Master of Metal Agent of Steel!!! Già, basterebbero solo queste poche
parole per scatenare il putiferio fra i metalheads più irascibili, anche
perchè non so quante band al debutto assoluto, sono riuscite ad
ostentare tanta sagacia e tanta vigore compositivo, arrivando
addirittura a restituire credibilità ad un genere di nicchia come lo
speed metal degli albori.
Già, “Skeptics Apocalypse”, primo vagito in studio dei cinque
californiani in questione, riusciva a rinvigorire il suono portato in
dote della NWOBHM di Maiden e Priest, e questo grazie a dosi massicce di
US Metal, che sconfinavano in territori thrash metal bay area, in un
meltingpot di emozioni e sensazioni dal forte sapore bellico, sempre e
comunque ad alta gradazione metallica.
Nove tenaci composizioni, fomentate da una produzione grezza e minimale
che, in seconda battuta, consolida ancora di più questa sorta di attacco
all’arma bianca perpetrato con estrema e cinica violenza, un autentico
crogiolo di idee focalizzate attorno ad una devozione smisurata per una
certa letteratura di natura tipicamente sci-fi, da sempre vero anello di
congiunzione fra le varie formazioni che si sono susseguite all’interno
della line up ufficiale della formazione americana in questione.
Band che, per questo primo ed importante vagito musicale, presenta
dietro al microfono il grandioso John Cyriis, proveniente dai
conterranei Abattoir, il suo degno alterego Juan Garcia alla chitarra,
Kurt Colfelt alla seconda ascia, e la coppia George Robb/Chuck Profus
rispettivamente al basso e alla batteria.
Ed è proprio l’estroso sceamer a stagliarsi con impetuosa versatilità
canora contro il muro si suoni eretto dalle due asce, abili ad erigere
delle vere e proprie barricate impenetrabili, grazie a mirabolanti
sciabolate metalliche forgiate su velocità ultrasoniche, il caso di
“Taken by force” o dell’auto celebrativa “Agent of Steel”, o dell’inno
generazionale “Bleed for the godz”, brani che riassumono al meglio i
tratti fisiognomici dei cinque che torturano e violentano letteralmente i
loro strumenti, fino ad ottenere colate magmatiche di metallo fuso, ed
anche quando i nostri decidano di abbassare i ritmi, la geniale
“Children of the Sun”, riescono pur sempre a tenere alto il quoziente
deleterio, mettendo a fuoco velleità artistiche fino a questo momento
solo paventate.
Un disco che ha segnato un’epoca ed un genere musicale, grezzo, sporco, minimale ma immenso….
Beppe "HM" Diana
Genere: Speed Metal
Anno di pubblicazione: 1985
Etichetta: Combat Records
Line up:
John Cyriis – vocals
Juan Garcia – guitars
Kurt Colfelt – guitars
George Robb – bass
Chuck Profus – drums
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