From China with love. Torno ad incrociare il mio destino con quello dei cinesi, avete letto bene, Barque of Dante dopo più di tre lustri, avevo recensito il loro debutto sulla lunga distanza “Final Victory” per una defunta web zine nel lontano 2009, è mi ritrovo ad avere a che fare con una band che, oltre ad aver cambiato fisionomia ed assetto della propria line up ufficiale, con l'ingresso oramai in pianta stabile del cantante argentino, ma di chiare origini italiane, Roberto Castiglioni e del batterista inglese Dick Gilchrist proveniente degli Ascension, è riuscita a portare avanti un discorso musicale che nel tempo ha raggiunto una professionalità di fondo davvero eccellente, tanto da ottenere diversi riconoscimenti in campo internazionale, e la ristampa di questo disco da parte della sempre più attiva etichetta nipponica Red River Records, ne è la più lampante testimonianza. E gran parte del merito naturalmente è da ascrivere alla sagacia ed alla perspicacia del folletto Xie Zhiheng, polistrumentista tuttofare, nonché emerito professore di storia, il quale non ha mai mollato il colpo, nemmeno quando eventi inaspettati, leggasi pure terremoto, avevano piegato e messo a rischio l'esistenza stessa della band in questione, distruggendo gran parte dell'archivio musicale dei nostri.
Non a caso il nuovo “Columbus” è una sorta di best of che raccoglie il meglio della band, reinterpretato dalla nuova line up che recupera alcune di quelle composizioni andate perse per sempre, e le trasporta nel nuovo che avanza per dimostrare, questo si, che i Barque of Dante sono vivi e vegeti, e per sottolineare che adesso hanno tutte le carte in regola per potere ambire a grandi traguardi, dimostrando, non solo d’avere parecchie frecce al proprio arco, ma soprattutto di riuscire ad inanellare con malizia, e con una certa spontaneità compositiva, un buon numero di brani, ben dieci per la precisione, in cui riescono a convivere influenze musicali ed artistiche che portano comunque tutte allo stesso comune denominatore, ovvero ad un melodic power metal dai risvolti prettamente sinfonici che guarda negli occhi tanto i Labyrinth degli esordi che i Rhapsody of Fire del periodo mediano.
Ed è proprio su questi elementi ben distintivi che si plasma il sound dei nostri, forgiato nella melodia pura e limpida, fatta di memorabili refrain e partiture che arricchiscono architetture sonore e voli pindarici al limite del symphonic metal più mobile ed elitario.
La produzione perfetta ad opera dello stesso vocalist albiceleste è sicuramente uno di quegli aspetti che infondono maggiore credibilità e caratura internazionale ad un disco di per se perfetto sotto ogni punto di vista, anche perchè qualitativamente parlando, l’approccio compositivo, così come la tecnica messa in campo, sono davvero eccelse.
Detto che il nuovo disco sembra davvero oramai alle porte, non mi rimane che ribadire la caratura internazionale raggiunta dai Barque of Dante che, con questo disco, ci hanno realmente sorpreso e sbalordito.
Senza parole, chapeau!!!
Voto: 5/5
Beppe "HM" Diana
Anno di pubblicazione: 2025
Genere: Melodic Power Metal
Etichetta: Red Rivet Records
Line up:
Roberto Castiglioni - vocals
Zhang Qing - guitars
Xie Zhiheng - vocals, guitars, bass
Wang Wenjia - bass
Dick Gilchrist - drums
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