Escalation compositiva, ecco come potremmo descrivere quello che si cela dietro all’opera di debutto degli americani Noble Beast che, per il proprio come back sulle scene, hanno deciso di fare veramente le cose in grande stile, portando a compimento quello che, a tutti gli effetti, potrebbe essere considerato uno dei migliori album, almeno a livello puramente underground, di puro metallo colante.
Infatti, messe da parte le insicurezze fatte registrare dal quartetto in occasione della precedente prova in studio, la compagine del Minnesota, in questa nuova occasione, si rende artefice di un concentrato di heavy metal dal taglio tipicamente tradizionale, e dalla forte impronta classica di fondo, che trae ispirazione sia dal versante più incontaminato ed iconoclasta degli ’80ies, quello legato a doppia mandata alla scuola inglese per eccellenza, che da reminiscenze US Metal, per quel che concerne il gusto di certe armonizzazioni ed aperture melodiche.
Ne scaturisce un estenuante tour de force musicale di dieci tappe, nel quale potenza e melodia si intrecciano in un intenso abbraccio mediatico, dando luogo ad un album sui generis che bilancia alla perfezione ogni singolo strumento, e questo grazie soprattutto ad una produzione speculare che innalza, dove possibile, le quotazioni della band, accentuandone ancor di più i caratteri distintivi.
Un vero e proprio editto sonoro che riassume il meglio di quanto un certo filone della musica dura è riuscito a proporre negli ultimi venti/venticinque anni, raccogliendo all’interno di un unico contenitore compositivo elementi che arrivano in egual misura da Falconer, Riot, Blind Guardian e Gamma Ray.
Ed in un disco di siffatte proporzioni, tutto o quasi, sembra girare attorno all’estro del chitarrista Matt Hodson, che snocciola un rifforama impressionante, riuscendo nel contempo, a dettare il tempo al resto di una band a dir poco superlativa, che trova la sua vera punta di diamante nell’istrionismo vocale e nell’interpretazione magniloquente di Sir. Robert, uno di quelli in grado di fare veramente la differenza nonostante non disponga di qualità vocali eccelse, così dal mid tempo di “The Dragon Reborn”, alle stilettate metalliche dell’opener “Iron Blast angels”, dalla persuasiva “We Burn”, perfetto connubio di epic/power metal ed aperture folk, all’auto celebrativa “Noble Beast”, up tempo giocato attorno a vibranti accelerazioni in doppia cassa, è un susseguirsi atmosfere infuocate e partiture idilliache, che sprigionano emozioni ad ogni passaggio.
Che dire, nel suo piccolo un must assoluto!!!!
Beppe HM Diana
Etichetta: Self Produced/Tripod Records
Anno di Pubblicazione: 2014
Contatti: Noble Beast Official Facebook
Line up:
Rob Jalonen vocals – guitars
Matt Hodsdon – guitars
Drew Sutphen- bass
Andrew Rasmussen – drums
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