mercoledì 28 marzo 2018

Cerebus - Too late to pray


I Cerebus sono tornati!!! Si, potrebbero bastare solamente queste poche parole per salutare il come back ufficiale della compagine americana in questione, che si ripresenta ai nastri di partenza più convinta e desiderosa che mai, pronta a tuffarsi a testa bassa nella mischia con la consapevolezza, questa si, che nulla, per fortuna, è andato perso per sempre, nonostante un silenzio artistico che oramai si protraeva da più di due decenni, e la recente scomparsa di uno dei membri fondatori della line up uffficiale.
E se la determinazione e la sagacia sono quelle di sempre, la stampa di un cd antologico da parte della Heave&Hell Records, potrebbe benissimo rilanciare le quotazioni dei nostri in ambito prettamente underground e non solo. Che sia questa la volta buona? Lo chiediamo al singer Scott Board.

Intervista raccolta da: Beppe “HM” Diana


Ciao Scott, prima di ogni cosa vorrei chiederti com'è la situazione all'interno della band in questi giorni prima della partenza di una nuova avventura con i tuoi vecchi colleghi? Qual'è la vostra line up ufficiale? Chi sostituirà Chris prematuramente scomparso alcuni anni or sono?
Ciao. Le sensazioni all'interno dei Cerebus in questi giorni sono un misto di eccitazione ed ansia, non solo per la celebrazione della ristampa del nostro vecchio repertorio, ma anche per l'attesa di suonare nuovamente dal vivo con la band. Quest'anno celebreremo il 30 ° anniversario del nostro debutto “Too late to Pray”.
La formazione attuale è composta dal sottoscritto Scott Board alla voce, Eric Burgess al basso, Tony Merritt e Bruce Drake alle chitarre, e Stephen Arnold alla batteria.
Come hai fatto notare nella tua domanda, abbiamo tragicamente perso uno dei nostri più cari amici e compagni di mille avventure musicali, nonchè fondatore dei Cerebus, ovvero il chitarrista Chris Pennell, passato a miglior vita nel 2010.
Ci mancherà molto in questo periodo di celebrazioni, come ci mancherà profondamente in ogni passo del nostro cammino. Dedichiamo questa nostra reunion a te Chris.

Cosa si nasconde realmente dietro questa reunion? Solo un ritrovo di vecchi amici, o qualcosa di più serio come un nuovo album da pubblicare?
La motivazione principale che è alla base di questa reunion, è il nostro amico di lunga data non che motivatore e principale fan Jeremy Golden manager della Heaven&Hell Records che pubblicherà, a breve, gran parte del nostro repertorio in cd.
Ho sentito il suono del materiale rimasterizzato ed è fantastico, sarà sicuramente un dono gradito per ogni vero fan dei Cerebus!
Suoneremo il nostro primo show live proprio nella data di Chicago il 19 maggio, nel contesto del Legions Metal Festival. Come detto, siamo tutti molto impazienti, non solo di suonare dal vivo di nuovo, ma anche di vedere tutte le altre fantastiche formazioni che saranno nel bill con noi come riportato nella locandina della serata. Sarà un onore far parte di questo splendido contesto.

Nonostante siano passati molti decenni dalla vostra ultima apparizione, ho piacevolmente notato che i Cerebus possono ancora contare sul supporto di un notevole fan base, soprattutto qui da noi in Europa.
Tutti noi siamo rimasti stupefatti nel venire a sapere del continuo supporto di decine e decine di sostenitori sparsi non solo nel vecchio continente, ma anche in Sud America. 
È incredibile avere fan che conoscono il disco, ed il trascorso artistico della band. Credo che tutto sia dovuto al fatto di aver lasciato una buona impressione di noi nel 1986, quando è stato pubblicato il primo album.
Ed è anche per questo che sarà un vero onore suonare nuovamente sullo stesso palco tutti assieme come se, gli ultimi trenta anni, non siano passati in vano. Sono fiducioso, vi faremo andare orgogliosi di noi!

Ripensando agli inizi della vostra storia quali sono i ricordi più cari che ti porti dentro.
Beh, sicuramente quando è iniziata la nostra avventura ed abbiamo incominciato a ricevere le prime recensioni da parte della stampa musicale specializzata. 
Riviste come Hit Parader Magazine e MetalEdge ci hanno dato un ottimo risalto, arrivando a spendere grandi parole di elogi e complimenti per il lavoro della band.
Sai, è anche per merito di queste riviste che siamo entrati in contatto con i ragazzi della New Renaiscence Records.

Il suono grezzo e diretto di “Too late to pray” mi lascia pensare che le sessioni di registrazione si siano svolte quasi in presa diretta, è veramente così?
In parte. Mi spiego, con il gruppo provavamo parecchie volte alla settimana, così, quando è arrivato il momento di andare a registrare le nostre parti, tutto era elaborato e pronto per essere trasposto su disco, anche le parti vocali. Non abbiamo sprecato tempo prezioso in studio.

Come mai gli otto brani del disco portano come principale compositore il solo Eric? Era lui il tutto fare della band?
Hai indovinato, il principale songwriter dei Cerebus è sempre stato il nostro bassista Eric Burgess. Lui ha scritto tutta la musica e i testi.
Quando la nostra avventura discografica è finita, lui è rimasto nel campo discografico come arrangiatore e compositore.
Alcune delle sue intuizioni melodiche, le ho portate con me, riversandole nei due progetti con cui ho suonato dopo lo split dei Cerebus, ovvero i Dimage prima ed i NoLoveLost poi.

Cosa ci racconti del periodo che ha seguito la pubblicazione del disco?
Beh, dopo la registrazione ci siamo imbarcati in un lungo ed estenuante tour americano, suonando parecchie date al fianco dei vari Blue Oyster Cult, Krokus, Bullet Boys, Black Oak Arkansas e Foghat, questo fino alla fine del 1986.
Dopo pochi mesi abbiamo perso il nostro contratto con la NRR, e per motivi di budget, alla fine degli anni ottanta, abbiamo pubblicato l'ep “Like A Banshee On The Loose” come nostra seconda release ufficiale, con l'innesto di Stephen Arnold alla batteria.
Per le stesse ragioni, anche il terzo step discografico della band “Regression Progression” è stato semplicemente un ep, nessuno di noi aveva un lavoro fisso, ed i soldi che circolavano erano sempre pochi.
Come molti fan avranno notato, all'interno di quelle due pubblicazioni si possono ascoltare alcune progressioni portate avanti dalla band, che cercava di esplorare altri stili di scrittura che risaltavano inevitabilmente quello che stavamo ascoltando, a livello personale, in quel periodo.
Se ascolti attentamente, puoi sentire l'influenza esercitata da band come Deep Purple ed UFO.

Che cosa hai combinato dopo lo scioglimento dei Cerebus?
Sono rimasto attivo come compositore e cantante nella band dei Dimage come detto, con i quali ho proseguito a rincorrere il mio sogno, ovvero quello di ottenere un nuovo contratto discografico. Una formazione questa, che proponeva un hard rock potente e quadrato.
La band ha riscosso un grande interesse da parte di parecchie label dell'epoca, suonando di spalla a gruppi stellari come Queensryche, Trixter, Lynyrd Skynyrd e Jackyl. Purtroppo quelli erano gli anni in cui il movimento grunge cominciava ad abbattere tutte le nuove band che cercavano di farsi largo nel mondo della musica come noi.
Credimi, quel gruppo era pronto a fare grandi cose, ma purtroppo abbiamo dovuto fare i conti con un destino avverso.
Un po più tardi con alcuni ex membri dei Dimage, abbiamo formato i NoLoveLost, fautori di un melodic hard rock di grande impatto. Non vediamo l'ora che il nostro nuovo album esca quest'anno su www.kivelrecords.com.

Ti capita ancora di ascoltare e scoprire qualche nuova formazione in campo heavy rock?
La scena musicale odierna in realtà non mi ha impressionato tanto quanto avevano fatto i classici della mia adolescenza. Ancora oggi mi ritrovo ad ascoltare un sacco di hard rock melodico, e gruppi heavy metal.
Uno dei miei artisti preferiti nel nostro genere è sicuramente Jorn Lande e, naturalmente anche Russell Allen, due esempi di stile vocale, diciamo, vecchia scuola. Sono anche un grande fan di Jeff Scott Soto e dei Talisman, grandissima e sottovalutata band.

Che significato assume per te la parola Heavy Metal oggi.
Per me l'Heavy Metal e l'Hard Rock saranno sempre delle forme di musica a me care, sia come scrittore/musicista che come semplice appassionato! I fan nel mondo del metal sono e saranno sempre i più fedeli, se non mi credi prova a chiedere a qualsiasi vecchio appassionato dei Cerebus.

Ok Scott, siamo alla fine.
For now the Hound Of Hell has returned! The Beast Is Back!  See You On The Road soon my friends!

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