Arcane Tales - Into the firestorm


 E se non è passione per la musica concepita e suonata la sua, ditemi voi che cos'è!!!! Già, artisti del calibro meritano del nostro interlocutore Luigi Soranno, meritano tutta la nostra stima e la nostra più profonda ammirazione anche perchè, nonostante i riscontri ed i risultati conseguiti negli ultimi anni con i suoi Arcane Tale, one man band da poco passata sulle nostre pagine, è rimasto una persona umile ed un scrupoloso lavoratore, uno di quelli che preferiscono anteporre i fatti alle parole, perchè sanno che solo con il acrificio e la costanza si riescono ad ottenere dei traguardi lungimiranti. Ed il nuovo album "Ancestral War", l'ottavo disco ufficiale della saga legata al Principe di Gazard Erionor, dicevamo, è un lavoro che rasenta la perfezione, contraddistinto da una cura per i particolari che ha quasi del maniacale, e da un versante compositivo snello ed avvincente che riesce ad incastonare dieci perle di inaudita bellezza proprio come in un ipotetico mosaico sonoro.
Lascio dunque la parola al nostro interlocutore che ci guiderà con parsimonia in un mondo custodito dai cavalieri dell'Eterna Alleanza, per cui....
Intervista raccolta da: Beppe "HM" Diana


Ciao Luigi e benvenuto sulle nostre pagine, grazie per il tempo prezioso che ci stai volendo dedicare, dunque il nuovo album "Ancestral war" arriva a pochi mesi dal suo predecessore "Until Where the Northern Lights Reign" e segna un'ulteriore evoluzione del sound del tuo personale progetto musicale assestandosi su territori qualitativi davvero eccelsi, secondo te cos'è che ha fatto veramente la differenza fra il nuovo arrivato e le precedenti release ufficiali a nome Arcane Tales? Una presa di coscienza personale delle tue qualità/attitudini compositive, una maggiore esperienza accumulata e messa al servizio del songwriting delle dieci tracce, le critiche ricevute, oppure un mix di tutti questi fattori?
Ciao Giuseppe e grazie mille a voi per questo spazio!
Con ogni nuova release mi sforzo di innalzare l'asticella il più possibile, cercando di regalare all'ascoltatore un prodotto di qualità superiore al disco precedente, cercando di colmare le lacune riscontrate successivamente. Infondo, ormai, è quello che mi piace fare di più, ossia, modellare il suono e cercare di renderlo il più vicino possibile ad un prodotto che possa competere sul mercato. Certo, non ho tutti i mezzi e le conoscenze che potrà avere qualcuno che lo fa di mestiere, 24 ore su 24, ma considerando il tutto, non posso che essere entusiasta di ciò che man mano riesco ad ottenere volta per volta. Tante cose le acquisisci con il tempo, con gli sbagli e soprattutto con i consigli che cogli direttamente o indirettamente dalle critiche. Credo che sia comunque, come hai detto te, un insieme dei vari fattori. Nulla avviene per caso.

Questo mi fa capire anche che, a livello compositivo e di ispirazione, stai attraversando uno stato di grazia alquanto idilliaco, volevo chiederti se tutte le idee/composizioni che avevi in mente di pubblicare su questo tuo ottavo album sono poi veramente finite nella track list finale, si, perchè analizzandola mi sembra che sia strutturata in maniera perfetta, senza nessun filler o caduta di tono..
Ti ringrazio! Certo, posso dirti che le idee embrionali e tante melodie che mi ronzavano in testa all'inizio sono tutte su disco, ovviamente ci ho lavorato su e ho cercato di costruire qualcosa che potesse funzionare a dovere, come sempre. 
Tante altre idee, invece, sono rimaste fuori (magari mi torneranno utili per i prossimi album, chissà). Come ho sempre detto, il mio progetto nasce in primis per una esigenza diretta di creare qualcosa che mi piace ascoltare. Non sono il tipo che mette in scaletta un qualcosa che è fine a sé stesso o che debba riempire uno spazio perché il disco magari è corto, per dire. Ultimamente credo di aver trovato la quadra sul discorso della durata delle tracce e quindi dell'album e non mi piace andare oltre. È raro che io componga pezzi lunghi. Credo di averne fatti 4/5 su 8 dischi che superano i 7 minuti, ad esempio. L'ordine dei brani è un'altra cosa a cui lavoro molto. Il tutto non deve stancarmi (e  mi auguro non stanchi l'ascoltatore, ovviamente). Infondo, io sono il primo fan della musica che compongo e se qualcosa non mi piace, cambio, perché con molta probabilità so che non piacerà neanche a tanti che amano il genere.

Mi pare di capire che, portare a termine un album delle proporzioni di Ancestral War abbia richiesto ingenti sforzi personali e non solo quelli, come ed in che modo sei riuscito a far fronte a tutti i tuoi impegni lavorativi, familiari e personali per poter portare a compimento le registrazioni di questo ennesimo parto da studio?
Ogni album è un lavoro immane. Possono capirmi benissimo coloro che hanno a che fare con un progetto One man band, ovviamente. Ancestral War mi ha portato via un anno di lavoro, ovviamente ottimizzando al massimo i "ritagli" di tempo libero trovati nella mia vita lavorativa e personale. La fase di registrazione, di per sé non è un grosso problema. Infatti, credo sia quella più divertente e che avviene in meno tempo.
La fase compositiva e la "messa in opera" delle idee è quella che porta via un po' di tempo in più, ma è abbastanza divertente anch'essa. Diciamo che i mesi cruciali e veramente pesanti sono quelli della fase mixaggio e mastering. Ad ogni modo fanno parte di un qualcosa che adoro fare sempre più, anno dopo anno. 

Non vorrei spingerti a creare facili etichette, ma è innegabile asserire che la proposta musicale degli Arcane Tale vive sulla perfetta antitesi/dicotomia di diversi elementi musicali come il power metal, i richiami sinfonici, partiture dal vago sentore folkish, e gli accenti black metal emersi in qualche frangente, tu in veste di compositore, in che maniera definiresti la tua proposta musicale odierna?
La faccio breve. Molta gente cerca di creare un qualcosa che debba necessariamente rientrare in alcuni canoni. Altri invece cercano di creare qualcosa che invece rompa quei canoni e magari generi stupore. Non credo ci sia qualcosa di sbagliato in nessuno dei due concetti, nonostante tante volte ci siano dibattiti infiniti. Ognuno è libero di creare ciò che vuole e come vuole. Dar sfogo alla propria "arte" è un qualcosa di personale, quindi non di necessariamente catalogabile o etichettabile. Ritengo la mia "creatura" personale e da un certo punto di vista originale (anche se per molti questo termine non è molto adatto magari a descriverla). Infondo, cos'è originale e cosa non lo è? Ognuno si ispira o è ispirato da altro, poi però ci mette del suo, perché è naturale, secondo me. Nessuno crea dal niente qualcosa. Tutti, consciamente o inconsciamente, trasformano o elaborando le proprie proposte e idee, adagiandole su un qualcosa che esiste già. Se prendiamo il mio primo album ufficiale (Sapphire Stone Saga) e lo confrontiamo con Ancestral War, è palese che il mio modo di comporre si sia evoluto, che io lo abbia voluto o no. Alla fine ciò che il progetto Arcane Tales propone è semplicemente musica epica dalle mille sfaccettature, ma che ha un'anima tutta sua, nonostante i vari accostamenti o similitudini.

A mente fredda come giudichi i singoli brani che compongono il disco? Hai avuto modo di ascoltare tutte le tracce con orecchio critico cercando di prendere le distanze emotivamente parlando? Pensi di aver dato fondo a tutte le vostre velleità artistiche, o avrete modo di amplificare il discorso nelle prossime e future produzioni della band?
L'ho ascoltato centinaia di volte ormai. E cerco sempre di ascoltare con orecchio critico (soprattutto la produzione) quello che faccio. Se le canzoni sono sul disco è semplicemente dovuto al fatto che mi piacciono come se fossero di una band che adoro. Cerco di fare sempre il massimo, non sempre ci sono riuscito, soprattutto con le prime release. Ma sbagliando si impara e si cresce.

Cosa puoi raccontarci invece del versante lirico del nuovo arrivato? Mi pare di capire che molte delle liriche legate ai tuoi dischi trovino ancora forte ispirazione dalla saga "La Pietra dello Zaffiro" che avevi pubblicato in qualità di scrittore già qualche anno addietro e che tanta fortuna ti aveva portato, ce ne puoi parlare?
I miei due libri sono stati letteralmente saccheggiati dal sottoscritto per quanto riguarda le idee. Purtroppo, non avendo scritto "Il Signore degli anelli" devo portarmi avanti (lo dico da anni ormai senza riuscire mai a farlo per esigenze di tempo e vita) con il terzo capitolo della saga, cominciato a scrivere anni fa, ma purtroppo fermo tuttora, dal quale avevo già tratto ispirazione per vari testi usciti soprattutto su New Hope Bringer del 2014.
Vedrò di darmi una mossa.

Perdonami, a livello concreto, quali sono le aspettative che hai posto sull'uscita di "Ancestral war"? Pensi che la professionalità che hai sciorinato nel confezionare questo ennesimo parto discografico, possa servire in qualche modo a farti emergere dalla calca che si è formata all’interno della scena musicale tricolore? Oppure come sottolineavo nella mia umile recensione, oramai i confini nazionali cominciano a starti seriamente stretti? 
Ad ogni uscita, arrivato a questo punto ormai, mi aspetto di avere un maggior riscontro a livello di ascolto, è innegabile, altrimenti farei dell'altro. Credo anche che ormai grazie al web, socials e piattaforme digitali, la mia musica sia arrivata a tanti e, francamente, la ritengo già una vittoria di per sé. Per quanto riguarda il lato puramente professionale è artistico, non credo potrà mai essere recepito o condiviso al 100% da tutti, è ovvio. Non tutti abbiamo lo stesso orecchio o gusti musicali. Spero solo che chi ama questo genere possa vivere delle emozioni (anche solo occasionali) durante l'ascolto. 

Proprio come per le precedenti release ufficiali degli Arcane Tales, anche il nuovo album esce sotto l'egida supervisione delle Broken Bones Production dell'amico Sergio Vinci che oramai ti segue da qualche lustro a questa parte, quanto è importante per te sapere di esserti affidato nelle mani di un tuo collega musicista che conosce pienamente quali sono le tue esigenze?
Se stiamo avendo questa conversazione è merito suo, indirettamente. Se non fosse stato per Sergio, la mia musica sarebbe rimasta nel mio PC o sarebbe arrivata ad una strettissima cerchia di persone, magari sarebbe rimasta nell'anonimato più totale, chi può dirlo. È stato lui a insistere tanto nel 2017 e spronarmi a pubblicare Sapphire Stone Saga, rendendolo pubblico ad una più ampia platea, grazie al suo servizio di agenzia e di etichetta discografica. Per cui, avrà sempre la mia stima e la mia riconoscenza. 

Qual'è stata l'accoglienza che è stata riservata all'album dalle web zine così dette specializzate? Mi pare di capire che, a parte l'Italia dove i saccenti criticoni sono sempre pronti ad evidenziare ogni piccolo passo falso, oltre i patrii confini, il disco sta funzionando bene....
È ancora troppo presto, per avere un quadro della situazione. Ad ogni modo, le prime recensioni sono state tutte molto più che positive e non posso che essere felice ad entusiasta. I criticoni, tanti che magari non sanno neanche come si imposta un lavoro del genere e che credono di capire di produzione discografica (senza essersi mai seduti dietro una consolle) più del sottoscritto, che comunque non è  nessuno e impara tante cose ogni giorno, ci saranno sempre e sono ovunque, non solo in Italia, purtroppo. Ormai me ne sono fatto una ragione. Vado avanti per la mia strada cercando di cogliere i lati positivi eaccettare le critiche costruttive per cercare di crescere nelle successive produzioni. Non scendo neanche più al loro livello (basso e da presuntuosi), mi limito ad ignorarli semplicemente.

Cosa significa per te portare avanti un progetto personale di questo spessore? È una valvola di sfogo per mettere da parte le problematiche della vita quotidianità, oppure un semplice hobby/passione, come ce ne sono tante?E visto che ci siamo, che cosa ti spinge dopo tutto questo tempo a rimetterti in discussione ancora una volta?
Per me rimane una forte passione che esula dalla mia vita comune. È l'unico mezzo che ho per portare avanti ciò che ho cominciato a creare nel lontano 1998, perché ci credevo e ci speravo veramente. In qualche maniera questa valvola di sfogo riesce a darmi delle soddisfazioni che non pensavo di riuscire a togliermi a distanza di quasi 30 anni, da quando capii e decisi che la musica sarebbe stata parte della mia vita.

Dai tuoi esordi con i francesi Kim's over Silence fino a giungere al tuo ottavo disco da solista, come pensi si sia evoluto il tuo modo di rapportarti alla musica concepita e suonata? 
Proprio quell'esperienza mi ha aperto gli occhi su cosa significhi essere un musicista a livello professionale (cosa che io non ero all'epoca e non sono tutt'ora). 
È bellissimo e comunque stressante allo stesso modo. Forse non è la vita che avevo immaginato o magari a 20 anni vedi tutto con occhi diversi. Inevitabilmente mi sono reso conto che bisogna essere preparati per affrontare certe cose (e all'epoca io non lo ero affatto). Quelle (sole) 4 date in Francia mi hanno fatto capire quello che veramente volevo fare, credo. Avere a che fare con la musica, ma in maniera diversa. La mia dimensione non era tanto legata al palco (cosa che comunque mi ha dato emozioni incredibili, soprattutto davanti ad un pubblico che non sia quello di una festa di paese, per farla breve). Ho dato il meglio che potevo dare e mi sono districato abbastanza bene, anche se ho pagato il prezzo sulla mia pelle. Successivamente ho avuto problemi alle corde vocali perché non riuscivo più a cantare (non ho cantato per circa 3 anni dopo l'ultima data allo Chaulnes Metal Fest del 2010). Ad ogni modo, ho capito che avrei dovuto dosare le mie energie e portare avanti la mia musica anche solamente come progetto da studio, cosa che poi ho fatto e continuo a fare.

Ammettendo che la tua giornata tipo abbia ancora solo 24 ore come sia normale pensare, hai ancora tempo/voglia di ascoltare altri dischi/cd di qualche nuova band? Se si, hai dei nomi da proporci sui quali converrebbe puntare la nostra attenzione?
Riesco ad ascoltare musica appena ne ho l'opportunità, ovviamente. Non come facevo magari una volta, ma me lo faccio bastare. Beh, negli ultimi anni ho avuto e ho tutt'ora a che fare con tanti validi musicisti (conosciuti ai tanti e non). Ci sono tante band che meriterebbero di più di quello che hanno e tante altre che secondo il mio modesto parere sono ultra sopravvalutate.
Potrei farti dei nomi di tanti gruppi o progetti musicali che cercano di emergere dalla massa come quello del sottoscritto, perché lo meritano e anche perché in qualche modo ho a che fare direttamente con loro: Tezza F., The Astral Tale, Woods of Wonders, Knightfall, Asterise, giusto per citarne alcuni.

Qual è il tuo sogno per più ricorrente per quel che concerne gli Arcane Tales? Cosa ci dobbiamo aspettare dalla band in futuro?
Non mi pongo troppo il problema, sinceramente. Finché avrò ispirazione e sentirò di non essermi stancato andrò avanti e continuerò a pubblicare musica che mi dia delle soddisfazioni, non so dirti di più su ciò che sarà un domani.

Visto che siamo in argomento, cosa puoi dirci del progetto Universal Unity?
In questo progetto abbiamo deciso di unire le forze tra vari musicisti provenienti da diverse realtà e paesi e stiamo lavorando da un anno circa alla stesura di quelli che saranno i brani dell'album in uscita nel 2026. Il leader fondatore del progetto, Bartlomiej Męzynski (Asterise) ha chiesto a me, a Rodrigo Espinosa, Garret Campbell  e Brieuc De Groof (The Astral Tale/Fairyland) di registrare una paio di canzoni nel proprio stile che avessero tematiche legate all'universo. Ne sentirete delle belle.

Ok Luigi siamo veramente alla fine, ti lascio campo libero per le considerazioni finali.
Ti ringrazio ancora per questa chiacchierata, è stato un vero piacere. Grazie a chi leggerà e a chi vorrà sostenere il mio progetto come meglio crede!
Un caro saluto

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