Hounds - Rise of the immortals

 


Volli, sempre volli, fortissimamente volli, anche perchè se non è determinazione questa, ditemi voi cos'è!!! Caratterizzato da un lavoro d'artwork dall'indubbio gusto arcaico, il come back sulla lunga distanza dei torinesi Hounds, si districa ancora una volta in maniera egregia su territori sonori che ci conducono per mano lungo il viale alberato dell'epic metal ottantiano, quello lastricato e ridondante di riminiscenze sonore tanto care a band del calibro di Virgin Steel, Manilla Road band e Manowar che, naturalmente, rivivono una seconda giovinezza lungo lo scorrere di queste suadenti ed atmosferiche tracce di epic metal cadenzato ed elitario, squisitamente sorretto da armonie ancestrali volutamente rarefatte.
E nei trequarti d'ora scarsa a disposizione, il quintetto in questione confeziona un trittico di brani, ben sette per la precisione, che ci riportano direttamente ai tempi d'oro del genere preso in esame dai nostri, restituendoci intatte quelle stesse ambientazioni musicali e quelle atmosfere pregne di epos dal sapore vintage, che hanno nell'interpretazione del carismatico singer/chitarrista Massimo Ventura, il vero perno attorno al quale ruota la riuscita dell'intero lavoro che, naturalmente, non lesina forti suggestioni emotive come quelle fatte trapelare lungo i solchi della sanguinaria “Fight, warrior” episodio adombrato da un feeling sontuoso ed istintivo, che porta ben impressi i caratteri genuini dell'US metal tout court di natura sinfonica, oppure la teatralità insita fra i solchi della title track “Rise of the immortals” che non può non ricordare le movenze sinuose dei maestri Savatage, da sempre nume tutelare dei nostri.
Non da meno l'opening track "Knightmare", mid tempo sicuramente più malleabile incentrato su sonorità di estrazione Epic Metal, o la più melodica "A.O.R. (All Out Running)" che porta ancora alto il vessillo dell'heavy rock '80'ies style, inanellando melodie emotive che, senza alcun dubbio, incontreranno la stima e l'ammirazione degli amanti di una certa frangia di metalhead più oltranzista.
Prodotto egregiamente dal “solito” Giovanni Fiorini, lo stesso dell'ultimo Hateworld, "Rise of the immortals" è in definitiva un signor album, il perfetto viatico che bilancia in maniera impeccabile potenza, liricità e melodia e ci serve su un piatto d'argento le potenzialità di una formazione che ha dato finalmente pieno sfoggio delle sue innumerevoli velleità compositive.
Standing ovation!!!
Voto: 90/100

Beppe "HM" Diana


Genere: Epic Metal
Anno di pubblicazione: 2025
Etichetta: Iron Shield

Line up :
Massimo Ventura guitars, vocals
Simone Galasso - guitars
Stefano Paparesta - bass
Enrico Cairola - drums
Marco De Fabianis - keyboards

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