Eternal Champion - Shade Gate


Classic metal crudo, scarno ed incisivo è ciò che si può ascoltare nelle pubblicazioni ufficiali degli americani Eternal Champion, una band che punta gran parte del proprio giocoforza nella riscoperta delle proprie radici formative, cercando di eguagliare lo splendore di un'epoca aurea come quella legate agli indimenticabili anni ottanta, sempre fonti d'ispirazione per la loro musica, grazie anche a quel timbro marcatamente epico, lo stesso atteggiamento di eroi indimenticabili come Brocas Helm, Cirith Ungol e Manilla Road.
“The armor of Ire” è questo il titolo del loro primo vagito ufficiale giocato sulla lunga distanza, un album che, nell'arco di trequarti d'ora, riesce veramente a trasportarci in una dimensione parallela incentrata su ambientazioni fantasy riconducibili per certi versi ai maestri del genere.
Al vocalist Jason Thorpe il compito di condurci per mano nel mondo dei Champion Eternal.

Intervista raccolta da: Beppe Diana


Ciao Jason, e benvenuto sulle pagine di Forging Steel, comincio col dire che a mio parere “The armour of Ire” è una raccolta di composizioni che mostra una forte personalità, un interessante mix di alcune parti di epic metal, elementi dark e un approccio tradizionale, qual'è per voi la vera essenza della band, il versante heavy o quello melodico? 
Ciao!! Beh, penso che sia il versante più heavy che la controparte melodica siano entrambe importanti per l'esistenza stessa della band. Entrambi si integrano a vicenda, e insieme creano qualcosa che noi descriviamo come "epico".
Non riesco a pensare al nostro suono senza una delle due componenti.
Le otto composizioni fanno oramai parte del bagaglio musicale della band da circa tre anni. Alcuni dei riff che si possono ascoltare sul disco, sono stati concepiti durante i primi mesi di vita degli Eternal Champion. Però, prima di entrare in studio di registrazione, li abbiamo amalgamati con alcune nuove idee. Pensa addirittura che le idee che stanno dietro ad "I Am The Hammer", che ho scritto con il nostro chitarrista Blake, risalgono addirittura al 2011.
Credo che "Last king of Pictdom", riassuma molto bene il nostro sound, orgoglio, potenza e, brutalità, ma con quel tocco melodico che bilancia il tutto, sono queste le sensazioni generali che vogliamo trasmettere.

Come il titolo dell'album lascia immaginare, ed il lavoro d'artwork rafforza, sembra che le liriche di tutto il disco si concentrino attorno ad un concept, o qualcosa di simile, quanto è difficile registrare e strutturare un album in cui la musica e i testi sembrano seguire una certa logica? 
Credo che la stesura di testi che ruotano attorno ad un concetto già esistente, sono più facili da scrivere rispetto ad altri che trattano magari argomenti che potrebbero essere personali o che esaltano il versante emotivo che un songwiter vuole mettere in risalto.
Le prime due canzoni del nostro LP, la già citata "I am the hammer” e la title track “The armor of Ire", sono entrambe basate su un breve racconto fantasy che sto scrivendo. Le altre canzoni invece sono basate su opere letterarie di altri scrittori come Karl Edward Wagner, Robert E . Howard, Michael Moorcock, Lovecraft etc.. Questi scrittori mi hanno sempre suscitato grandi emozioni perchè le loro opere sono ricche di atmosfera e suspense, elementi che stanno alla base della nostra musica.

Quali sono le difficoltà oggettive che avete dovuto affrontare prima della pubblicazione della vostra ultima release? Avete mai pensato che gli Eternal Champion di oggi avrebbero potuto puntare anche più in alto?
A livello logistico è sempre stato difficile per una band come la nostra. Devi sapere che due di noi vivono in Texas, mentre gli altri tre ragazzi vivono a Philadelphia. Ci sono 4 ore di volo che ci separano, quindi come ben capirai, è difficile scrivere canzoni e provare settimanalmente come una band normale. Questo è stato il primo ostacolo per la creazione del nostro LP di debutto. Il secondo ostacolo è stato il fatto che abbiamo cominciato a registrare il disco nel dicembre del 2015, ma non siamo riusciti a pubblicarlo fino a gennaio del 2016, questo a causa di alcune battute d'arresto in fase di produzione. Anche in questo caso, si spera che in futuro le cose saranno più facili.

Il vostro album segna l'inizio del contratto con la No Remorse Records, un grande salto in avanti per la band, come siete arrivati all'accordo che vi lega con l'etichetta greca?
Sì una grande etichetta, hai detto bene. Mi hanno contattato dopo la pubblicazione dello split in vinile fra noi Champion Eternal e i canadesi Gatekeeper. Abbiamo subito pensato che fosse una buona occasione per noi essere sotto contratto con un'etichetta europea, dal momento che la maggior parte delle persone interessate a noi sono tutte del vecchio continente.
Hanno fatto un ottimo lavoro per l'ep che ti ho citato, e quando è stato il momento di registrare l'album intero, ci hanno fatto un'ottima offerta che non potevamo rifiutare.

So che la domanda può suonare strana, ma qual'è lo scopo principale della band? Sperare di venire a suonare in tour in Europa, oppure ottenere delle buone vendite che siano in grado di garantirvi le registrazioni di un secondo album, o entrambi?
Vogliamo registrare canzoni che possano durare all'usura del tempo. Vogliamo che le persone ci possano ricordare per la nostra arte, questo è l'obiettivo. Suonare in tour è facile, mentre trovare un'etichetta disposta a lavorare con noi, non lo è affatto.

Guardando le vostre performance live su Youtube, ho captato l'energia della band, la vostra potenza, potresti spiegarci a parole le emozioni che si respirano sul palco?
Più che emozioni sul palco si respira malamente per via dei cattivi odori che sovrastano tutto, odore, o meglio puzza di sudore misto a birra, ahhahah.
Comunque cerchiamo di mettere tanto di noi stessi quando ci ritroviamo sul palco, alimentando le performance dal vivo con la stessa dedizione e con la stessa cura di quando ci accingiamo a registrare in studio. Probabilmente dal vivo non riesco a prendere ogni nota perfettamente, ma ogni volta è ancora meglio di quella prima.

So che in passato avete avuto la possibilità di condividere il palco con alcuni grandi band del vostro genere come i Manilla Road, cosa avete imparato dai maestri?
Siamo stati fortunati ad aver suonato con tanti grandi band, ovviamente i Manilla Road sono stati i più grandi in assoluto. Non so se ho imparato qualcosa a suonare con loro, ma sono costantemente ispirato dalla loro musica. La mia band preferita di sempre!!!

L'epic metal è un genere che vive attorno ad alcuni schemi compositivi che sono vecchio come il mondo, ma nonostante continua a raccogliere sempre più fan, come te lo spieghi?
Credo che alcune persone amino le sensazioni che si provano quando ci si accinge ad ascoltare un lp di una band dedita a questo genere di musica.
È un genere unico, maestoso, davvero senza tempo, coinvolgente e fino a quanto la gente vorrà sentire della musica che li trasporta in una nuova dimensione, l'epic metal ci sarà sempre.

Qual è il tuo pensiero personale sulla reunion dei Cirith Ungol? Credi che, dopo tutto questo tempo, siano ancora in grado di suonare un live set all'altezza del loro nome?
Dai video tratti dalle loro ultime performance che ho visto, tutto suonava quasi in maniera perfetta, Tim Baker canta ancora come un pazzo!!! Sono super eccitato d'avere l'occasione di suonare con loro in un paio di volte quest'anno, sarà l'apoteosi.

L'anno scorso in Inghilterra le vendite del vinile sono state maggiori di quelle del formato MP3, pensi che questa sia una cosa positiva per la musica, o il ritorno del vinile è stato reso possibile solo perchè è diventato un trend ?
Sì, il vinile è tornato molto popolare anche qui da noi, ma non mi lamento! Credo che come supporto fisico durerà nel tempo, le persone amano il suono dei dischi, le copertine così grandi hanno sempre un loro fascino, al diavolo, io amo il vinile! Ma le vendite del digitale hanno pur sempre la loro importanza, personalmente sono felice anche per questo, perché permette a molte più persone di ascoltare la nostra musica.

Da fan della scena italiana quale sono, devo dirti che il nome del vostro gruppo mi ricorda il titolo del secondo demo dei Domine, conosci la band dei fratelli Paoli?
Sì, amo i Domine, soprattutto la demo che hai citato. Però, proprio come per quel demo, il nostro nome deriva dal ciclo del eterno campione dello scrittore Michael Morrcock!

Domanda classica prima della fine, quali sono i vostri progetti attuali e le prospettive future per i Champion Eternal?
Sicuramente suonare più show nel 2017. Nei primi quattro anni come band abbiamo suonato solo in cinque occasioni, quest'anno dovremmo suonare quasi una dozzina di concerti e questi all'interno di molte manifestazioni. Dovremmo anche pubblicare il nostro prossimo LP entro la fine dell'anno.

Jason, siamo alla fine ....
Un grosso hail a tutti i ragazzi che hanno avuto la possibilità di leggere quest'intervista, speriamo di poter venire a suonare in Italia presto!
Grazie di tutto Beppe !!
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