Gli Ordalia sono tornati!!! Basterebbero queste poche parole per porre fine a quell'assordante silenzio che ha tenuto lontano la storica formazione etnea dai suoi fan più accaniti, un silenzio prolungato interrotto finalmente dalla pubblicazione di un nuovo capitolo musicale che, c'è da scommetterci, potrà restituire quella legittimità e quella credibilità che ai nostri erano sfuggite in passato.
Risorti dalle proprie ceneri come l'araba fenice, gli Ordalia tornano a farsi sentire dopo più di quattro decadi di oblio e, grazie soprattutto alla ritrovata verve del chitarrista Mario Di Prima, instancabile motore compositivo nonché autentico deus ex machina del combo nostrano, riescono, dicevamo, a portare alla luce una nuova manciata di composizioni, le quali riescono nel non facile compito di mettere in mostra delle qualità peculiari e di scrittura di prim'ordine, arrivando a sintetizzare quanto di meglio l’heavy metal di matrice classica abbia saputo elargire negli adorati '80ies.
E questo grazie ancora una volta ad una perfetta amalgama di partiture musicali che vanno dalle atmosfere di natura tipicamente epic metal da una parte, e dilatazioni armoniche più prettamente doom dall'altra, che riescono a disegnare un ipotetico filo conduttore che cinge in un unico abbraccio simbiotico formazione storiche della scena americana come Tyrant, Cirith Ungol e Manilla Road.
Una formazione questa, che punta gioco forza sul versante emotivo delle proprie composizioni, riuscendo ad ammantarle di un’aura enfatica e di un alone pregno di un epos a tratti veramente straripante, sempre in grado di elargire brividi ed emozioni ad ogni singolo passaggio.
Grezzo, primitivo, minimale, si, ma anche dannatamente melodico ed affascinante, ecco quale potrebbe essere il leitmotiv che caratterizza il come back sulle scene del terzetto siculo in questione, che ha nei ricami vocali del ritrovato Manlio Greco, estremamente istrionico e teatrale, ma anche tagliente all’occorrenza, qui nelle duplici vesti di bassista/cantante, la sua punta di diamante grezzo, in grado di condurci per mano in un altro quando come sulle note dell'energica “Doomed”, adombrata da un guitar work perfetto, la stessa “Valusia”, sicuramente fra i brani più incalzanti del lotto, sostenuta e vigorosa nel suo incedere heavy doom, o il capolavoro “Merlin e Vivienne” giocata sui chiaroscuri di affreschi atmosferici veramente degni di nota.
Che dire, la band è pronta a rimettersi nuovamente in gioco e a tuffarsi nella mischia con la stessa foga dei principianti, con la convinzione, questa si, che niente, per fortuna, è andato perso per sempre.
'The ancient spirit is still alive!!! Welcome back guys....
Beppe “HM” Diana
Etichetta: Metal Zone Records
Genere: Epic Doom Metal
Anno di pubblicazione: 2023
Line up:
Manlio Greco:vocals, bass
Mario Di Prima : guitars
Maurizio Caltanissetta: drums
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