Strike - Back from the dead
La prima band ad incidere un disco di puro Heavy Metal made in Italy, ecco come sono e saranno sempre ricordati gli Strike nella memoria degli appassionati della scena musicale tricolore. E la formazione partenopea, che vedeva all'intero della sua line up ufficiale la presenza di due musicisti italiani, e di ben due strumentisti americani, nell'anno di grazia 1980, seppero farsi valere grazie a qualità attitudinali e, naturalmente compositive, che la avvicinavano a realtà artistiche d'oltre Manica, sicuramente più affermate. Un disco compatto, suonato con gusto e verve da una giovane formazione che, questo è sicuro, avrebbe meritato almeno un'altra possibilità che, ahimè, non gli è stata concessa, tanto da suonare ancora valido e competitivo a ben più di trenta anni di distanza dalla sua prima stampa, e che, dopo mesi e mesi di gestazione, rivedrà finalmente la luce, avvalorato per l'occasione da ben quattro gustose bonus track e da una nuova grafica, che lo tendono ancor più competitivo.....
Intervista a cura di: Beppe "HM" Diana
Ciao Daryl, e grazie per la tua disponibilità, partiamo subito con la prima domanda, come ci si sente alla vigilia per la partenza di una nuova avventura che riporta in auge il nome della vostra band dopo anni ed anni di totale oblio?
Ciao Beppe, ovviamente c’è grande soddisfazione per il fatto che a distanza di tanto tempo, ci sia stato interesse per il nostro disco!
Certo l’attività live non si è mai del tutto fermata…ma quella discografica si!
Quando ed in che occasione hai deciso di rimettere mani sul master degli Strike?
Avevo iniziato, come dici un paio di anni fa, a pensare se fosse possibile ristampare il disco, proprio in seguito al fatto che in tutti questi anni c’è stato sempre un interesse; spesso mi hanno contattato per interviste, visto che il disco è stato il primo, del suo genere, ad essere pubblicato ufficialmente in Italia.
Poi mi sono anche accorto che, nonostante i 30 anni passati, il suono manteneva una sua attualità e quando la Jolly si è dimostrata seriamente interessata alla sua ripubblicazione, dalle parole ai fatti ed il tutto si è concretizzato!
Come mai avete deciso di cambiare il titolo del disco ed il lavoro d'artwork? Sai, da appassionato della scena musicale nostrana, ero molto affezionato alla vecchia copertina....
Beh, mi fa piacere che ti ci fossi affezionato, tant’è che qualcosa della copertina è rimasto, almeno nelle foto all’interno!
Però devi sapere che la scelta di quella copertina fu molto casuale…ma è una lunga storia; credo fosse giusto cambiarla ed aggiornarla, visto che all’interno del CD ci sono anche altri brani oltre a quelli del disco!
Capisco, adesso facciamo un passo indietro di almeno una trentina di anni, ti va? Quale era lo scenario musicale della vostra città di fine anni settanta inizio ottanta?
C’è da dire che noi suonavamo soprattutto nel circuito americano della base NATO di Napoli, e questa situazione ci ha favoriti, sia per la conoscenza della musica rock, che per il fatto di poterla suonare. In città non vi erano locali per farlo tranne qualche rara eccezione!
Come ed in che occasione è nata la band? Sia tu che tuo fratello Paul avevate avuto esperienze musicali?
Ho iniziato io a suonare con delle band di ragazzi americani quando avevo 15 anni, ma dopo pochi anni si è unito Paul che era più piccolo di me, e con altri ragazzi americani abbiamo iniziato a suonare e a pensare a brani originali.
Si, infatti, quelli che in molti non ricordano è che la vostra formazione era per metà italiana, e metà americana, non a caso sia Jimbo che Jimmy facevano parte del distretto militare Nato di base a Napoli, dico bene? Come avvenne l'incontro?
Si esatto, io e Paul eravamo molto conosciuti nella base Nato…ogni tanto c’era qualche partenza all’interno della band, bastava mettere in giro la voce che cercavamo un nuovo componente e selezionavamo le persone. C’erano tanti bravi musicisti con la giusta mentalità ed anche preparazione musicale specifica. Pensa che Jimmy, il batterista, aveva 15 anni quando iniziò a suonare con noi ed era un polistrimentista!
Penso che, almeno a livello musicale, le vostre rispettive passioni musicali agevolarono a saldare il rapporto iniziale..
Daryl: Si certo, ma questo era vero per quasi tutti i ragazzi americani che suonavano con noi, visto che il rock è la musica di base per quasi ogni americano!
Un disco il vostro, che mette in risalto la vostra smisurata passione per la scena musicale inglese dell'epoca, e per i Motorhead in particolare, era veramente così?
A dire il vero, non tanto i Motorhead, non ci siamo mai focalizzato su un solo gruppo; a me, per esempio, piacevano a quel tempo molto gli AC DC ed i Judas Priest, ma ascoltavamo anche altri tipi di musica, come southern rock, tipo Lynyrd Skynyrd, ZZ Top etc.
Inizialmente eravamo meno “inglesi”, lo siamo diventati senza rendercene conto, forse, potrei dire, proprio per le difficoltà che incontravamo per suonare hard rock e il senso di solitudine artistica che avevamo in quegli anni rispetto alla realtà musicale italiana!
Anche l'aspetto iconografico rappresentava un versante molto importante per gli Strike, è vero??
Si, quella è una mentalità, che soprattutto negli anni a venire, diventò importante. La musica si ascolta, ma soprattutto si “vede” in un concerto live. Il tutto deve essere congruente! Questa è una mentalità acquisita proprio dagli americani e poi alla fine diventa parte di te. Ovvio che, comunque, dietro un’immagine ci deve essere qualcosa di solido e vero!
In che maniera arrivaste a firmare il contratto con la Schyzo che all'epoca sembrava credere molto nelle vostre potenzialità? Se non ricordo male la label era una sussidiaria della Fonit Cetra..
Esatto, era distribuita dalla Fonit. Ci aiutò Giorgio Verdelli che vide in noi qualcosa di autentico, nel senso rock, capì che eravamo giusti e che eravamo avanti con quel tipo di musica rispetto ad altre realtà italiane, e ci mise in contatto con i responsabili della Skyzo; dopo vari demo-tape, ci fecero il contratto discografico!
Qual'era l'impatto live della band? Puoi ricordarci quell'episodio che vi aveva visto in Toscana acclamati dai fan come delle rock star internazionali?
Accadde a Lucca, per la nostra prima partecipazione ad un evento televisivo, e sorprese anche noi. Credo fosse per il fatto che avevamo proprio l’aspetto di una band straniera, magari non famosa in Italia, ma sicuramente si all’estero (almeno cosi’ pensava il pubblico).
Per cui, appena avvistati nei pressi del teatro, scendendo dalla macchina della casa discografica…ci fù un assalto per gli autografi, cosa che ripeto, ci colse di sorpresa.
Ma anche negli stessi studi televisivi ci guardavano con curiosità ed ammirazione.
Gli Strike sono da sempre ricordati come la band ad aver inciso il primo disco di heavy metal in Italia, come mai, in un periodo pionieristico come quello dei vostri primi anni di attività, non avete trovato il modo di pubblicare in nuovo platter?
Forse proprio per questa ragione; in Italia fu un tentativo, ma senza il dovuto sostegno successivo, quasi un esperimento che, benché abbastanza riuscito, non era ancora abbastanza per portarlo avanti. Infatti ci fu chiesto di cantare in italiano…ma non era per noi!
Infatti, la ristampa presenta 4 bonus track che fanno parte di una demo, di che cosa si tratta? Sono registrazioni postume all'uscita del disco?
Si furono registrate 4 anni dopo nel 1985 e dovevano essere proposte direttamente alle case discografiche inglesi; se ne interessò un manager inglese (John Kibble). Il riscontro fu anche discreto..ma non riuscimmo a concretizzare la cosa, anche per la nostra inesperienza, eravamo molto giovani!
È vero che uno dei due ragazzi della vecchia line up, ha registato un paio di dischi con una formazione hard rock negli States?
Verissimo, si tratta del chitarrista Jimbo Moshier, che pubblicò, per la Capitol, un paio di LP di glam metal!
Qualche anno addietro ci è giunta la notizia della scomparsa prematura del tuo caro fratello, quali sono i ricordi al quale sei legato di più?..e se non è troppo, visto che il disco adesso è stato pubblicato, non hai mai pensato di mettere in piedi una formazione e tributare una serata in suo onore?
Daryl: Per me è stata dura, perché avevo sempre condiviso la musica con lui, era anche un grande chitarrista! Pensa che quando iniziammo a registrare il disco, aveva 19 anni e suonava solo da qualche anno. E’ molto difficile trovare un musicista di quell’età che sia tecnicamente bravo, ma anche “musicalmente maturo”. I miei ricordi sono legati a tutte le esperienze musicali avute insieme, forse adesso lui manca ancora di più, almeno musicalmente.
Se ci fosse stato, credo che saremmo al lavoro per concerti e nuove produzioni! Si mi piacerebbe fare una serata ed anche più di una in suo onore…! Sto cercando di trovare i giusti elementi per farlo, ma non è semplice!
A livello puramente musicale che cosa hai combinato in tutti questi anni?
Daryl: Per fortuna ho continuato a suonare per molti anni nei locali della Campania con una cover-band e, ti dirò, mi sono anche molto divertito, perché anche a livello di cover, quella band è stata la prima nella nostra zona!!!
Capisco, segui sempre la scena musicale odierna? Hai comprato qualche disco interessante negli ultimi mesi, o sei un vecchio affezionato dei dischi con i quali sei cresciuto?
Daryl: Per un po di tempo non ho sentito niente di nuovo, ma ogni tanto mi capita di ascoltare qualcosa di nuovo, non è che la vada a cercare, ma parlando con amici discografici, ogni tanto mi fanno qualche nome, ed io vedo di cosa si tratta. Però, la maggior parte delle cose che ancora ascolto sono quelle più vecchie! Non è che di nuovo ci sia tanto, tranne qualche eccezione.
Pensi che, con l'avvento dei nuovi sistemi di informazione, oggi come oggi l'esistenza artistica degli Strike sarebbe diversa?
Daryl: Tutti i momenti hanno la loro storicità! Quello che si può fare oggi è tanto, anche a livello di registrazioni.
Ok Daryl, siamo alla fine, ti lascio la parola per i saluti e i ringraziamenti finali!!!
Daryl: Ringrazio te per l’intervista e speriamo di risentirci in futuro; un saluto a tutti i metallari e rockettari!!!
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