Kryuhm - Demoni


 Pervasa dalle nebbie che in serate come questa la avvolgono, Verona ha sempre dimostrato di nutrire una certa passione per il mistero, o meglio ancora per l'occulto, soprattutto a livello musicale, andando ben oltre l'etichetta patinata di città dell'amore, e questo grazie sopratttutto all'operato di formazioni di tutto rispetto come i prime movers Black Hole e Sacrilege, dei redivivi Epitaph o dei cult heroes All souls day, una schiera di formazioni questa, che oggi, trova i suoi diretti discendenti nei qui recensiti Kryuhm i quali, ovviamente, sembrano raccogliere più che meritatamente il testimone di questa immensa eredità artistica. 
Già, nonostante siano giunti al secondo lavoro ufficiale in studio, la formazione scaligera in questione è in giro da ben più di quattro lustri, avete letto bene, espediente questo che ci fa ben comprendere che, per portare avanti un progetto così articolato e "particolare" bisogna avere molta più passione e resilienza del previsto, soprattutto quando fatichi a trovare i componeneti motivati, intenzionati seriamente a perseguire un certo credo musicale/artistico.
Non a caso, rispetto all'album di debutto "Only in my mind" di qualche anno addietro, i Kryuhm del nuovo corso si ripresentano ai nastri di partenza con una line up largamente rivoluzionata, con l'ingresso di un nuovo drummer, nonché l'apporto, del tastierista Giampi Tomezzoli che, i più attenti, ricorderanno come bassista, nonchè cantante sul demo di debutto "Lord of Evil", proprio degli Epitaph poc'anzi enunciati, il quale, ovviamente, si rivela di importanza fondamentale nel tessuto compositivo dei nostri .
Pur rimanendo legata a certi stilemmi musicali classici, la proposta del quintetto in questione, sfugge a qualsiasi categorizzazione convenzionale, e questo grazie soprattutto ad un'esplosione di creatività, una miscela unica di generi che spaziano dal rock al metal, dalla musica gothic wave alle contaminazioni progressive, in una sorta di  rilettura dei dettami legati al dark sound made in Italy, un viaggio lento e cupo nei meandri della psiche umana diviso in nove movimenti, che riaffiorano con la stessa meticolosità dei frame di una pellicola b-movie alla quale, naturalmente, la musica fa da ipotetica colonna sonora.
Un'ecletticità, mi si permetta il termine, che non è mai forzata, atta ad impressionare, ma che si sviluppa per creare un’esperienza musicale che è tanto viscerale quanto ipnotica, il tutto reso ancor più fruibile dalla straordinaria capacità di cinque musicisti che sanno creare un tessuto sonoro che supporta e amplifica l’elemento vocale, piuttosto che oscurarlo.
Espressionismo musicale e teatralità che si uniscono in un abbracco simbiotico per dare forma e sostanza ad un mosaico variopinto di citazioni e riferimenti che spaziano dalla poesia vera e pura, alle riflessioni personali, per creare composizioni "immagignifiche" che raccontano storie, in un viaggio sonoro che fonde l'incubo con la realtà, in cui l'atmosfera inquietante e surreale si riflette in un caleidoscopio di stili musicali che alterna momenti di tensione drammatica a esplosioni di lirismo oscuro. 
Onore ai Kryuhm per aver saputo osare e perseverare in tutti questi lunghissimi anni di estenuante gavetta underground, e nel portare avanti un discorso compositivo così ricco di contaminazioni extrasensoriali, chapeau.
Signori questa è arte, punto. 
Voto: 100/100


Beppe "HM" Diana

Anno di pubblicazione: 2025
Etichetta: Black Widow
Genere: Kryuhm

Line up:
Daniele Laurenti – guitar, vocals
Andrea Fracca – guitar
Francesco Sterzi – bass
Tino Fracca – drums
Giampi Tomezzoli – keyboards


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