Hydin - First Slash


E 'un piacere notare come l'Heavy Metal tradizionale sia tornato ad essere nuovamente popolare, soprattutto fra le decine e decine di band di nuova formazione le quali, in molti casi, sono veramente in grado di riprodurre le stesse sensazione, nonché quell'alone pragmatico che si respirava fra i solchi di molte registrazioni dei gloriosi 80'ies, arrivando a rinverdire una concezione old style senza per questo distorcere l'idea generale di suono classico. 
Tutto questo, e molto di più, è quanto potete gustare ascoltando il demo, si avete letto bene, di debutto degli Hydin, ennesima formazione capitolina a trovare spazio sulle nostre pagine, la quale, dopo la classica gavetta underground a base di prove su prove, riesce finalmente a coronare l'agognato sogno del debutto sulla lunga distanza con il qui recensito “First Slash”. 
Giovani si, ma per nulla sprovveduti, gli Hydin sono una vera e propria macchina da guerra che non fa prigionieri, che si prodiga, anima e cuore, all'interno di un intenso quanto vibrante escursus sonoro, che pesca a piene mani dalla tradizione inglese di formazioni a torto considerate di seconda fascia, riportando a galla un modo di intendere la musica suonata e concepita proprio come se fosse uno stile di vita.
Un compendio di sagacia e spontaneità compositiva. sta alla base della riuscita dell’ep in questione che, nonostante la scarsa durata, arriva a mettere in chiaro quelle che sono le qualità attitudinali di una compagine che riesce ad alternare rimandi classici ed aperture melodiche, e bilancia con intelligenza, sagacia e gusto compositivo, arrivando ad omaggiare in più occasioni formazioni del calibro di Cloven Hoof, Grim Reaper, Tytan, Hell.
Splendidi fraseggi di chitarra ed un apporto ritmico lineare, scandiscono brani dall’assoluto valore come nel caso della straripante “Bloody Tournament” contaminata da soluzioni musicali vicine ad una concezione classic metal di matrice NWOBHM, mentre è proprio sulle note della più articolata “Gallery of perdition” che i nostri riescono a mettere in evidenza le loro enormi potenzialità attitudinali, dando luogo ad un roccioso up tempo caratterizzato da uno splendido crescendo.
Una band destinata ad un futuro lungimirante? Solo il tempo e la loro voglia spasmodica di metallo potrà dirlo, le premesse per fare bene ci sono, incrociamo le dita??
Voto: 4/5

Beppe "HM" Diana

Anno di pubblicazione : 2025
Genere: Heavy Metal
Etichetta: Self Production

Line up:
Lord Vexus - vocals
Rod of Iron - guitars
Seth - guitars
Simon the Sorcerer - bass

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