martedì 27 marzo 2018

Killen - Soldiers in Steel


Si può entrare a far parte della storia della musica dura per antonomasia con la sola pubblicazione di un album ufficiale? Beh, diciamo di si, se il disco in questione ha la capacità di suscitare sempre e comunque le stesse sensazioni ed emozioni ad ogni ascolto, e rappresenta nella sua totalità l'essensa di un'epoca d'oro come gli anni ottanta, proprio come nel caso di "Killen" dell'omonima compagine americana.                        .
Provenienti dal bacino musicale della grande mela, la band del chitarrista, poi anche cantante, Mitch Thylacine, nostro personale interlocutore, proprio con la pubblicazione di quel disco, seppe raccogliere consensi unanimi di pubblico e critica, tali che, il loro eco, giunge ancora oggi a noi e, a trent'anni esatti dalla pubblicazione di quel primo vagito discografico, i Killen sono tornati a riunirsi sotto la stessa bandiera che svetta ancora alta, sopra le macerie di un'epoca che non dimenticheremo mai..                                        

Intervista raccolta da: Beppe Diana


Ciao Mitch, partiamo subito con la prima domanda, vorrei sapere com'è la situazione all'interno della banda in questi giorni di relativa calma mediatica, Mr. Canedy è ancora il batterista della band?
Ehi Beppe, grazie per avermi contattato è sempre bello sapere che ci sono ancora persone interessate alla band dopo tanto tempo.
No, Carl Canedy non sta suonando con noi in questo periodo. È un nostro grande amico, fan e, ovviamente, un batterista incredibile. Ultimamente è molto occupato con i The Rods e i suoi progetti paralleli, impegni che non gli concedono il tempo di occuparsi pienamente dei Killen come tutti noi vorremmo. Negli ultimi mesi gli ho parlato più volte, dicendogli che sarebbe un grande onore per la band averlo nuovamente a bordo in futuro, per cui vedremo.

Come anticipavi, il vostro disco è stato pubblicato una trentina di anni fa, ma ogni qualvolta lo si ascolta, riesce ad elargire sempre le stesse emozioni, qual è secondo te la magia che si nasconde dietro ogni singola traccia di quell'album?
Sai, prima che mi fosse chiesto di ri-pubblicare l'album originale da parte della Cult Metal Classic, non lo avevo ascoltato, e non avevo pensato nemmeno di farlo, da almeno 25 anni.
Ma poi, quando ho tirato fuori la vecchia bobina ed i nastri, sono rimasto sorpreso dall'alone di misticismo che ho riassaporato.
Ho pensato che le canzoni erano buone, e l'album, nel complesso, era meglio di quello che mi ricordavo. Non male per un gruppo di ragazzi giovani, che erano entrati in uno studio di registrazione per la prima volta.
In più sono stato assalito da vecchi ricordi che mi hanno letteralmente travolto mentre ascoltavo ogni singola traccia. Si, devo darti ragione, dietro quei solchi c'è nascosta davvero una sorta di magia.

Il sound che vi ha sempre contraddistinto è qualcosa di molto particolare ed originale al tempo stesso, penso che, all'epoca, sapevate come scrivere brani che colpissero come un fendente al cuore dell'ascoltatore ...
Per quel che mi riguarda, è sempre stato molto importante per me che il suono della band potesse essere “unico”, credo che non aveva senso che i Killen cercassero di imitare qualche altra band.
Molte delle formazioni undergound dell'epoca con cui abbiamo avuto il piacere di dividere il palco, rincorrevano modelli irraggiungibili cercando di eguagliare, in vano, le formazioni in voga dell'epoca, con scarsi risultati tutt'altro che apprezzabili.



Per qualcuno la produzione del disco risulta a tratti lacunosa, altri invece ne esaltano la sua integrità e la purezza, io ho sempre creduto che il suono del disco sia più che soddisfacente, se si pensa che, nei primi anni ottanta, registrare un lotto di composizioni ardite come le vostre non era certo un'impresa di tutti i giorni, toglimi solo una curiosità, avevate avuto un budget decente per registrare quelle canzoni?
No, il budget che avevamo era ridotto veramente all'osso, la maggior parte delle spese le abbiamo coperte noi di tasca nostra .
Io, Butch Tyler e Mark Vasquez eravamo amici, provenienti dallo stesso quartiere, jammavamo spesso nel tempo libero, fino a quando non ci siamo decisi a scrivere brani originali. Così, dopo aver messo assieme le prime tre o quattro canzoni dei Killen, abbiamo deciso che era venuto il momento di avere fra le mani il nostro primo demo.
Abbiamo registrato tutte le parti strumentali senza l'ausilio della voce e, mentre eravamo alla continua ricerca di un cantante, le sessioni del demo si sono trasformate in un album vero e proprio, questo nell'arco di circa un anno. L'esperienza in sé era quello che si potrebbe chiamare un “casino totale”.
Nessuno di noi aveva in mente cosa stava facendo, tra cui l'ingegnere del suono che, all'epoca, non sapeva nemmeno cosa fosse l'heavy metal. Ma è stato divertente e sicuramente una grande esperienza di apprendimento. Ho imparato molto su come dovermi comportare in uno studio di registrazione, ma soprattutto ho imparato cosa non fare.

Quali sono state le difficoltà primarie che avete dovuto affrontare prima della pubblicazione dell'lp? E se non è troppo, la Victoria Records era la vostra etichetta personale? Sai dirmi se ci sono ancora delle copie originali disponibili per i maniaci del vinile?
La parte più difficile di essere parte integrante della band all'inizio, è stato dovuto al fatto che ci mancava la giusta esperienza live. Avremmo voluto organizzare più serate dal vivo, ma non sempre siamo riusciti a fare quello che volevamo.
Come ti ho accennato, eravamo senza un cantante, siamo rimasti fermi al palo senza poter fare nulla. Non abbiamo potuto pubblicare l'album ed essere una band vera e propria senza una voce. Questa è stata la cosa più frustrante. Avevamo audizionato circa una dozzina di singer, siamo andati avanti per mesi e mesi, ma senza nessun risultato. Alla fine eravamo così disperati che abbiamo iniziato ad abbassare i nostri standard, espediente questo che, con il senno di poi, si è rivelato essere un  grosso errore.
L'etichetta invece, è stata creata grazie alla collaborazione con alcuni amici di Brooklyn. Erano ragazzi più grandi ed esperti di noi, navigavano nel mondo della musica da decenni, avendo lavorato con formazioni di doo-wop stile anni '50.
Però, proprio come l'ingegnere del suono, anche loro non sapevano cosa volesse dire promuovere una band heavy metal, questo naturalmente ha rappresentato un grosso svantaggio per noi, però, con il senno del poi, credo che abbiano fatto anche un buon lavoro, il nostro disco è riuscito ad arrivate in molti paesi, riuscendo ad ottenere diverse distribuzioni. Per quel che concerne il vinile, credo di avere ancora una copia, ancora sigillata.

Il 1989 segna un passo importante nella storia della band con l'abbandono di Barron, ed il tuo passaggio dietro al microfono. Con questa inedita formazione, iniziate le sessioni di registrazione di "Restless is the Witch" un EP dove il suono della band si fa molto più oscuro.
Sì, dopo che è stato pubblicato il primo album, volevamo tornare in studio e iniziare a registrare nuove canzoni per un nuovo album, o almeno un EP.
La prima canzone che abbiamo registrato è stata proprio "Vampire".
Ma quando è arrivato il momento di registrare la voce del cantante tutto si è trasformato in un altro disastro.
Dopo tanto spreco di tempo e denaro, ed i suoi take ripresi varie volte uno dopo l'altro, ora dopo ora, Barron non era riuscito ad arrivare da nessuna parte, o a portare a termine qualcosa di “presentabile”, tutto suonava in maniera non uniforme. Così, mi sono seduto da una parte
con l'ingegnere addetto alla registrazione, e ci siamo messi a discutere durante tutta la notte sulle possibili iniziative da poter adottare.
Guardandomi negli occhi mi ha detto "Visto che sei tu il principale compositore di tutte le canzoni, e sai come dovrebbero essere cantate, perché non canti tu, invece di delegare qualcun'altro?". Ero titubante all'idea, perché ho sempre voluto essere il chitarrista della band, non il cantante. Poi ho preso coraggio, mi sono alzato, e ho registrato la prima canzone, ed è venuta fuori esattamente come avrebbe dovuto essere. Dopo di che abbiamo registrato anche le nuove versioni di "Scream In The Night" e "Victim" con la mia voce, insieme a "Born of a king" e "Children Of The Grave".

In passato ho letto molte volte di una registrazione dei Killen, con mr. Canedy come produttore, un album che, fino ad ora, è rimasto inspiegabilmente inedito, cosa ci puoi dire su queste canzoni? Carl è il principale proprietario di questo master? Riuscirete a pubblicarlo prima o po?
Inizio con dire che quel master è di mia proprietà. Se dovesse esserci interesse da parte di qualche label, potrò prendere in considerazione l'idea di pubblicarlo.
Re-mixare e lavorare con una label seria come la Cult Metal Classics è stato piacevole, ma tutta l'operazione mi ha portato via molto in termini di tempo e fatica.
Per cui, prima di rimettermi al lavoro su un altro disco, spero di ricevere una buona offerta.

Quali sono i progetti per il futuro dei Killen? Ci sarà la possibilità di vedervi dal vivo in Europa i prossimi anni? 
Naturalmente mi piacerebbe tornare in Europa, magari con qualcosa di nuovo e forse anche un po' di roba vecchia mai pubblicata.

Nessun commento:

Posta un commento