Forgotten Disciple – Last Train To Heaven

 


Ennesimo recupero del patrimonio artistico legato alla scena underground americana da parte della Stormspell Records, questa volta ad essere omaggiati grazie ad una raccolta di materiale, in gran parte inedito, sono i sottovalutati Forgotten Disciple, conosciuti anche semplicemente come Disciple, oscuro quartetto con base operativa in quel di San Josè, California, attorno alla quale line up militavano musicisti provenienti da altrettante formazioni di seconda fascia come il cantante Mike “sleaze” Moore con un passato nei Rellik, o il fulcro centrale dei Rapid Fire formato dai fratelli Rich e Steve Pelletier, rispettivamente basso e batteria, ed il chitarrista Mark Fredrikson.
Artefici di un solo demo/ep, ed un paio di reheresal da studio, tutte finanziate in proprio e mai pubblicate fino a questo momento, e di qualche live che, la storia ce lo insegna, non riuscirono ad infondere le giuste motivazioni per continuare, i nostri, dicevamo, dimostrarono di avere le idee ben chiare sin da subito, arrivando a bruciare letteralmente le tappe, anche perchè, a soli tre mesi dalla comparsa, si richiusero in studio, portando alla luce quello che, oggi, possiamo considerare come un vero e proprio testamento sonoro.
Otto composizioni tecnicamente ineccepibili, focalizzate attorno ad un heavy metal di matrice classica, pregno di locuzioni US Metal, dal forte accento melodico, giocate attorno ad un’ eloquente verve strumentale, e le doti canore di uno screamer di razza veramente capace di fare la differenza, ecco di che cosa consta il qui recensito “Last train to heaven”, mai titolo è stato più azzeccato, lavoro che restituisce, anche se in parte, credibilità ad una compagine che, sicuramente, avrebbe meritato maggiori fortune.
I Fifth Angel del disco d’esordio, gli Armored Saint del periodo mediano, i primi Lethal o i maestri Queensryche, sono questi i paragoni illustri che vendono in mente ascoltando brani di assoluto valore artistico/compositivo come la veloce ed incalzante “Pleasure and pain”, la marziale “Fleash Weapons”, o le evoluzioni progressive insite fra i meandri di “Season cold”.
Una formazione che avrebbe potuto puntare a traguardi artistici ben lungi dalla semplice auto celebrazione, e che, invece, fini per sgretolarsi come neve al solo dopo le prime difficoltà dovute ad un periodo non proprio felice per certa musica come i primi anni novanta.
Una band da rivalutare, senza se e senza ma…


Beppe "HM" Diana

Genere: Heavy Metal
Etichetta: Autoprodotto
Anno di pubblicazione: 2012

Line up:
Mike Moore - vocals
Robert Kolowitz - guitars
Mark Fredrickson - guitars
Rich Pelletier - bass
Steve Pelletier - drums

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