Entropy - Dark Signs


È una storia fatta di sacrifici, di rinunce, ripensamenti e di passione, quanta passione quella che si lega a doppia mandata ai partenopei Entropy, formazione che cela un certo trascorso artistico di tutto rispetto, on the road da lontano 1991, condito dalla pubblicazione di due ottime release ufficiali, i quali, ritornano sul mercato discografico che conta, grazie ad un nuovo interessante lavoro da studio che, nel complesso, riesce a mettere in risalto le qualità peculiari di un manipolo di musicisti che può ancora contare su qualità di scrittura ed abilità tecniche, tutt’altro che di secondo piano.
Già, gli Entrophy del nuovo corso sono cresciuti, e non solo a livello anagrafico, anche perchè nel lasso di tempo che ci ha separati dal loro precedente step discografico, l'ep auto prodotto “What's news ...from Mars”, sono riusciti a smussare quelle piccole imperfezioni presenti all'interno del loro inconfondibile stile compositivo, e questo grazie soprattutto all'innesto in pianta stabile di un signor chitarrista come il buon Biagio Valenti, in precedenza nei grandiosi Larsen e nei cult heroes Wisdom, il cui contributo è risultato importante per infondere maggiore profondità e spessore ad un comparto compositivo già di ottima fattura, basti ascoltare la fantastica “Hellcop”, classic heavy metal dai risvolti melodici, o all'altrettanto  deleteria “Perfect world” baciata da un magistrale guitar work e da scansioni modulari ad effetto.
Dall'altra parte il buon vecchio Al Laghi dietro al microfono si rivela ancora una volta il vero perno sul quale ruotano le fortune del combo in questione, quell’asso nella manica capace d’infondere il giusto appeal ad ognuna delle singole composizioni ivi presenti, così se “Box 44” è l’esempio più lampante dei retaggi US Metal forgiati nel metallo più pesante ed incandescente, Overkill meets Metal Church, “End of Time”, mitiga l’attacco frontale perpetrato con cinica violenza sonora, con delle aperture progressive e dei giri armonici, che rendono la proposta musicale dei cinque sicuramente più ricca ed affascinante.
Concludendo non mi rimane che ribadire ancora una volta le qualità tecnico/compositive di questa rodata formazione nostrana che, diciamolo pure chiaramente, ha sempre avuto tutti i numeri e le potenzialità per poter ambire a traguardi discografici ben lungi dalle classiche prestazioni “amatoriali" alle quali ha dovuto essere soggetta negli ultimi anni, d'altronde il loro amore e la loro devozione per la nostra amata musa ispiratrice sono encomiabili!!
Welcome back guys...

Beppe "HM" Diana

Anno di pubblicazione : 2025
Etichetta: MetalZone Records
Genere: Heavy Metal

Line up:
Arnaldo "Al" Laghi - vocals
Biagio Valenti     guitars
Michele Coppola - drums     
Marco Campassi - bass

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