FORGING STEEL

FIDEI DEFENSOR

Metal Detektor - Violence and Pride


Recensione in anteprima nazionale, e per questo un plauso speciale va riconosciuto ai ragazzi della Rude Awakening Records, per “Violence and pride” terzo full lenght per i granitici Metal Detektor, formazione calabrese che torna a fari risentire a cinque anni di distanza dal precedente “Battle of Daytona”, album che ne aveva sancito il ritorno in grande stile dopo un periodo di apparente stasi mediatica.
Assestata la line up già da qualche anno a questa parte, il quintetto in questione riesce finalmente a portare alla luce un album maturo che rappresenta al meglio le qualità attitudinali di una formazione  che si rende abile nel tessere intricate trame sonore che sanno amalgamare mirabili intrecci classici, aperture vicine per concezione da un heavy metal d'annata, ed uno spiccato senso melodico.
Ne scaturisce un estenuante tour de force musicale che mette in risalto ancora una volta una spiccata verve compositiva figlia putativa di una prolificità che, da qualche anno a questa parte, ha decisamente arriso alla formazione nostrana, ora sicuramente più consapevole delle proprie qualità attitudinali, ma anche dei propri limiti, pronta ancora una volta a mettersi in discussione, nella speranza, questo è logico, che queste otto nuove composizioni possano servire da ipotetico trampolino verso una definitiva consacrazione.
Passione, dedizione e, perchè no, anche un pizzico di convinzione, elementi questi che trascendono da un album perfetto, o quasi, sotto ogni punto di vista, e se il primo singolo “Shadowrunner” non fa altro che rafforzare questa nostra personale convinzione, ci pensano l'uragano “Wild frontier”, con le sue partiture vicine ad un certo heavy metal tout court nudo e crudo, o l'ipotetico cavallo di battaglia “Kok Boru”, a spazzare via qualsiasi dubbio sulle reali qualità tecnico/attitudinali dei nostri, anche perchè l'efferatezza della title track prima, che “Grendels return” poi, risultano essere delle vere e proprie colate metalliche, magma puro che fuoriesce dall'altoforno, contraddistinte da riffing solidi come il granito, dipanati su atmosfere devote alla frangia più nobile ed elitaria della nostra benemata musa ispiratrice.
Chiude il disco l'ottima “Linving for the thrill” che, con le sue cadenze anacronistiche, rappresenta la classica ciliegina sulla torta di un album che ogni appassionato, al di la del genere preferito, dovrebbe custodire gelosamente.
Questa è la vera working class, quella fatta da musicisti che, invece di piangersi addosso e leccarsi le ferite, prende la fortuna per le palle e la guarda dritto negli occhi.....
Continuate così guys, questa è la strada giusta!!!!
Beppe "HM" Diana

Voto: 4,5/5

Anno di Pubblicazione: 2025
Etichetta: Rude Awakening Records
Genere: Heavy Metal

Line up:
Francesco Valente - vocals
Yuri Bernardini - guitars
Roberto Ventura - guitars
Magnitudo Maxima - bass   
Walter Ventura - drums

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