Certe band sono dure a morire!!!
Prendete ad esempio gli inglesi Rhabstallion, formazione seminale della scena musicale inglese, contraddistinti da un inizio di carriera altalenate, ed una seconda fase ricca forse di qualche piccola soddisfazione personale, grazie alla pubblicazione su Vynil Tap di un cd antologico registrato dal vivo dal titolo “Day to Day”, e poi nulla più.
Rientrati fra i ranghi solo qualche anno addietro, grazie ai consensi ricevuti nella seconda edizione del Bofrost Festival, forti di una formazione finalmente stabile, i cinque inglesi in questione si rituffano a testa bassa nel calderone dei risorti, e lo fanno grazie ad un nuovo disco che, da quanto si può evincere, partendo proprio dai solchi tracciati dai primi vagiti ‘80ies, cerca di spingersi verso soluzioni musicali strutturalmente efficaci, per un risultato finale che accomuna in un unico contesto sonoro le diramazioni metalliche del sound targato NWOBHM, con le pulsioni melodiche d'oltreoceano.
Quello che ne scaturisce è un disco molto passionale contraddistinto dalla sagacia di una band condotta egregiamente dalle tre asce, il cantante Andy Wood si alterna nel doppio ruolo di chitarrista, che conducono verso porti sicuri il vascello Rhabstallion, per dare forma, ma soprattutto sostanza a composizioni ardite come l'emozionante "Stranger Stranger" dall'incedere dinamitardo, l'up tempo heavy rock di "Eye of the needle" contornata da splendide partiture, o l'hard rock policromo di “Never say Never”
I Rhabstallion sono vivi e vegeti e sono tornati in prima linea, sempre pronti a non lasciarsi annichilire dagli avvenimenti e dalle circostanze del caso, le mode passano, la fede, quella indissolubile, resta per sempre nel tempo.
Beppe “HM” Diana
Anno di pubblicazione: 2021
Genere: Heavy Rock
Etichetta: Golden Core Records
Line up:
Andy Wood - guitars, vocals
David Thompson - guitars
Stuart Toddington - guitars
Jack Himsworth- drums
Graham Hooper - bass
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