Ricomincio da tre. Torna a splendere di un'intensa luce mediatica la stella del firmamento del funambolico chitarrista Max Adams il quale, dopo aver dato vita, ed anima, a formazioni di primo piano della scena heavy rock nazionale come gli storici Love Machine, ed i meno fortunati Sigma, si rituffa anima e corpo nella mischia, e lo fa grazie ad una nuova interessante realtà musicale che, questo ce lo auguriamo, non farà di certo rimpiangere le scorribande sonore delle compagini sopra enunciate.
Circondato da uno stuolo di musicisti di stimata esperienza che hanno nel vocalist Antonio Pecere, la vera punta di diamante, i Black Stars dicevamo, si presentano ai nastri di partenza forti di una coesione interna forgiata da mesi e mesi di dure prove in studio, e si rendono artefici di una manciata di composizioni, ben sette per la precisione, incentrate attorno ad uno stile compositivo molto curato e sobrio, grazie al quale i nostri riescono a mettere a fuoco un approccio alla forma/canzone dall’impronta si melodica, ma piuttosto versatile, che richiama fortemente alla memoria le lezioni impartite dai maestri del passato come Dokken, Fifth Angel e Night Ranger.
Elementi questi filtrati sotto un'ottica personale che, se vogliamo, rende la proposta molto più fruibile e, perché no, coinvolgente, dimostrando in più occasioni di essere realmente capaci di possedere quelle peculiarità di scrittura che potrebbero elevarli sopra la media.
Prodotto in maniera egregia, suonato divinamente, “Black Stars” si rivela essere sin dalle prime battute, un concentrato di classe cristallina asservita ad un song writing elegante, raffinato e di classe, che cattura l’attenzione dell’ascoltatore, grazie soprattutto alla fluidità di alcune alterazioni sensoriali caratterizzate da peculiarità di scrittura, che infondono il giusto approccio atmosferico a composizioni ottimamente strutturate come ad esempio la splendida “Hot Blood”, episodio dotato di un appeal melodico esaltante, alla quale basterebbe solo qualche passaggio radiofonico per farsi apprezzare nella sua totalità, della delicata “Nothing is lost forever”, che porta ben impresso nel suo DNA artistico, le modulazioni armoniche di formazioni del calibro di Surgin, Prophet ed Arcara, “Love n'Affection” caratterizzata attorno ad un ottimo refrain, fino al vero capolavoro “Dead Shots”, contraddistinto da incursioni in territori più tacitamente heavy rock.
Un ep eccellente che riesce ad abbattere anche i muri dell’indifferenza radicata all’interno di un genere elitario come quello melodico per eccellenza, e questo non solo per una componente attitudinale che ha ben poco da invidiare ai loro molteplici colleghi più famosi, ma grazie alla qualità intrinseca di una proposta musicale ottimamente strutturata senza alcuna remora.
Chapeau!!!
Beppe "HM" Diana
Voto: 85/100
Voto: 85/100
Etichetta: Underground Symphony
Anno di Pubblicazione: 2025
Genere: Heavy Rock
Genere: Heavy Rock
Line up:
Antonio Pecere – vocals
Max Adams – guitar
Alberto “wolfie” Presotto – guitar
Walter Soresina – bass
Folkert Beukers - drums
Antonio Pecere – vocals
Max Adams – guitar
Alberto “wolfie” Presotto – guitar
Walter Soresina – bass
Folkert Beukers - drums

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