venerdì 23 agosto 2024

Steel Crown - Sunset Warriors


 Italia anno domini 2006 3 gennaio


Musicalmente parlando in vita mia mi sono commosso solo due volte, ed entrambe in occasione di tragici epiloghi legati alla scomparsa di alcuni fra i migliori talenti musicali di casa nostra, ovvero i cari fratelli Cappanera dei mai dimenticati Strana Officina, e la prematura scomparsa del carismatico singer Yako De Bonis degli altrettanto validi Steel Crown.
Una scomparsa che, come ho potuto toccare sensibilmente con mano, ha lasciato il vuoto attorno a se, decretando lo scioglimento di una di quelle band che, con il proprio talento innato e le sue uniche testimonianze sonore, ha saputo crearsi un fedele seguito di fans, anche grazie alle loro melodie e fraseggi fuori dalla comune per molte band italiane dell'epoca. Così; dopo vari tentativi e rimandi di varia natura, sono riuscito finalmente a mettermi in contatto con il mitico Pino McKenna bass player di quella mitica formazione, nonché unico superstite ancora on the road, che, impelagato nelle registrazioni del nuovo platter dei Garden Wall, formazione nostrana di estrazione prog-rock/metal con quattro dischi all'attivo, si è mostrato ben gentile e disponibile... A lui la parola.

Ciao Pino e grazie per averci concesso la tua disponibilità, dunque come e quando sono nati gli Steel Crown? So' che agli inizi vi facevate chiamare “Corona di Ferro” e che il vostro repertorio era basato su brani hard rock cantati in lingua madre, esistono delle registrazioni di quel primo periodo? Avete mai inciso nessun demo con quel moniker?
Il gruppo si formò nel 1977, all' epoca io ,Yako e altri due studenti di un istituto industriale di Trieste decidemmo di fondare i “CORONA D'ACCIAIO”.
Il 1981 fu l'anno che vide entrare nella formazione due nuovi elementi (Franco e Silver) e il nome del gruppo fu tradotto in inglese.
Agli esordi i “CORONA D\'ACCIAIO” si fecero le ossa suonando tutti gli album dei Led Zeppelin e buona parte dei Deep Purple nostri idoli incontrastati di quel periodo,successivamente prese forma un suond chiaramente hard rock cantato in italiano che per l'epoca devo dire era parecchio originale.
Purtroppo, tranne qualche breve scorcio su cassetta, non ho nessuna registrazione completa e non abbiamo mai inciso nessun demo.

Non si può non parlare degli Steel Crown senza nominare il mitico Yako de Bonis, che ricordi hai di questo artista fuori dal comune?...era realmente un “uomo senza amici”; come cantava in una vostra song dell'esordio?
Senza amici proprio non direi visto che io ne sono stato uno dei piu' grandi, sicuramente era una persona che di quelli veri ne aveva pochi e sapeva come riconoscerli.
E' stato l'anima del gruppo, il motore propulsore di ogni iniziativa,oltre alle doti vocali , aveva un carisma speciale e molto coinvolgente.

I pochi giornali che ho letto e molti vostri colleghi dell'epoca, vi descrivono come delle persone burbere e scontrose addirittura polemiche e rissose, cosa c'è di vero in tutto questo?
Nessuno di noi quattro era un figlio di papa, provenivamo tutti da una estrazione sociale operaia, l'aggressivita' che c'era nella nostra musica non era costruita, e di conseguenza anche il nostro atteggiamento sopratutto con chi se lo meritava non era dei piu' gentili.

Sai, mentre ti scrivo, sto ascoltando la mia copia di “Live target”, cazzo devo dire che la vostra carica live era veramente devastante!!!! Che ricordi hai di quelle scorrazzate su e giù per i palchi di mezz'Italia? …. e di quella volta che supportaste i Mercyful Fate, che mi dici????
Chitarre incandescenti,volumi assordanti, sudore, birra e nottate passate in macchina.
Beh, il live con i Mercyful Fate, fu una grossa soddisfazione, il concerto e' stato organizzato tutto da noi, sai se non sei nessuno non e' facile riuscire ad avere a disposizione un palasport e a suonare con un grosso gruppo straniero, le cose non sono molto cambiate d'allora qui' in Italia!

Melodie e fraseggi fuori dalla comune portata per molte band italiane dell'epoca, sai, riascoltando il vostro debut album, ho come l'impressione che siete stati degli innovatori, il vostro sound molto all'avanguardia paragonabile, per certi tratti ai Queensryche di “Rage for Order” per l'approccio oserei dire “progressivo”, in che modo nacquero i brani che andarono a formare “Sunset warriors”?All'epoca si faceva prove 3 o 4 volte alla settimana eravamo molto prolifici,la musica sgorgava fuori da noi come un torrente in piena ,tutti partecipavano alla stesura dei brani anche se principalmente io e Franco per la parte musicale e Yako per i testi.

Mentre il successivo “Night walk”, secondo me, aveva un approccio più “americano”, questo fu dovuto al fatto che gli Steel Crown erano sensibili alle mode che cambiavano, o si trattò di una naturale evoluzione del vostro sound?

Non siamo mai stati seguaci di mode, l'entrata nel gruppo di Peter alla batteria ha sicuramnete portato nuova linfa e comunque la musica di “Night walk” rappresenta cio' che eravamo in quel periodo.

Chi è il depositario dei master dei vostri due lavori? Ma lo sai che sono molto ricercati anche all'estero? Non avete mai ricevuto delle offerte da parte di qualche label per un’eventuale ristampa in cd?
I master li dovrebbero avere la Disco magic, sai sono passati venti anni e tranne per qualche sporadica lettera di fans sfegatati che ogni tanto mi arriva non ho mai ricevuto niente di niente. Sono l'unico a non sapere di essere famoso?

Capisco. Ma è vero che esiste una video della devastante “Riot into the fire”?
Assieme alla compilation “Metallo Italia” nella quale partecipammo con “Riot in to the fire” usci' all'epoca anche il video della stessa di tutti i gruppi .
Girato in interno al Piper di Roma e gli esterni nei dintorni della capitale.

Adesso una domanda che volevo porti da tanto tempo, ma che cos'aveva di tanto strano la vostra città tanto da dedicargli un brano? Mi riferisco a “Phantom” naturalmente...
Devo dire che a vent'anni vivendo in una città che poco ti offre a livello musicale e non, suonare una canzone che denuncia questo fù un piccolo atto di ribellione, ma dovresti venire qui' nella citta' “NO SE POL (traduco NON SI PUO ' ), dove tutto rimane immutato nel tempo, con la piu' alta percentuale di persone anziane in Italia , etc etc etc... per capire.

Ma dopo lo split che fine hanno fatto gli altri ragazzi? So che Peter Cosmini andò a finire nelle file degli Sword, e Frank Lewis? Azz.. quel ragazzo era un vero fenomeno con la sei corde..
.
Dopo la morte di Yako non ho piu' suonato per quasi dieci anni e in quel periodo persi tutti i contatti.
Di Peter non so piu' niente ,ma è da un paio di mesi che ho ripreso a sentirmi con i due ragazzi , Flavio e Diego, della “CORONA D'ACCIAIO” e come ho visto hai saputo che ho suonato anche con Franco e Silver.

Ho saputo che qualche mese fa siete stati invitati per un concerto di reunion, ma chi è che ha avuto l'onore e l'onere di sostituire il compianto Yako? Che emozioni hai provato a suonare quei brani?
È  stato solo un concerto sporadico o credi che registrerete qualcosa?

MI è sembrato di ritornare ai vecchi tempi, è stata una emozione unica, le due apparizioni sono avvenute nell'ambito di due concerti degli “KILL JOI” , gruppo nel quale militano Franco e Silver
Il loro cantante ha degnamente interpretato i brani degli Steel e per il futuro chi vivrà vedrà...

Che mi dici del tuo impegno con i Garden Wall? Cos'hai portato della tua esperienza con gli Steel Crown?
I GARDEN WALL sono un grande gruppo e la mia entrata nella formazione è sicuramente dovuta al fatto che si suona senza nessun vincolo o confine ,senza guardare in faccia a nessuno (non ti viene in mente un po l'atteggiamento deglli Steel Crown?).
A giorni andiamo a incidere il nuovo cd che per me sarà il secondo con loro e nel quale suonerà esclusivamente lo stick.
Vuoi parlarci del vostro nuovo platter? Sarào meno contorto di quanto non lo era stato “Chimica”?A quanto pare ti sei perso il cd uscito l'altro anno “FORGET THE COLOURS” che penso abbia raggiunto l'apice della contorticità, le songs del nuovo “TOWARDS THE SILENCE”; sono sicuramente meno intricate e contengono parti più aperte dove trova sfogo la nostra musicalita\'.
 

Ok Pino siamo alla fine, vuoi fare un saluto ai nostri lettori?
PER FORTUNA NELLA VITA CI SONO ANCORA PERSONE COME NOI!!!

P.S un ringraziamento va agli amici Mirko “De Fox” Galliazzo e Sandro Buti senza i quali quest'intervista non si sarebbe potuta svolgere, grazie di cuore.

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