Sommo Inquisitore - Aerarius Faber Artifex

 


Che possa essere questa la volta buona? Se lo stanno chiedendo da tempo i Sommo Inquisitore, e ce lo domandiamo pure noi, anche perchè, dopo il disco di debutto di qualche anno addietro, che era riuscito a catalizzare l'attenzione, e la stima, del popolo underground tricolore, ma non solo, in molti si sarebbero aspettati il tanto vituperato salto di qualità della band romana, da tempo oramai proiettata verso quella definitiva consacrazione da più parti pronosticata.
Salto di qualità che, carte alla mano, è riuscito ai nostri, anche perchè il nuovo “Aerarius Faber Artifex”, pur riprendendo i tratti somatici dell'album di debutto, riesce in seconda battuta ad amplificare quell'epos primordiale, e lo innalza ad un livello superiore, che si traduce in otto lunghe composizioni, intriganti quanto intricate, che riescono a fondere in maniera encomiabile heavy metal dal taglio tipicamente tradizionale, incursioni epiche e dilatazioni dark di fondo, che danno luogo ad un coacervo di umori e sensazioni, che risplendono intensamente, con la stessa spontaneità con le quali vengono sviscerate.
Un disco che mette in rialto la concretezza e l'evoluzione compositiva dei nostri, evidenziato da una cura per i dettagli che ha quasi del maniacale, dal versante iconografico che rappresenta naturalmente ben più un tratto distintivo, alla produzione speculare che bilancia alla perfezione ogni singolo strumento, anche perchè fra i meandri di "Aerarius Faber Artifex", tutto profuma di Heavy Metal dalle forti reminiscenze old style, quello a cavallo fra la fine degli anni settanta e gli inizi della decade successiva, dai riff dinamici di "Flagellum Dei", alle armonizzazioni di chitarra in "Artemisia", dalla cavalcata maideniana di “Ius primae noctis”, alla pachidermica ed oscura “Legione”, fino agli aromi atmosferici di quella "Caronte", che ripercorre a ritroso tracce di un passato poi non tanto remoto, per non parlare della durata del disco che, come nella migliore delle tradizione dei platter degli 80'ies, si aggira sui quaranta minuti scarsi, minuti intensi e carichi di quel pathos autoctono, che si incarna in uno genere musicale che è insieme passione e stile di vita.
L'impresa sembra veramente riuscita, non ci sono dubbi, la proposta dei Sommo Inquisitore potrà sembrare anche anacronistica, ma vi assicuro che il fascino e la passione che si respirano lungo i solchi di "Aerarius Faber Artifex", non hanno prezzo....

Beppe “HM” Diana

Etichetta: Elevate Records
Genere: Heavy Metal
Anno di pubblicazione:  2023

Line up:
Sommo Inquisitore . vocals
Andrea Mattei - guitars, bass, keyboards
Piero Arioni - drums

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