Come back discografico anche per gli statunitensi Shaylon, quartetto con base operativa in quel di San Francisco guidato dal maestro d'ascia italiano Charly Urso, i quali dicevamo, tornano a farsi sentire a ben sette anni dal precedente vagito discografico “Forgotten realms of wonders”, ep che aveva sancito l'ascesa dei nostri in campo discografico, e lo fanno con un disco che mette definitivamente in luce l’evoluzione compositiva di una formazione che ha trovato finalmente la giusta quadratura, sempre alle prese con un symphonic metal dalla forte impronta classica, attorno al quale si fondono sia l’anima più tradizionale, che quella più prettamente heavy, per un risultato sempre e comunque ad alta gradazione metallica.
Un lavoro che si contraddistingue ancora una volta grazie ad una cura per i particolari che ha veramente del maniacale, arrangiamenti sopraffini, e partiture strumentali impeccabili, ed una produzione superlativa che bilancia ogni singolo strumento, un wall of sound poliedrico, solido e compatto nei momenti più accesi, volubile e mellifluo nei sui contrappunti atmosferici, grazie anche ad una componente sinfonica che impreziosisce un disco perfetto, o quasi, in ogni sua parte.
Naturalmente il vero fulcro su cui ruota l’intera riuscita di questo disco, sono sicuramente l’ottima interpretazione della vocalist Susie Uher Jimènez, una che dal vivo dovrebbe garantire prestazioni sfavillanti, nonché la duttilità compositiva del chitarrista nostrano, abile nel cesellare perle che rendono accattivanti ognuno di questi dieci episodi, dall’opening track “The invitation of a timeless voyager”, all'ipotetico hit single “Astro girl”, fieramente dedicato al comandante Samantha Cristoforetti, al mid tempo di “I am” costruito su suadenti contrappunti metallici, ed un ottimo refrain, fino alle locuzioni hard rock sinfoniche di “The houde in the sky” che sembra ereditare i tratti somatici dei seventies di band come Queen, Rainbow e Deep Purple fino alla straripante “Revelation's time” che riesce a mediare l’irruenza propria della componente heavy, con sapienti porzioni in cui è la melodia vera e propria a farla da padrone.
Un disco perfetto, registrato e prodotto da una formazione finalmente pronta a spiccare il volo verso lidi d’una certa valenza artistica, cosa aggiungere di più?
Per quel che mi riguarda, promossi a pieni voti!!
Genere: Symphonic Metal
Anno di pubblicazione: 2022
Etichetta: Self Produced
Line up:
Susie Uher Jimènez – vocals
Charly Urso – guitar, keyboards
Alex Tamas - bass
Kurt Becker - drums
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