Una vita spesa per lo più a promulgare il verbo dell'heavy rock, in un paese come il nostro, dove a farla da padrone sono sempre e comunque altri generi della musica dura.
Intervista raccolta da: Beppe "HM" Diana
Ciao Riccardo e grazie del tempo che ci stai concedendo, come stai trascorrendo questi giorni di apparente stasi mediatica prima dell'uscita del tuo disco solista? Ansia, eccitazione, rivalsa quali sono i sentimenti che ti porti dentro?
Ciao Beppe e grazie per esserti interessato a me, si, eccitazione, tanta eccitazione perché per me è la prima uscita da solista, su quella copertina c’è il mio nome e la mia brutta faccia e questo mette un po’ di pressione, anche perché so di aver azzardato a intraprendere questo percorso ma come si dice nella vita ci vuole coraggio altrimenti resti al palo.
Perdonami la franchezza, ma quali sono i reali motivi che hanno portato allo split dei Way Out?
Maledetto mi ci tiri dentro come Totti con i Rolex Ahhh Ahhh, passerei direttamente alla domanda successiva, ma come sai ho il difetto di essere sempre troppo sincero e di non tirarmi mai indietro quando mi si fa una domanda anche se scomoda. Purtroppo non c’erano più i presupposti per rimanere e in effetti già da tempo cantavo in un'altra band in cui mi divertivo molto, i Nightkill .
Li ho cominciato a vedere molte differenze, un livello compositivo molto più accurato, suoni più freschi, tecniche più moderne per preparare una canzone, canzoni poi composte da tutti e cinque, ognuno portava una canzone e quindi si spaziava molto nelle idee mentre nei WAY OUT era soltanto uno a comporre, il resto stava li a fare il compitino senza dare nessun apporto, ma cosa non da poco con i Nightkill si respirava di nuovo aria di Rock and Roll, cosa che purtroppo nei Way Out non c’era più, vedi io sono uno che il Rock lo vive tutti i giorni, sono uno a cui piace rompere gli schemi, andare fuori dalle righe, il Rock n’ Roll voglio respirarlo e con i Nightkill lo respiravo, purtroppo nei Way Out mi sentivo soffocato, non c’erano più le prove o le uscite per i concerti solo tra di noi, non erano più i membri del gruppo ad organizzarsi ma persone esterne e quando mettono bocca persone esterne diventa impossibile rimanere se sei uno spirito libero.
Poi come sai avevo un parente nel gruppo e una lite familiare ci ha diviso, ma di questo preferirei non parlare.
Alla fine me ne sono andato, cacciarne uno per rimanere in un gruppo ancorato ancora a vecchie idee voleva dire non progredire, quindi come fondatore del gruppo e proprietario del logo ho momentaneamente sospeso il progetto WAY OUT
Citando la dizione del vocabolario alla parola rinnegato si legge “persona che ha tradito un'idea, una fede”.
Credo che la parola giusta sarebbe stata Ripudiato, però non l’ho vista dalla mia parte bensì dalla parte opposta, in effetti il ritornello del testo di Renegade dice questo:
“Sono soltanto un Rinnegato
questa è una cosa che mi fa stare bene
Sono soltanto un Rinnegato
ed è bellissimo esserlo per voi
Sono soltanto un Rinnegato
non vedrete i miei resti al sole
Sono soltanto un Rinnegato
rinchiuso nel castello dell'orgoglio”
Di quello che faccio e di come sono ne vado onestamente fiero, non giro le spalle a nessuno preferisco la sincerità ai sotterfugi, da parte mia sono contento di essere stato Rinnegato da certi personaggi.
Si, anche perchè lo stesso Bennato cantava "Eugenio dice che io sono rinnegato perchè ho rotto tutti i ponti col passato"....
Mai parole furono più esatte, vediamola così, Eugenio può dir qualsiasi cosa ma Edoardo non ha venduto il suo passato per 30 denari, alla fine il senso del testo di Renegade è questo.
Quanto è stato duro e faticoso rimettersi in pista a livello puramente artistico.
Ho continuato a suonare nei Nightkill fino alla fine della pandemia poi loro avevano delle esigenze e io non avrei potuto esserci o poter essere di apporto, avevo altri problemi personali e altre priorità, sarei stato un freno per loro quindi tutti d’accordo ci siamo separati rimanendo amici.
Certo, pensavo dentro di me “Dopo aver avuto per anni un gruppo tutto mio è duro andare a cantare altrove, è un po’ come essere il titolare di una ditta, fallire ed andare a fare il garzone per altri, è deprimente” no non faceva per me o i Way Out o un progetto mio, avevo le palle per ricostruire tutto da solo qualcosa di mio, le novità non mi spaventano.
In quel momento non avendo molto tempo da dedicare alla musica feci la mia scelta e decisi che quel poco che avevo lo avrei impegnato con calma alla ricerca di nuovi membri per rifondare i WAY OUT, nel frattempo un paio di persone mi suggerivano di mettermi in proprio come Riccardo Strizzi, ma assolutamente non volevo prendere in considerazione la cosa, considerandola come un eccesso di presunzione, no no e poi no.
Dopo aver attraversato una tempesta di questa portata, tutti ci saremmo aspettati un disco dannatamente heavy che ti permettesse in qualche modo di sfogare la “rabbia” repressa che ti portavi dentro, ed invece...
Invece ho fatto proprio ciò che desideravo, modernizzarmi, stare al passo con i tempi, cazzo per invecchiare c’è sempre tempo, mettendo la testa fuori dalla buca mi sono accorto quanto per i più giovani noi della vecchia guardia stiamo facendo sempre la stessa vecchia roba, che per carità non rinnego ma in effetti il nostro genere sta morendo anche perché non c’è un ricambio generazionale. Non si può stare ancora a scimmiottare i vecchi Iron Maiden o i Judas Priest anzi anche loro sono cambiati, insomma cerchiamo qualcosa di nuovo altrimenti è finita.
Come ed in che modo è nata la collaborazione con i ragazzi che formano la tua backing band? Se non erro sono tutti musicisti di provata esperienza in campo heavy rock ed affini.
La scelta di Claudio Dr.K Cappabianca non è stata mia, cercavo un batterista per il progetto e chi me lo ha proposto (non ne parlo ora perché avrà una menzione speciale nel seguito dell’intervista) era per me una garanzia e devo dire che così si è rivelato, bravo professionista, un metronomo, mi ha veramente sbalordito.
La scelta di Michele Raspanti al basso invece è stata mia, lo conoscevo e sapevo che sarebbe stato l’ideale, unico problema era se avrebbe poi accettato l’impegno visto che suona sempre con molta gente, quando lo chiamai invece accettò subito con entusiasmo.
Qual'è stato il loro apporto all'interno dell'assetto compositivo che hanno portato ai nuovi brani visto che il contributo di Massimo Canfora mi sembra a dir poco preponderante? È vero che è stato proprio lui a convincerti a mettere su una band a tuo nome?
Massimo mi chiamò poco dopo essere uscito dai Nightkill, aveva saputo che stavo cercando componenti per mettere su un gruppo, ma mi propose di creare la Riccardo Strizzi Band, io subito gli dissi che la cosa mi sembrava azzardata e presuntuosa, ma mi convinse proponendosi oltre che come chitarrista e compositore anche come direttore artistico e produttore, Cazzo avevo uno dei migliori chitarristi su piazza e non ne approfittavo? Avevo sentito il suo ultimo lavoro qualche anno prima e ne ero rimasto colpito ma mai avrei pensato che la sua vena compositiva e tecnica stesse oggi a livelli così alti.
Massimo ti coinvolge ti trascina non nego che è stata dura andare a registrare con lui dietro a quel computer, lui è veramente professionista e professionale, non lascia niente al caso curando ogni minimo particolare, ha creato questo progetto che doveva essere soltanto in studio dedicandoci passione, dico la verità sono un po’ pigro ma lui mi trascinava e creava dentro di me ad ogni canzone un nuovo entusiasmo.
Devo molto a lui per tutto il tempo che ha dedicato a questa avventura
So che avete avuto la possibilità di registrare il disco nei suoi studi personali che, oltre ad abbattere i costi sul master finito, vi ha permesso di lavorare con molta tranquillità, dico bene?
Bhè si ce la siamo presa un po’ comoda, specialmente io, i primi tempi ho avuto delle difficoltà a capire i suoi meccanismi, per quanto riguarda i costi di registrazione oggi con i mezzi che abbiamo spendere una fortuna credo sia stupido, puoi fare tutto da casa, io stesso anche non essendo un tecnico certi pezzi glie li mandavo per email e lui li lavorava, tutto questo sempre se che dietro al PC hai uno bravo come Massimo che oltre ad essere un gran musicista è anche uno in gamba nella registrazione e la produzione
Ci sono state difficoltà oggettive a cui avete dovuto fare fronte? E di contro, c'è qualche episodio simpatico accaduto in studio che puoi raccontarci?
Credo che di difficoltà ne abbia avute più io per raggiungerlo a 100 Km da casa mia ad ogni registrazione Ahh Ahh
Ripeto cantare per un chitarrista virtuoso come lui non è facile, ero abituato a tutt’altre estensioni vocali al classico vecchio metal, ma qui cambiava tutto, io dovevo adattarmi alla sua tecnica lui al mio modo di cantare. Devo dire che dei pezzi li ha dovuti scucire e ricucire come un vestito per come glie li proponevo, ma a me andavano bene le sue modifiche e a lui le mie.
Ascoltando in loop i nove brani originali del disco, sembra che tu ti sia divertito a sperimentare molti range canori che in passato ti eri “precluso” a priori, è veramente così? E se non hai troppo, che cosa hai scoperto di nuovo nel tuo modo di cantare? Intendo qualità/duttilità che non sapevi d'avere...
Gli ultimi tempi nei WAY OUT stavo passando alla modalità Bruce Dickinson e la cosa non mi faceva affatto piacere, nel senso che io amo Dickinson, ma lui già esiste ed io sarei stato solo una imitazione.
Sento molti cantanti cercare di somigliare a qualcuno e il risultato è disastroso, non puoi cantare come Hallford e non essere pessimo e se per caso ci riesci non sei tu ma solo un clone, Hallford o Bruce già ci sono e sono solo loro.
Quindi mi sono messo alla ricerca di qualcosa di mio, anche cominciando a cantare cover con estensioni vocali di ogni tipo.
Sperimentazione è soprattutto sinonimo di crescita e maturazione anche se, in molti non sempre lo capiscono, sei pronto alle critiche, costruttive e non, che potrai ricevere?
Avevo la necessità di cambiare e di crescere, per troppi anni sono rimasto chiuso in una scatola dove non vedevo quello che c’era oltre, suonare con altre persone mi sta aprendo un mondo, ho imparato più in questi ultimi 4 anni che in 40.
Le critiche me le aspetto eccome, il mio anzi il nostro prodotto è diverso, è più fresco e questo può portare a molte critiche.
Lo so, sto rischiando ma il mio obbiettivo era dimostrare a me stesso che potevo fare anche altro, di esserne capace, di mettere anche la tecnica oltre che la voce nelle canzoni di superare dei limiti che avevo con qualcosa di nuovo, avrai notato che non faccio neanche un acuto in tutto il disco, è stata dura ma ho resistito AHHHH AHHHH
Ahahahahha (risata) anche perchè il lavoro d'artwork che hai scelto mi sembra abbastanza esplicativo, sembra quasi che dica “sono qui che vi aspetto, venite pure”.
No, no, anzi il messaggio è diverso, come puoi vedere ero prigioniero in una stanza legato con catene e senza scarpe ma da cui mi sono finalmente liberato, quando poi apri la copertina dentro troverai il CD con la stessa immagine ma senza di me e sulla sedia ci sarà soltanto un microfono, una volta tolto il CD ecco la stessa immagine ma senza più il microfono, solo una sedia, come dire accomodati siediti e ascolta, non ci sono più catene.
Si la copertina mi piace credo di aver avuto una buona idea e con un pizzico di orgoglio ti dico che come fu per il CD e il Vinile dei WAY OUT anche stavolta la grafica della copertina e tutto il resto sono completamente fatti e ideati da me.
A livello d'impostazione il brano che mi ha sconvolto maggiormente è stato sicuramente “Influencer” sia a livello musicale molto “radiofonico” che per quel che concerne le tematiche trattate.
Sono d’accordo con te, calcola che la stavo per depennare, poi ho capito che era fresca, attuale, roba nuova e con soli due o tre ascolti non l’avevo capita, è bella, sicuramente verrà criticata e invece io ci punto molto è quella che porterà il disco anche ad altre orecchie e a palati più giovani, dobbiamo accompagnare i giovani al metal, abbiamo bisogno di loro, sono loro il futuro.
Parlare di Influencer oggi lo trovo attuale, bisogna adeguarsi ai tempi anche con i testi, ma poi hai sentito che bell’assolo di chitarra?
L’ho proposta a più orecchie prima di decidere, tutti mi hanno risposto che non riuscivano a smettere di cantare il ritornello, fico no?
A livello puramente concettuale c'è qualche brano che ti lega al tuo trascorso artistico? Te lo chiedo solo perchè leggendo titoli come Queen of the sea e Malleus Maleficarum uno potrebbe essere portato a pensare a dei riadattamenti, invece?
Queen of the sea era un testo che avevo e ho molto riadattato, era troppo bello per stare in soffitta una bella storia che non poteva essere dimenticata, Malleus Maleficarum era invece un pensiero affascinante che avevo in mente e quando Massimo Canfora mi ha presentato l’idea di un brano con chitarra flamenco non mi sono lasciato sfuggire l’occasione per parlare dell’inquisizione spagnola
Quindi pensi che il capitolo legato ai Way Out sia una storia conclusa visto che sono stati la tua creatura artistica da sempre?
Assolutamente no, amo quel logo, ho dato sempre tutto per quel nome, di certo cambieranno gli interpreti voglio gente più giovane e più libera gente più aperta a nuove sonorità, i Way Out si sono specchiati a volte troppo davanti al niente rimanendo troppo ancorati al passato, sarà dura ci proverò ma non ora, per adesso voglio gustarmi questo disco programmare video e concerti che lo spingano un po’ oltre al solo supporto di plastica.
Mi sto divertendo in questo momento perché stiamo programmando dei video il primo sarà Renegade lo faremo molto basilare per via dei tempi, poi influencer, non escludo dei capelli biondi per me a mò di Ferragni e nastro isolante nero sulle tette del bassista stile Maneskin, alla fine anche loro sono influencer, poi sarà la volta della ballad perché anche quello è un gran bel brano
Quanto è importante sapere di poter contare sull'appoggio della Metal Zone records che, in precedenza, ti aveva supportato in maniera incondizionata?
Speravo mi facessi questa domanda, con Gianfranco abbiamo avuto qualche screzio in passato, colpa delle ininterpretabili parole scritte tramite questi maledetti social, ora ci siamo promessi che qualsiasi cosa dobbiamo dirci lo faremo faccia a faccia o telefonicamente, quindi problema risolto.
La Metal Zone è un apporto importante è entrata quando le registrazioni erano finite, con Gianfranco ci siamo sentiti e gli ho proposto di ascoltare tutto il lavoro per un parere, dopo 5 minuti avevo subito una sua recensione e la proposta di collaborare insieme, sono sicuro che insieme alla Metal Zone ci toglieremo belle soddisfazioni stiamo crescendo insieme anche su questo
So che stai preparando la data per la presentazione ufficiale del disco in un noto locale della capitale serata nella quale sarai addirittura accompagnato sullo stage da alcune coriste, anche questa una novità assoluta...
Si l’uscita è prevista per il 12 Novembre e apriremo per il grande Pino Scotto in un locale alle porte della capitale sul palco ci sarà anche un altro chitarrista di supporto a Massimo Canfora una mia vecchia conoscenza nei Nightkill a conferma dei buoni rapporti in cui siamo rimasti e probabilmente una corista, all’inizio pensavo 2 ma ho avuto la fortuna di avere con me una bravissima cantante lirica che adatterà comunque la sua voce al genere e non mi sembra il caso di offuscare la sua presenza con un'altra corista, vediamo, ad oggi ancora devo decidere.
I cori sono fondamentali come avrai sentito tutte le canzoni o quasi hanno dei cori che devono rimanere scolpiti nella mente di chi ascolta, abbiamo fatto un gran lavoro anche su questo.
So che negli ultimi periodi sei stato coinvolto in una cover band con la quale ti stai togliendo qualche soddisfazione anche a livello puramente remunerativo, te lo saresti mai aspettato?
Si, sono stato sempre contrario a fare cover, lo trovavo poco gratificante per un musicista, ma degli amici non riuscivano a trovare un cantante e mi chiesero di andare con loro, dissi categoricamente NO poi vista l’insistenza proposi che magari li avrei aiutati mentre ne cercavano uno, io nel frattempo stavo lavorando al progetto RS Band ed essendo all’inizio e solo un lavoro in studio mi faceva comodo tenere la voce in allenamento anche perché lavorare per 2 gruppi inediti sarebbe stato stressante e impossibile, fare cover invece no, oltretutto dal momento che si spaziava su svariate band dai Toto ai Whitesnake dai Guns a Bon Jovi mi sono detto perché non provare? Forse è l’occasione per scoprire se ho altre tonalità, ed in effetti ho lavorato molto su questo.
Poi c’è da dire che mi diverto con un bel gruppo di amici e soprattutto una miriade di live e cosa non da poco ci si alza anche qualche soldo.
Ora sto provando anche a fare colonne sonore di film con un altro gruppo anche li sono interessato perchè i cambi di voce sono tanti ed ogni giorno scopro cose nuove che non sapevo di avere
Qual'è il tuo rapporto con la così detta “musica liquida”? Acquisti ancora dischi in formato fisico spinto dal fattore “curiosità” oppure preferisci ascoltare su youtube e poi se è il caso acquistare?
Ora anche tu sai che avere un figlio costa e quindi devi gestire i tuoi soldi, prima ascolto poi compro trovo You tube, Spotify o altro molto utili, certo cosi si vendono pochi dischi ma raggiungi velocemente molta più gente, il mondo cambia e bisogna adeguarsi, stare al passo con i tempi, è giusto così
Roma è da sempre una delle poche città ad avere una scena heavy rock potendo contare su locali, band, negozi musicali, etichette ed un buon seguito di pubblico, però nonostante tutto questo, molte formazioni continuano a lamentarsi preferendo rimanere “ghettizzati” nei propri confini, piuttosto che mettersi in gioco e provare a suonare lontano dalle proprie mura, tu come la vedi?
Bhè per me alla soglia dei 60 anni questo discorso vale poco non amo girare molto e non vedo come potrei sfondare adesso, ho sempre puntato a divertirmi e a migliorare in ciò che faccio.
Purtroppo come dicevo prima se non puntiamo sui giovani è la fine, nei locali ci vanno i ragazzi, quelli della nostra età stanno a casa con la famiglia, fanno i conti con lo stipendio, quelli che suonano escono una volta al massimo 2 a settimana per le prove con il gruppo il resto delle serate le passano davanti alla TV e raramente in un locale o in un PUB, quanti concerti fatti davanti a poche persone, oggi a chi fa roba inedita non conviene suonare spesso, io stesso mi sono detto poche uscite ma buone massimo un paio l’anno, c’è gente che insiste a sputtanarsi suonando in locali assurdi davanti a 10 persone magari 6 o 7 volte nella stessa città. A che serve?
C’è poi da dire che ormai alla gente piace sentire le cover lo sto vedendo io stesso, si, è molto divertente ma niente a che vedere con l’emozione che sto provando per l’uscita di Renegade
Ok fratello, siamo veramente alla fine, ti lascio carta bianca per i saluti finali...
Ringrazio soprattutto te che mi hai fatto delle domande cattivissime e che ti pentirai di avermele fatte (scherzo ovviamente ma non troppo vedrai AHHH AHHH), ringrazio chi mi è stato vicino in questo periodo particolare, tutti quelli che faranno parte della mia vita musicale e non ed infine tutti quelli che dedicheranno il loro tempo ad ascoltare Renegade nel bene o nel male.
Buon Rock n’ Roll a tutti
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