Giovani eppure così determinati a perseguire un discorso sonoro fatto di rimandi alla scuola americana del tempo che fu, i canadesi Noor, rappresentano molto di più di un semplice sparring partner, anche perchè con il loro album d'esordio “Mother's Guilty Pleasure Part One” riescono a dimostrare in poco più di cinquanta minuti scarsi a disposizione, che per dare del tu a certa musica suonata e concepita, e di concezione tipicamente old style, non si deve per forza essere delle vecchie cariatidi…..
E durante l'ascolto di queste otto splendide composizioni, si sente come i quattro nordamericani si siano lasciati guidare dal proprio istinto selvaggio, arrivando ad erigere architetture compositive strutturalmente complesse, dimostrando d'avere parecchie frecce al proprio arco, e di saperle sfruttare all'interno di un versante compositivo che s'abbevera all'eterna fonte del power/prog più puro ed elitario, arrivando ad imbastire abili intrecci strumentali e locuzioni melodiche in un unico tessuto sonoro, ammantato da una produzione veramente speculare che ne amplifica, dove possibile, l'attitudine artistica.
Tecnica asservita al versante compositivo, anche perché la forma canzone abbastanza contratta, riesce comunque a sintetizzarsi all’interno di brani perfetti a livello ritmico, avvalorati da partiture strumentali veramente degne di nota, sullo stile nobile e regale dei migliori Fates Warning e Crimson Glory d’inizio carriera.
I ritmi sostenuti ed incessanti di “Flamming Rage”, infarcita da corpose locuzioni thecno thrash metal, la più melodica titel track “Mother's Guilty Pleasure” e le sue diramazioni progressive nella migliore delle tradizioni nord europee, o le trame della cangiante “Forgiving Eyes”, sono solo alcuni dei momenti topici di un disco che meriterebbe di sicuro maggior attenzione…
Tutto sembra girare per il verso giusto, anche se, com’e facilmente presumibile, vista la giovane età dei musicisti chiamati in causa, dobbiamo aspettarci anche dei progressi in futuro, speriamo solo che i Noor non perdano mai di vista la spontaneità e la naturalezza che caratterizza le loro composizioni, un dono sempre più raro fra i musicisti di primo pelo..... continuate così, mi raccomando….. Chapeau
Voto: 100/100
Beppe “HM” Diana
Anno di pubblicazione: 2024
Genere: Progressive Power Metal
Etichetta : Arkeyn Steel
Line up:
Thomas Karam - Vocals, Guitars
Simon Jarmosh - guitars
Olivier Roy - bass
Nicolas Moro - drums

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