinato nuovamente Dan perchè sapevo che era rimasto senza una band.
Ho chiesto a Greyson Gilbert e Dave Corn, nostri vecchi amici, di unirsi a me, e così è stato. Abbiamo deciso di mantenere il nome della band inalterato e registrato ancora una volta un nuovo nastro, ma questa volta abbiamo deciso di utilizzare uno studio professionale.

Tre demo ufficiali in pochi anni mi lasciano pensare che la creatività all'interno dei Wrathskeller era inarrestabile, nonostante i vari cambi, ma dimmi la verità, era così difficile collaborare con te?
Beh ripensando al nostro trascorso musicale potrei dire di sì! È una domanda che ho chiesto molte volte ai musicisti della mia band, e mi sono sentito rispondere che, forse, sarebbe stato anche facile collaborare con me, ma loro si sentivano imbarazzarti perchè non erano capaci di scrivere quello che piaceva a me. Poche persone riescono a scrivere brani originali come abbiamo fatto io e Tom durante i primi anni di esistenza della band, in pratica mettevamo giù una bozza ogni volta che ci trovavamo a provare.
In più la maggior parte dei musicisti con i quali mi sono trovato a collaborare era quasi intimidita dal volume delle canzoni che dovevano suonare, una cosa inconcepibile se vuoi suonare in una band heavy metal.

Quando il karma della band raggiunge la parola fine? In che modo nacque la tua collaborazione con gli Shadowcast?
Quando la formazione cominciò a sgretolarsi, sapevo che la band era finita, ed ho deciso di smettere di pensare ad avere una line-up stabile, cercando di concentrarmi sulla registrazione.
Il batterista degli Shadowcast Jay Stueve era in contatto con Joel B. e Chris Motter, uno dei tanti bassisti che avevamo avuto nei Wrathskeller, lo stesso che mi contattatò perchè sapeva che la mia precedente band si era sciolta definitivamente. Lui ha dato il mio numero di telefono a Jay che mi  ha chiamato. Mi sono unito a loro solo quando è stato ufficiale l'ingresso in pianta stabile di  Nathan Vai, la sua voce mi ha convinto ad accettare l'offerta.

Qual è stato il tuo "peso" nel songwriting della band? Hai portato con te alcune idee che erano state abbozzate in precedenza?
Per fortuna sono stato nuovamente uno dei principali compositori degli Shadowcast, con la differenza che erano proprio loro stessi a fornirmi i principali input, suggerendomi anche parecchi riffs ed altre cose. Alcuni brani li avevo composti nel periodo Wrathskeller, ma come detto, c'era anche l'input da parte degli altri e quindi tutte le composizioni sono state aggiornate.
Inoltre, anche Joel ha iniziato a scrivere. Jay era un mio amico d'infanzia, quindi con lui era facile comporre o buttare giù delle idee.

Lasciami dire che il suono della band era molto più professionale, una sorta di power metal con influssi progressivi e suggestioni classiche incredibili.
Sono d'accordo. Nel periodo che siamo stati attivi, avevo seguito un corso come ingegnere del suono per imparare nuove tecniche e registrare finalmente in modo professionale, e visto che i brani portati in studio erano di tutti, e non solo mie composizioni, anche gli altri membri della band avevano voce durante tutto il processo. In più aggiungi che, come persone, eravamo anche molto più mature che in passato. Sai, a volte le esperienze di vita possono cambiare il modo in cui le cose vengono percepite.

È vero che avete registrato una cover di "Daylight Dreamers" da "No exit" dei maestri Fates Warning, nella prima demo della band? Perché avete deciso di non includerla sulla compilation cd della Arkeyn Steel?
Sì, abbiamo registrato 'Daylight Dreamers' sulla nostra prima demo. Quel nastro, circa 100 copie porfessioanli stampate e distribuite, è stato registrato solo per gli amici della band, o da dare ai locali  in modo da poter ottenere qualche serata live. Non è stato aggiunto al cd perché non abbiamo mai ottenuto i diritti per fare quella canzone. In più, non abbiamo mai pensato che ci sarebbe stata una pubblicazione ufficiale dopo tutti questi anni! Mi piacerebbe pubblicare in modo ufficiale "Daylight....", ma ho bisogno prima del permesso di quella band!!!

Quindi mi fai capire che avete organizzato una sorta di tour di supporto alle vostre due release ufficiali? Con quali band avete suonato?
Ci siamo esibiti principalmente in piccoli club e bar, niente di trascendentale. Abbiamo suonato un paio di volte in alcune feste all'aperto nelle quali, comunque, abbiamo ottenuto un buon riscontro, ma mai realmente nella direzione auspicata o in grandi manifestazioni.
I promotori della nostra zona volevano solo cover band, sembrava quasi che avessero problemi a farci suonare. Ed è anche per questo che abbiamo deciso di inserire alcune cover all'interno del nostro repertorio come  “Victim of Changes”, “Mindcrime” e “Daylight Dreamers” in modo da cercare di “aprire” alcune porte chiuse.
Qual è stata la reazione dei fan e della stampa specializzata nei confronti di una band come gli Shadowcast? Siete mai riusciti a diventare popolari al di fuori dall'Ohio?
I fan e la stampa musicale locale ci hanno amato. Abbiamo venduto le nostre produzioni in ogni posto in cui abbiamo suonato, ma non ci siamo mai spinti ad andare oltre i nostri confini regionali, rimanendo per sempre una piccola leggenda locale. Avevamo bisogno di qualcuno che gestisse la band.

Non hai mai pensato a quanto a volte la vita sia bizzarra? Mi spiego, quando avevate pubblicato le demo, siete stati in qualche modo rifiutati quasi da tutti, case discografiche e promoter locali in primis, mentre adesso, ovvero circa venticinque anni dopo la pubblicazione di quei lavori, molti appassionati e fan della scena musicale americana underground, ti scrivono messaggi ed e-mail elogiando il vostro lavoro, non ti sembra un controsenso?
Niente è garantito nella vita, haha! Io suono la mia musica perché mi fa sentire bene dentro! Oggi ci sono mezzi per promuovere la tua arte in tutto il mondo grazie ai social media e all'abbondanza di siti dedicati all'heavy metal.
Se oggi dovessi ri-registrare o pubblicare vecchie composizioni, penso che potrebbero ritagliarsi il loro spazio ed avere, perchè no, anche un mercato. Mi è stato detto che, musicalmente parlando, alcune di queste canzoni raccontano una storia emozionante. La reazione che stanno suscitando i cd delle due band è incredibile, sarebbe interessante scoprire cosa potrebbe riservarci il futuro!

Prima di concludere, cosa ci puoi dire delle altre band che ti hanno visto all'opera in questi anni? Sto pensando ai Rat Bastard e ai Sartori?
I Rat Bastard sono stati una cross-over band degli anni '80 a metà strada fra metal e punk vecchia scuola, una band molto divertente con cui dividere il palco. Abbiamo suonato parecchio in giro, con loro mi sono fatto le ossa sul palco ed ho accumulato una buona dose di esperienza.
Abbiamo suonato in club ed arene. Il bassista è stato il primo tattoo-artist della zona! I Sartori sono un mio progetto personale con il quale registro di tutto, anche stili di musica eterogenei e non propriamente metal. Sono appena entrato nel gruppo Alcocide, una band orientata su suoni molto pesanti. Musicalmente sono schizofrenico, ascolto e riproduco TUTTI i tipi di musica. Sento che se dovessi ascoltate un solo genere musicale, impazzirei.

Ok Randy siamo arrivati alla fine...
Vorrei ringraziare tutti i miei fans. I due album delle band sono incredibili e non avrebbero potuto esserci senza di voi! Ricordate, la musica è cibo per l'anima

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