Touch of Devil - Demon Steel


Cult metal band!!! Un aggettivo appropriato per descrivere l’importanza storica dei bergamaschi Touch Of Devil, formazione che, più di altre, riuscì a sfiorare il fatidico salto di qualità, arrivando addirittura ad esibirsi nel tempio dell’heavy rock, l’allora Mecca dell’Hammersmith Odeon, per poi essere inghiottita nella nebbia brumosa, per rimanere legata ai ricordi ed alle emozioni di chi visse ed ha vissuto intensamente gli anni ottanta. Con una sola demo alle spalle, lo stratosferico “Demon Steel”, e la partecipazione alla compilation “Italian Invasion” patrocinata dall’allora attiva Dischi Noi, la compagine del chitarrista Frank Calabro, oggi ancora attivo sulle scene con un tributo al maestro Gary Moore, dicevamo, seppe farsi valere ed apprezzare, grazie alle qualità intrinseche del loro heavy metal tout court giocato su tipiche ambientazioni classiche, attorno alle quali, i nostri, sapevano ricreare un muro di suoni potentissimo, che richiamava alla memoria le lezioni impartite dai maestri teutonici Accept e Grave Digger…
Intervista raccolta da: Beppe Diana 
Ciao Frank e grazie per il tempo che ci stai volendo dedicare, partiamo dalla prima domanda, ti chiederei di fare un passo indietro di circa trent’anni, come ed in che occasione conoscesti gli altri ragazzi della band? È vero che il primo nucleo della band si era già formato nei primissimi anni ottanta?
Ciao Beppe e grazie a te. Si, non so come, degli amici conoscevano tre ragazzi che in un capannone industriale, stavano facendo delle prove e cercavano un altro chitarrista, era il 1981.
Sono andato e abbiamo provato qualche brano, mi ricordo “Paranoid” e “War pigs” dei Sabbath, eh eh c’è stato subito feeling.. Cosi, pian piano, abbiamo iniziato l’avventura!!
Come mai decideste di chiamarvi proprio Touch Of Devil? C’era qualcuno di voi che era interessato a studi di pratiche esoteriche? E se non è troppo, prima di formare questa band, qualcuno di voi aveva in precedenza militato in altre formazioni?
No, nonostante il nome cattivello, nessuno di noi si è mai interessato alle pratiche esoteriche e tanto meno al satanismo!! Eravamo dei ragazzi sempliciotti in questo. Sai, gente di paesi di periferia. L’idea per il nome mi sembra sia nata da ” Rex ” il chitarrista solista e co-fondatore della band con il batterista Beppe Abati, traendo spunto dal titolo di un serial televisivo anglosassone in voga in quel periodo.
Prima di quell’esperienza nessuno di noi suonava, eravamo tutti autodidatti, e nessuno sapeva leggere o scrivere musica, diciamo che avevamo orecchio
Una particolarità della band, almeno per l’epoca, era la presenza di un vero e proprio paroliere nella persona di Bruno Ferri che poteva considerarsi il sesto membro effettivo, com’era nata la vostra collaborazione?
Bruno innanzitutto era un amico che seguiva come altri le prove della band.. Sai, all’epoca c’era una grande collaborazione, tanto e vero che già dai primi live dell’83, avevamo il fonico. L’attrezzatura live mi ricordo un ingombrante cabotron da 2000 watt, eh eh.. Avevamo chi ci aiutava a montare e smontare, caricare etc… e Bruno, essendo quello che più di altri studiava e sapeva bene l’inglese, si era proposto per scrivere testi e insieme li mettevamo in musica.
Si, non a caso, i suoi testi, amalgamati alla spigolosità della vostra proposta musicale, dava luogo ad un heavy metal potente e quadrato in pieno stile teutonico, soprattutto per l’istrionismo vocale di Alberto che si avvicinava spesso alla magia del primo Udo, cosa ne pensi?
Si lo credo anch’io. Diciamo che abbiamo anticipato un poco i tempi. Prova a pensare, nella tranquilla e bigotta periferia bergamasca ‘sti 5 disperati che praticamente hanno sconvolto la quiete. Dopo i primi live con i watt a mille, la gente ci additava come dei marziani, o come drogati ah ah ah ..
Pensa che, visto il periodo, noi vent’enni eravamo sempre in giro vestiti cosi come ci vedi nelle foto… immagina le signore che uscivano da messa, e noi 5 che facevamo boccacce ahah..
C’era un particolare che nn ho piu visto nei ragazzi di oggi che fan musica…importante, noi eravamo AMICI!!
E passavamo pomeriggi e domeniche tutti insieme a suonare e parlare di musica, si girava per i paesi o per Milano!!! Questo vuol dire essere un gruppo, l’unione, LA BAND!!!
Poteva venire un terremoto o succedere di tutto ma prima c’era LA BAND, cazzo..
Calcola che forse nn tutti sanno che Albero Lorenzi, il cantante, è entrato nel gruppo in un secondo tempo, mi sembra nel 85/86, e che la sua voce al vetriolo c’è l’aveva a 15 anni…
Se calcoli che a 17 anni ha cantato all’Hammersmith Odeon. Della formazione primaria, siamo sempre rimasti in tre, il primo bassista, il grande amico purtroppo scomparso per un tumore a 39 anni Roberto Stracquadaini, aveva capito subito le potenzialità della band, ed essendo un po limitato col basso, si era messo da parte, per permettere l’inserimento di un altro bassista e amico Paolo Reggio. Intanto però, ci faceva da manager, e grazie a lui abbiamo fatto tutto il percorso e centinaia di date live…..


Il primo ed ahimè unico lavoro in studio della band, il grandioso “Demon Steel”, vede la luce nel 1985, e mostra la maturità di una band che si distingueva dalle decine e decine di formazioni dell’epoca, adottando un suono molto professionale, una produzione eccellente, ed una veste grafica di tutto riguardo, che ricordi hai di quelle sessioni di registrazione?
Ah ah ah adesso ti dico una cosa per quanto riguarda l’incisione del demo e sorriderai anche tu….. Non avevamo soldi, abbiamo chiesto al parroco dell’oratorio di darci il cinema per due giorni…. Abbiamo suonato in diretta come se fossimo ad un live, ed il lavoro è stato registrato con antiche apparecchiature di “Suono Vivo” un service audio ora famosissimo dalle nostre parti, che lavora anche su grandi eventi.
Era il primo lavoro di un giovane fonico Dario Ravelli che aveva tutto sotto casa sua, in una grande taverna, poi siamo andati a sovra-incidere alcuni solos e le voci da lui sotto casa sua.
Un aneddoto curioso, la porta degli inferi che senti all’inizio….
Stavamo registrando, e sua mamma inavvertitamente apri piano la porta cigolante per prender dei sacchi della spazzatura, se ascolti bene, si sentono delle urla, eravamo noi!!!
Con dei reverberi e trucchetti vari, poi l’abbiamo utilizzata come intro, ahahahaahahahh
La cazzo di voce demoniaca e la mia rallentata col nastro, ahah……
Un lavoro che, se ascoltato con attenzione, oggi come oggi, risulta dannatamente fresco ed avvincente, ma in tutti questi anni ti sei mai reso conto di aver pubblicato una demo “immortale”?
No, a me sembra una produzione normale del periodo.. Mi spiace solo che abbiamo registrato solo quel nastro, perchè i Touch dell’ultimo periodo erano, sia a livello tecnico, che compositivo, decisamente meglio..
Li eravamo acerbi in tutto, però calcola che avevamo materiale per due ore di live, tutti pezzi a parte quelli li, mai incisi, quello mi spiace!!!
Mi parleresti di brani dall’appiglio metallico come “Metal Power”, “Apocalypse” o della struggente ballad “Dreaming”, uno dei miei brani preferiti di sempre?
Eravamo in una fase di studio, se ascolti bene non c’e’ una linea precisa sui 7 brani incisi.
Cioè stavamo cercando la nostra identità musicale!! L’inizio speed metal, il power metal di “Metal power”, il groove del brano più sottovalutato, ma secondo me, più metallico del demo, proprio “Touch o Devil” con un solo fantastico del Rex…la ballad alla Scorpions “Dreaming” alla epica “The Witch”!!….
“Metal Power” è uscita cosi, di getto, in una mezz’oretta, brano semplice, ma di grande impatto… Non a caso poi, è stato scelto per la compilation e ri-arrangiato… Apocalypse e il brano che tutti si aspettavano ai live, con il solo neoclassico… Unico rammarico l’intro, c’è l’hanno fregato i Bonfire in un un loro brano che non ricordo, ma le otto battute iniziali son uguali..
Ce ne siamo accorti quando, all’inizio degli anni 90, siamo andati a Milano a vedere i Judas Priest, e la band di supporto eran proprio i tedeschi, e son partiti con l’inizio di “Apocalypse” lasciandoci di merda!!!!
Però anche se noi eravamo tutelati dai diritti Siae, che fai, ti metti a far causa a una major senza soldi??? azz..
“Dreaming” è una ballads veramente bella, con il testo che parla di un amore impossibile per una donna capitato a uno della band, che le ha dedicato la canzone…
Quale era l’impatto live dei Touch of Devil? Avevate creato qualcosa di particolare per i vostri fan dell’epoca? Che concerto ricordi con particolare emozione?
L’impatto era devastante, partivamo con “Demon steel”!! Anzi prima della porta cigolante, c’era quel pezzo famoso dei Carmine Burana, che poi in tanti hanno utilizzato, eh eh..
Avevamo riprodotto in pannelli di legno componibili alti un metro l’uno, l’immagine del demone sul caprone alato, una creazione del Rex, ora grande pittore…
Settimane di lavoro, tutto a colori con gli occhi forati che mandavano luci laser verdi, col fumo del palco, era una figata.
Quando ho tempo, ho centinaia di diapositive live, li posterò nel mio profilo di facebook, devo andare dal fotografo e convertirle in file, pensa, si vede anche il pannello di 5 metri dietro la batteria ..
Beh tanti concerti, uno può essere quello ad Alessandria con i DEATH SS, con il mitico Carmelo Giordano che ci faceva foto per HM, un altro mitico e stato a Sorisole all’heavy metal fest con Skanners e Alex Masi dei DARK LORD e Drunkards e BULLDOZZER davanti a più di un migliaio di dannati rockers!!!!! Che tempi!!!! Praticamente il park dei pullman dove si e svolto il concerto era strapieno….bellissimo!!
Quali erano i vostri rapporti con le altre band bergamasche come i Drunkards e gli Halloweed?
Buoni, anche se non ci si trovava tanto nei live. E’ capitato un paio di volte, però bravi ragazzi. Tornando alla domanda precedente il mitico e fra i primi concerti è stato quello alla Rockteca di Urgnano BG con Paul Chain.. ah ah ah, che tipo…anche li naturalmente strapieno ..non riuscivo a muovermi perchè la gente era praticamente sul palco..
Il successo riscosso da quelle sette composizioni, vi porta sul gradino più alto di un concorso di giovani band che ha come premio finale la possibilità di suonare nel tempio dell’heavy metal che allora corrispondeva con l’Hammersmith Odeon di Londra, vai con i ricordi….
Si, è stata un’emozione, penso di esser stato uno dei pochi italiani fortunati ad aver calcato quel palco. Vedere li le nostre locandine in mezzo a quelle di Gary Moore che aveva suonato il giorno prima o dei Motorhead che avevano suonato tre giorni prima, è stato veramente grandioso…
Poi abbiamo passato una settimana da rock star, con il tipo che ci veniva a prender in albergo e ci portava allo studio che altro non era che la sala prove ufficiale di Lemmy e soci che gentilmente ci avevano concesso!!
Non a caso proprio quel brano apparirà in una compilation della Dischi Noi che farà a tempo a stampare il debutto dei Crossbones di Savona, per poi sparire nel nulla. Se non ricordo male che la tua band era stata accostata alla Discotto sussidiaria della Dischi Noi, è vero?
Sai che non ricordo… però è vero la Dischi Noi ha mosso una produzione europea per poi sparire nel nulla..intanto che c’erano, potevano fare una cover migliore…questa è pessima..
Ecco, le nostre informazioni, come quelle di centinaia di appassionati della scena italiana, si interrompono qui, che cosa successe alla band? Penso che i rispettivi servizi militari e gli studi, vi abbiano portato alla saggia decisione di interrompere un sogno che, fino a quel momento, vi aveva comunque regalato qualche piccola soddisfazione personale..
No, il militare era già fatto, la band sull’onda del clamore, ha macinato concerti un po’ ovunque, poi vedendo che comunque non si riusciva a sfondare, alcuni si son demoralizzati, son cominciate le discussioni su cosa fare e…….
.si, anche perché come si dice in questi casi, suonare in una metal band in Italia, non paga di certo le bollette?
Beh, sai bene che non si campa di musica da noi, a meno che tiri fuori la stronzata commerciale che passano nelle radio commerciali del cazzo!!!
Noi non siamo mai scesi a compromessi, e questo fattore ci è costato, anche se ti devo dire che ai tempi eri più considerato dai promoter di manifestazione e dai locali anche a livello di cachet.. adesso vai nei locali e se chiedi 300 euro ti ridono in faccia!!
Alcuni dei tuoi colleghi dell’epoca provarono ad emigrare in Inghilterra o addirittura negli Stati Uniti nella ricerca di quel sogno più volte accarezzato, tu invece..
Si, so che alcuni son partiti con destinazione Londra o Los Angeles, però penso che nessuno ha fatto fortuna nemmeno la…. Senza far nomi, so di colleghi che si vantavano di suonare in questo o in quel blasonato locale, e poi non solo suonavano gratis, ma campavano facendo i lavapiatti……..tristezza…
Che fine hanno fatto gli altri ragazzi della band? Li senti ancora, siete in buoni rapporti?
Più o meno si.. il solista Rex fa l’artigiano ed è preso con tutti i problemi che può aver un piccolo artigiano…non suona da anni… il batterista è diventato un personal trainer ed ha aperto un mega studio professionale..non suona da anni… il cantante insegna full contact ai ragazzini e non canta più..il bassista è diventato buddista ed è perso nei suoi ritiri spirituali………l’unico che non molla son io!!!
In un periodo dove le reunion sono all’ordine del giorno, non hai mai pensato di riformare gli Touch of Devil anche solo per un concerto?
Si cazzo, si ci ho provato per due anni, ma ho sempre trovato la voglia di non riprendere a suonare, arrugginiti come sono…ho pensato anche di riformare la band come mio progetto personale per proporre musica originale, ma per ora nulla…chissà..
Non vi è mai stata offerta l’opportunità di ristampare il demo da parte di qualche etichetta magari nostrana?
Forse si, anni fa, ma non gli è fregato niente a nessuno ai ragazzi del gruppo..
Te l’ho detto, son solo io che seguo ancora la musica, internet e facebook, loro ormai son dei 50enni da briscola e vino!!!
Negli ultimi anni sei rinato come musicista all’interno di una delle migliori cover band tributo al maestro Gary Moore, che mi dici?
Si, è un mio sogno nel cassetto ed è solo all’inizio.
Volevo fare un mio tributo ad un grandissimo guitar player che ho sempre amato, è stata una sfida ed è una sfida con me stesso ogni giorno, perchè suonare come lui è veramente complicato, però, pian piano stiamo suonando tutti pezzi storici dal live in Stockholm 87 e da “We want moore” più qualche blues e naturalmente..”The Loner”, ma il problema è che non riesci mai ad accontentare tutti..
Io ho suonato, composto ed arrangiato musica mia per 30 anni……..sempre tante ore tanto impegno e sempre difficile da proporre .. certo che quando ti escono pezzi come “Dreaming” ti danno soddisfazione, però vuoi il tempo dedicato che e sempre meno vuoi lo scazzo, adesso suono
quel che mi piace, scritto da un maestro e non mi sento per nulla sminuito….. cioè adesso io suono per divertirmi con ciò che mi piace…
C’è un brano di qualche altro artista che avresti voluto scrivere personalmente?
Bella domanda.. Beh si, ce ne son tanti e di vario genere musicale perche io ascolto di tutto.. c’è ne son tanti nell ambito rock, da ascoltatore i brani dei Led Zeppelin come “Stairway to heaven” e
“Child in time” dei Deep Purple sono incredibili, o “Purle haze” ed “Hey Joe” di Jimi…il rock il metal il prog dei Rush!!
Ce n’è veramente tanti, però penso da musicista che appartengono solo a chi li ha scritti, perchè c’è la loro anima li dentro!!!
Credi che sia i Touch of Devil che il tributo, siano due facce della stessa medaglia?
Credo che i Touch erano un sogno da giovane, e il tributo un sogno da vecchietto ahahahahh!!
No, diciamo che i Touch erano un progetto serio per vivere di musica almeno così credevamo.. il tributo e un progetto per continuare a vivere nella musica..
Frank, siamo veramente alla fine, grazie per la tua infinita pazienza e per la tua disponibilità, vuoi fare un saluto ai nostri lettori come si usava un tempo??
Di già ?? ahahahha!!! Grazie per l’opportunità Beppe e per la passione che ci metti nel creare una rivista così..a chi avrà la pazienza di leggere l’intervista, mando un saluto ricordando che per meglio comprendere il presente, bisogna conoscere il passato che è alla base di tutto il movimento, e quindi di sostenere ed incitare gente che come Beppe che va a scovare un vecchio rocker dopo 30 anni per far questa intervista! Grazie a tutti e sempre ROCK ON, e…. state attente e attenti…che il tocco del diavolo potrebbe sfiorarvi..ancora!!!!
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