OK, sono di parte. Conosco gli Highlord da sempre, dai tempi della demo degli Avatar, anche se, di quella quella line up ufficiale, non è rimasto praticamente nessuno, una band che ha sempre elargito una spiccata professionalità che, non sempre, ha collimato con il riconoscimento a livello internazionale, quello stesso che si doveva concretizzare con la firma sul contratto per la spagnola Arise Record ma che, il fallimento della stessa label spagnola, ha più volte rimandato.
Ma nonostante le difficoltà oggettive che gli si sono paventate lungo una carriera artistica che oramai si protrae da un quarto di secolo, la formazione nostrana non ha mai mollato, ribattendo colpo su colpo alle avversità, mettendo in mostra una perseveranza ed una tenacia che l'hanno portata ancora una volta, nella realizzazione di un nuovo parto discografico che, ne siamo sicuri, non potrà passare di certo inosservato.
Una proposta musicale la loro, oggi sicuramente più articolata e versatile che in passato e che, partendo da elementi vicini ad un power metal di fondo, si permea di contaminazioni e diramazioni di natura tipicamente heavy/prog, che danno luogo ad un suono elegante ed elitario, che raggiunge in brani come l’articolata opener “Soul Sucker”, scelta anche come primo singolo, il proprio zenit qualitativo.
Come era accaduto in passato, anche per questa nuova release, il vero ago della bilancia del songwriting degli Highlord, è rappresentato sicuramente dalla perfetta dicotomia di potenza e melodia, che si regge tanto sulla sei corde del chitarrista Marco Malacarne, che non fa rimpiangere il suo predecessore, quanto sull’espressività teatrale del singer Andy Marchisio, uno dei pochi in grado ancora una volta di fare la differenza, tanto che episodi come “Sweet Unknown”, che ammalia proprio per la sua sinuosità, la stessa title track o la perentoria “If you say yes” con le sue pregevoli scansioni progressive, mettono in mostra la carica esplosiva di un combo mai domo, elementi questi che potrebbero rappresentare, come dicevamo, un biglietto da visita davvero niente male.
Che sia veramente questa la volta buona? Ce lo stiamo chiedendo da sempre, il tempo passa, le mode pure, gli Highlord invece rimangono ancorati ad un credo artistico che è da sempre sinonimo di qualità e professionalità, cosa chiedere di più?
Immortali!!!!
Anno di pubblicazione: 2022
Etichetta: Rockshots Records
Genere: Power Metal
Line up:
Andrea Marchisio - vocals
Marco Malacarne - guitars
Massimiliano Flak - bass
Luca Pellegrino - drums
Davide Cristofoli - keyboards
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