Determinazione! È celato dietro a questa semplice locuzione, lo spirito che da alimenta da sempre l’animo dei Windrow, storica band con base operativa nell’hinterland capitolino, che si rende ancora una volta artefice di un suono incentrato attorno ad una componente musicale, le cui coordinate stilistiche risultano essere affini ad un heavy metal di matrice classica, caratterizzato dalla verve e dalla sagacia di un versante compositivo che, il più delle volte, riesce a porre l’accento su qualità peculiari d’indubbio valore artistico.
Giunti alla fatidica soglia del sesto album ancora una volta auto prodotto, con Deus Universi i nostri sono riusciti a dare alle stampe quello che, carte alla mano, potrebbe benissimo rappresentare l'ipotetico crocivia di una carriera artistica spesa per lo più a promulgare il verbo del sacro metallo, e condurre il quartetto finalemnte nell'olimpo dei nomi che contano.
Intervista raccolta da: Beppe "HM "Diana
Ciao Carlo, e benvenuto sulle nostre pagine, prima di tutto grazie per il tempo che hai dedicato a rispondere a quest’intervista!
Mi piacerebbe sapere come è lo spirito all'interno della banda adesso prima di iniziare una nuova avventura chiamata "Deus Universi"?
Che cosa avete combinato, musicalmente parlando, in questi sette anni?
C'è stato un momento, durante la pausa, in cui hai pensato che non ci sarebbe mai stato un nuovo album della band?
Ciao Beppe, grazie te per l'invito ed un saluto a tutti i lettori di Forging Steel.
Siamo gasatissimi per l'uscita del nuovo album, avevamo moltissime idee su cui lavorare e proprio per questo abbiamo voluto curare tutto al meglio, prendendoci il giusto tempo per creare qualcosa di speciale. Ogni brano è stato arrangiato per essere il migliore, cercando di mantenere costante la qualità del songwriting dall'inizio alla fine nell'intento di creare un album unico, con un'atmosfera propria, con un'anima. Ovviamente per fare ciò è servita una continua collaborazione tra di noi,
abbiamo lavorato insieme passo dopo passo quindi non avevamo alcun dubbio che Deus Universi sarebbe stato terminato.
La nostra forza è che riusciamo a dare il meglio proprio quando ci uniamo, ognuno di noi mette un tassello che aiuta l'altro a continuare, a migliorare…È questo il nostro segreto.
Quindi mi sembra di capire che sotto la cenere, cova sempre il fuoco della sacra passione, dico bene?
In realtà non c'è mai stata cenere ma continua evoluzione, anche nei momenti di silenzio. Per noi la musica è un emozione, le cose non sono cambiate molto da quando alle scuole medie ascoltavamo le prime canzoni heavy metal.
Siamo ancora quei ragazzi che si esaltavano quando premevano il tasto play per ascoltare una bella melodia, una svisata di chitarra, un fill di batteria o quando vedevano la copertina del nuovo album della nostra band preferita.
È questo che allora ci ha spinto a comporre musica ed è probabilmente per questo siamo ancora qui… Amiamo ciò che facciamo.
Analizzando le quattordici tracce del nuovo arrivato, sembra prendere quasi che abbiate cercato di prendere le distanze da sound che aveva caratterizzato il precedente "Executive Countdown", sicuramente l'album più heavy della vostra discografia, per riabbracciare le snorità fast and loud del capolavoro "Dangerous Game", pensi si sia trattato di una naturale evoluzione oppure di un sempliceun ritorno alle vostre radici formative?
In realtà lasciamo che siano le nostre idee a portarci verso un certo tipo di sound e non il contrario.
Certamente Deus Universi ci riavvicina molto a quel power veloce, epico e melodico dei nostri precedenti lavori, perchè è quello ci riesce meglio e per noi più naturale, ma questa volta ci siamo voluti spingere oltre, creando un album ambizioso e completo sotto ogni punto di vista. Un opera in cui velocità, cambi di ritmo, tonnellate di note, assoli e melodie maestose la fanno da padrone.
Si anche perchè il rifformama portato a galla dal buon Luigi mi sembra di estrazione quasi thrash/US metal…
Si, Luigi ha molte influenze thrash/hardcore ed è un bene perché nei Windrow ognuno di noi mette del proprio, è così che miglioriamo i nostri brani. Anche io ascolto con lo stesso piacere generi differenti, passando per esempio dai Beatles ai gruppi death metal più brutali senza problemi.
Influenze diverse ci portano a spaziare ed arricchire un sound che altrimenti sarebbe asettico e stereotipato dai soliti cliché.
Ok, visto che siamo in argomento che cosa puoi raccontarci dei nuovi brani?
Secondo te, c'è una canzone che ha un significato particolare per tutti voi?
I nuovi brani sono un concentrato della nostra essenza musicale, ognuno ha il suo mondo ed il suo stile ma tutti sono legati dal filo conduttore della melodia e della potenza sonora. Tra le tutte le canzoni quella che per noi ha un significato importante è Breath of Life.
È dedicata a Daniele Pignatiello, un nostro caro amico che purtroppo ci ha lasciati. Ci conoscevamo fin da ragazzi, lui adorava i Windrow, aveva collaborato con noi alla scrittura dei testi dei nostri primi due album ed era sempre presente ai nostri live.
Il brano è un susseguirsi di atmosfere in cui si possono percepire stati d'animo diversi, con vari intermezzi musicali che sfociano in un finale maestoso e positivo, accompagnato da un testo molto toccante ed intenso scritto interamente da Pino.
Sicuramente uno dei migliori brani dell' album.
Grandi!!! Perfetto, visto che sei uno dei principali compositori, che cosa ci puoi dire dei testi dell'album? C’è qualche relazione tra testi ed artwork?
Si assolutamente, sono due rette parallele super vicine. Il nostro artwork vuole interpretare un popolo che segue il suo Dio, ognuno di loro immaginerà uno diverso e personale, che dirà loro la stessa cosa e con la stessa interpretazione, ma sarà immaginato e plasmato da loro stessi per destituire i problemi del presente.
Usiamo i nostri testi per mostrare il fuoco che arde vivo dentro di noi. In questo disco raccontiamo la voglia di combattere, per qualcosa di importante, qui stiamo parlando della libertà dei nostri diritti calpestati da una politica costantemente corrotta, parliamo di un New world Order che lentamente sta mangiando le nostre menti.
Vogliamo che i nostri fans possano riconoscersi nei nostri testi, attualizzandoli nelle loro vite,
lottando verso gli obbiettivi che ognuno di loro vorrà raggiungere.
Se non erro per la registrazione di alcune parti del nuovo album vi siete avvalsi ancora una volta dell'apporto fondamentale del mago Christian Ice nonchè dei suggerimenti di Francesco Mattei chitarrista dei Noveria, dico bene?
È importante lavorare con le persone giuste con le quali ci sia la giusta sintonia e complicità, sono cose molto importanti per la riuscita di un buon progetto. Conosciamo Ice da molto tempo e tra di noi c'è un ottimo rapporto professionale oltre che una bella amicizia ormai.
Questo ci porta ad avere la giusta confidenza per dirci in faccia le cose che non funzionano in modo da cambiarle in meglio.
Con Francesco invece ci siamo conosciuti casualmente condividendo un palco e passando un bella serata insieme.
Più avanti poi sapendo che nel suo studio aveva un arsenale di strumentazione abbiamo deciso di affidarci a lui per il reamping di chitarre e basso.
Direi che abbiamo fatto un'ottima scelta, siamo molto contenti del risultato.
Le parti di batteria invece sono ad opera di un vostro speciale fan…
È stata una cosa nata quasi per caso, Ugo il nostro batterista ci comunicò che non sarebbe stato disponibile per qualche tempo a causa di impegni personali cosi Pino mi dice " ok contatto Michael Ehré dei Gamma Ray per registrare le batterie" .
Al momento pensavo scherzasse, poi qualche giorno dopo mi dice " Carlo mandami tutti i file della pre produzione che li invio a Michael così può iniziare a registrare ". A quel punto ho pensato " accidenti non scherzava affatto".
Michael si è dimostrato da subito molto gentile e professionale, è un batterista che non ha bisogno di presentazioni, uno che mastica pane e power metal e suona con una delle band più potenti al mondo, quindi avevamo ben poco da spiegargli.
Tutto è filato liscio e dopo pochi giorni le batterie di Deus Universi erano pronte ed il risultato finale, come avrai sentito, è stato devastante.
Pensi che l'uso della tecnologia moderna sia un fattore positivo o negativo per una band come la vostra, così legata alle proprie radici?
Direi positiva. Grazie a queste nuove tecnologie si possono fare cose inimmaginabili fino a qualche anno fa', rendendo la composizione e le registrazioni più semplici e veloci, quindi perché non utilizzarle.
Vedo la tecnologia come il mezzo tramite il quale mettiamo nero su bianco le nostre idee ma dietro questo rimane l'indispensabile fattore umano che è il cuore pulsante di ogni opera d'arte.
Nonostante siate giunti alla settima pubblicazione ufficiale in più di quattro lustri di onorata carriera, sembra quasi che dalle nostre parti molti sostenitori di sonorità classiche non vi conoscano affatto, come mai?
Abbiamo sempre autoprodotto i nostri album e questo ci ha dato molta libertà e grandi soddisfazioni personali ma inevitabilmente non abbiamo avuto giovato dei benefici che un'etichetta discografica ci avrebbe garantito in promozione e distribuzione.
Comunque vediamo il nostro bicchiere sempre mezzo pieno, sappiamo che tutto quello che abbiamo costruito negli anni stato fatto unicamente con i nostri sforzi e questo ci rende molto orgogliosi.
Toglimi una curiosità, dopo tutto questo tempo speso a suonare e concepire la tua musica, in che maniera ti relazioni con la parola "successo"?
Credi sia un concetto puramente astratto o cosa?
No niente di astratto, lo vedo come una cosa reale ed è ovviamente legato alla notorietà ed alla fama che una band riesce a costruirsi nel tempo.
Tutti noi cerchiamo tramite il successo di migliorare la nostra carriera professionale ma se devo essere sincero penso che abbia anche dei lati negativi nascosti.
Per esempio da ascoltatore, ho notato che molte band dopo il vero successo commerciale si sono spente a livello compositivo.
Se analizziamo, le loro migliori composizioni sono state create nei primi periodi delle loro carriere,
quando avevano più fame ed intraprendenza e meno soldi nelle tasche.
Essere giovani oggi ed avere pochi soldi a disposizione, ti porta a dover far fronte ad un eterno dilemma, spendere i tuoi pochi risparmi cercando di acquistare dell’ottima musica, per poi non doverti pentire in seconda battuta, tutto questo per chiederti se puoi spiegare ad un giovane appassionato i motivi per i quali dovrebbe comprare il vostro disco…
I giovani di oggi doverebbero dovrebbero esser invogliati ad ascoltare band che hanno fatto la storia del power metal, fatta di professionisti indimenticabili, dei quali i Windrow hanno mantenuto fermamente le linee guida.
Settantadue minuti di sound che riassumono la nostra concezione di come dovrebbe ancora suonare il power metal nel 2025 senza cali di tensione o brani con orecchie a punta da troll. Consigliamo a tutti di acquistare Deus Universi per la sua fedeltà verso questo genere, racchiudendo passato e presente per scrivere il futuro.
Quindi mi fai capire che nei prossimi mesi ci sarà una stampa fisica del cd?
La stampa dei cd è già stata effettuata e sono pronti alla vendita che sarà gestita direttamente da noi tramite la nostra pagina ufficiale facebook.
Chiunque è interessato all'acquisto può contattarci tramite messsaggio sulla pagina stessa o in alternativa all'indirizzo email windrow@live.it
Quali sono le tue band preferite in questo momento? E quelle relativamente sconosciute a cui dobbiamo prestare attenzione?
Devo confessarti che sto facendo un percorso inverso, scoprendo le vecchie band, anche fuori dagli ambiti metal, che per motivi anagrafici non ho potuto ascoltare prima. Mi stimola perché riesco a collegare tutte le varie influenze che si sono scambiate e passate tra di loro, come se ci fosse un comune filo conduttore che poi si dirama in varie direzioni.
Ogni genere si è contaminato con l'altro e la comprensione di questo puzzle musicale mi affascina molto. Ho riscoperto sono una miriade di album clamorosi che non hanno nulla a che vedere con le uscite attuali.
Aggiungo che sono abbastanza preoccupato per la deriva pop/sinfonica/elfica che sta prendendo il power metal.
Ascolto sempre più spesso cose veramente imbarazzanti, canzoni che di metal non hanno nulla tranne la distorsione delle chitarre.
Per intenderci, il mio standard di power metal è un disco di come Walls of Jericho, ma il power di oggi è lontano anni luce da quello stile.
Cos'è rimasto di quell'energia, di quella ruvidezza, di quei riff di chitarra ed assoli interminabili che si rincorrevano uno con l'altro? Ben poco.
Negli ultimi anni tantissime vecchie bands si sono riformate o riattivate, vorrei chiederti un parere in merito.
Pensi che siano tutte vere reunion o ce ne sono anche che non ti convincono?
Non vedo di buon occhio le reunion perché il loro scopo, per la maggior parte delle volte, è quello di fare cassa con una serie di live, mettiamoci poi che spesso mancano i membri originali della band che fù. Per carità loro sono liberi di farlo e le persone di andare a
vederli ma bisogna essere consapevoli di ciò che si sta assistendo. Ogni tanto però c'è qualche ottima eccezione, per esempio le reunion degli Europe o degli Stryper dove a supporto dei live c'è un reale progetto unito a nuovi album in studio di qualità.
Prima della fine vorrei che mi togliessi una curiosità personale, non possiamo parlare di Roma e Christian Ice senza nominare i Nanowar of Steel band che, nonostante un versante dissacratorio unico nel suo genere, continua a mietere proseliti in ogni angolo del pianeta, tanto che la Napalm Records li ha voluti con se, cosa ne pensi del "successo" meidatico di un manipolo di musicisti che sono tutt'altro che dei kazzoni?
Dietro la loro parte scherzosa ed ironica, che ovviamente è la veste principale del loro essere, c'è un lavoro musicale minuzioso e ben curato, negli anni hanno sempre incrementato il loro successo quindi vuol dire che hanno lavorato bene.
Non mi sembra strano che dietro ci sia lo zampino Ice, lui in queste cose ci sguazza, come saprai negli anni ha creato molti video parodia divertentissimi.
Siamo veramente giunti alla fine, grazie per la vostra pazienza e per il tempo che hai avuto nel rispondere alle nostre domande, concludi nella maniera che più ti aggrada
Intanto voglio ringraziarti per averci concesso questo spazio, colgo poi l'occasione per salutare tutti i nostri fans e le persone che ci hanno sempre fedelmente sostenuto nel nostro perscorso. Per chi invece ancora non ci conosce lancio l'invito ad ascoltarci sulle maggiori piattaforme di streaming digitale dove sono disponibili tutti i nostri album... non rimarrete delusi!!!!!!!
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