“….my friend the pumpkin..” Aver avuto la possibilità di parlare nuovamente con il mio amico Charly Urso è stato emozionante come ritrovare un vecchio compagno di banco del quale se ne erano perse le tracce, ed il venire a sapere che, nonostante le mille avversità che la vita ti pone davanti, in tutti questi anni ha continuato a perseguire il suo sogno e lo ha visto concretizzare, rappresenta per me, umile scribacchino, un motivo in più per portare avanti questa sorta di progetto di divulgazione on line. Si, anche perché i suoi Shaylon sono una band speciale in grado, non solo di abbattere i confini esistenti fra generi musicali posti a volte ai confini, ma soprattutto di colpire l’ascoltatore, anche il più distratto, e questo grazie a qualità tecnico/compositive d’alto retaggio elitario. Lascio dunque con piacere la parola al mio interlocutore, per cui…..
Intervista raccolta da Beppe “HM” Diana
Ciao Charly e benvenuto sulle nostre pagine, grazie per il tempo che ci stai volendo dedicare, come sta procedendo la promozione del vostro album di debutto, puoi ritenerti soddisfatto dei feedback che hai ricevuto fino a questo momento?
Ciao Beppe e grazie per l'invito. E' un piacere ritrovarti dopo tanti anni. L'album e' stato accolto molto bene. Abbiamo ricevuto ottime recensioni e feedback positivi da diverse parti del mondo. Chi ha ascoltato “The Initiation of a Timeless Voyager” ne e' rimasto piacevolmente colpito e le note di affetto ed entusiasmo ricevute finora sono state davvero molto incoraggianti. Abbiamo cercato di curare minuziosamente ogni dettaglio con il fine ultimo di produrre un lavoro professionale e piacevole sotto ogni punto di vista. Sicuramente con un valido album tra le mani, le chances di attirare l'attenzione sia dei fans del genere, che di etichette, promoters e festivals di un certo rilievo sono maggiori.
“The Initiation of a Timeless Voyager” arriva sul mercato discografico come una self release, come mai avete optato per questa scelta che, se pur coraggiosa, vi potrebbe precludere comunque una distribuzione piu' capillare? Pensi che il supporto fisico sia oramai obsoleto e destinato ad un mercato di nicchia?
Al termine delle registrazioni abbiamo deciso di procedere con CdBaby. Questa opzione ci ha permesso di far uscire l'album e distribuirlo immediatamente su tutte le principali piattaforme digitali con in piu' l'opzione del CD disponibile su Amazon, per quei pochi romantici “old school” che ancora ascoltano musica come se fosse un rito sacro :) Quindi, si' il supporto fisico e' destinato ad un pubblico di nicchia...cosi' come lo e' diventato il vinile. Molte persone preferiscono il download istantaneo, un click e via. I tempi cambiano. Per fortuna abbiamo ancora a disposizione diverse opzioni per cui si puo' ancora scegliere a seconda dei propri gusti e delle proprie esigenze.
Capisco, scorrendo la track list dell'album ho piacevolmente notato che sono presenti molte composizioni uscite precedentemente come singoli apripista, come se la pubblicazione di questo disco arrivi a chiudere un capitolo della storia della band, per aprirne uno nuovo, e' veramente cosi'?
Si' e' proprio cosi'! Ci sono due brani estratti dal nostro primo EP (“Forgotten Realms of Wonders” e “Revelation's Time”) del 2015 ed una traccia (“Astro Girl”) pubblicata come singolo nel 2016, che meritavano di essere inclusi nell'album anche, e soprattutto, perche' desideravamo rivisitare quelle canzoni con la line up attuale e le nuove orchestrazioni. Una menzione particolare va alla meravigliosa Raven Invicta che ha curato gli arrangiamenti orchestrali.
Complimenti per lo splendido lavoro dell'artwork di cui l'album si fregia, l'opera in se nasconde molti elementi legati ai brani in modo univoco, mi ha colpito soprattutto il meccanismo che ho trovato molto simile a quello rinvenuto agli inizi del novecento in Grecia ad Anticitera utilizzato per il calcolo delle fasi lunari, ma non solo, puoi parlarcene?
Grazie, molto interessante il tuo commento. L'artwork e' opera di Alex Mihályfi-Tóth un artista ungherese. Ci siamo affidati al talento e alla creativita' di Alex fornendogli le liriche e alcune linee guida da seguire circa il concept dell'album. Quindi, no non si e' ispirato al meccanismo ritrovato ad Anticitera. Ma hai fatto un'ottima osservazione!
Quello del viaggio nel tempo e' una delle utopie antiche come l'uomo, che ha affascinato studiosi e poeti da sempre, voi nel vostro piccolo avete fornito una sorta di ricetta fra le note di copertina, vuoi parlarcene?
I brani di questo album sono legati da un filo conduttore, il sogno e la capacita' dell'essere umano di realizzare grandi sogni. Nei testi cerco di offrire delle riflessioni filosofiche sulla nostra esistenza. La vita e' un viaggio infinito, senza tempo dunque, forse un gioco (parte di una realta' virtuale?) con delle prove da superare, lezioni da imparare, esperienze (belle e meno belle) da provare, per prepararci al viaggio successivo...un viaggio che trascende ogni immaginazione, ogni limite. Se lo desideriamo possiamo superare lo smarrimento spirituale Dantesco solo se impariamo a fare uso delle grandi potenzialita' della nostra mente e della nostra forza di volonta'. Pensiamo a tutti i grandi geni dell'umanita'! Sognatori che anno trovato l'eternita' attraverso le proprie opere. Creazioni che hanno permesso all'umanita' di progredire, evolvere, brillare, sorridere, stare meglio.
Visto che siamo in tema, puoi farci una piccola carrellata delle liriche legate ai brani?
Certo! L'idea che mi ha portato a scrivere la traccia “The Initiation of a Timeless Voyager” e conseguentemente a dare il nome all'album e' nata dopo aver letto due interessanti articoli di Paolo Franceschetti circa “Le Avventure di Pinocchio” di Carlo Collodi e “La Divina Commedia” di Dante. Il messaggio di fondo e': non ti preoccupare, vai avanti senza paura, credi nei tuoi sogni, sintonizzati su frequenze elevate e cavalca serenamente l'onda della tua essenza. Se desideri fortemente qualcosa, la tua forza di volonta' ed il tuo cuore tiguideranno verso la meta.
“Revelation's Time” e' un brano molto heavy, direi il piu' “Helloween/Gamma Ray” oriented. Nelle liriche, ispirate dai libri del Maitreya Rael, offro uno spunto di riflessione. Viviamo nell'era dell'Apocalisse (dal greco 'apokálypsis' ovvero “rivelazione”). Questo 'tempo della rivelazione' e' dunque giunto ed e' un momento storico nel quale gli esseri umani hanno finalmente le chiavi a disposizione per comprendere certe logiche e dinamiche circa la vita su questo pianeta. Questa canzone e' un forte incoraggiamento al cambiamento. Se c'e' qualcosa che non va, che non e' giusto, che ci opprime e viola i nostri diritti fondamentali e le nostre liberta' ...abbiamo il dovere di dissentire e gridarlo al mondo. Musicalmente e' molto divertente e coinvolgente da suonare dal vivo ed e' uno dei pezzi piu' amati dai nostri followers.
“I Am” e' una canzone molto introspettiva che scrissi dopo avere visitato Mount Shasta, un luogo molto speciale qui nel nord della California, da molti considerato sacro. Durante una meditazione, circondato solo dalla natura in una distesa chiamata Panther Meadows, ebbi l'ispirazione che porto' successivamente alla composizione del pezzo. Una presa di coscienza circa l'importanza di essere uno con il tutto nel qui ed ora. O forse semplicemente una riflessione su quanto sia importante fermarsi ed ascoltare noi stessi ed esplorare il nostro mondo interiore. Musicalmente invece mi sono ispirato ai Muse e per il riff principale alle musiche di Franco Micalizzi, noto per avere scritto le soundtracks di film polizieschi Italiani (molto in voga negli anni 70) quali “Italia a mano armata” e “Roma a mano armata”. Tu dirai, ma come? Che ci azzecca? Testo armonioso e musica ispirata a film violenti? E' un bel contrasto, lo so! Ma e' andata cosi', giuro! In questo brano un plauso particolare va a Raven Invicta che ha scritto un arrangiamento orchestrale pazzesco!
“Forgotten Realms of Wonders” e' il primo vero e proprio brano composto per gli Shaylon. Volevo scrivere qualcosa a la “Nightwish” e cosi' ho fatto. Parla di quando da bambini si sogna in grande. Si osserva il mondo con occhi pieni di curiosita' e stupore. Questo stato eventualmente si perde crescendo quando i doveri e la serieta' del mondo adulto condizionano e plasmano i nostri comportamenti. Questa canzone invece vuole essere un'esortazione a ritrovare quella verve perduta e a rispolverare i propri sogni. Che sia questo il segreto per rendere magica la propria vita?
“The House in the Sky” e' una canzone scritta diversi anni fa, dopo averla sognata. Nel sogno dondolavo su un pendolo situato su una casa nel cielo. Questa “casa” era in realta' una sorta di astronave dall'alto della quale vedevo tutta la Terra. Al risveglio registrai di getto la melodia del ritornello che suonava in loop nella mia testa. Ahahahah! Nel testo parlo di quanto sia importante dedicare pensieri e azioni alla pace e all'amore soprattutto durante tempi difficili in cui guerre, emergenze e preoccupazioni di ogni tipo occupano costantemente le prime pagine delle news. Se osservassimo con compassione il tutto dall'alto, da questa immaginaria casa nel cielo, saremmo in grado di comprendere meglio non solo il prossimo, il lontano, il nemico e il diverso, ma soprattutto noi stessi. Musicalmente, il brano e' ricco di spunti ed influenze. Dai Queen ai Beatles, dai Rainbow a Ravel, fino addirittura ad esplorare il Mongolian chant (un grazie ad Alex Glenfield per la sua prestigiosa partecipazione)... non manca nulla!
“In My Silent Sleep” racconta un altro sogno avuto diverso tempo fa, nel quale l'umanita' veniva completamente spazzata via da un'esplosione. Nel testo parlo di quanto la vita dell'essere umano sia fragile e di quanto abbia poco valore agli occhi di chi governa il mondo. In fin dei conti quel che conta per loro e' il profitto. No? Senza alcuna forma di compassione, empatia, amore e sensibilita' non riusciremo mai a cambiare il corso degli eventi. Una soluzione tuttavia ci sarebbe. Cambiare la nostra attitudine, collaborando, sognando, costruendo, aiutando, comprendendo, cooperando...tutti insieme. Musicalmente abbiamo cercato di riprodurre atmosfere epiche e piu' progressive. Per gli assoli mi sono ispirato alla 'Overture The Hebrids (Fingal's Cave) op. 26' di Mendelssohn e a Jean Michel Jarre per l'arrangiamento del synth.
“What If” e' un brano che scrissi diversi anni fa prima di trasferirmi da Las Vegas a San Francisco. Arrivato all'ennesimo bivio nella mia vita, durante una riflessione mi dissi: “cosa succede se... facendo questo passo magicamente realizzo il mio sogno?” E fu una mossa davvero ispirata! Per citare Paulo Coelho, “Tutto l'universo cospira affinché chi lo desidera con tutto sé stesso possa riuscire a realizzare i propri sogni.”
“Astro Girl”, come ben sai questa canzone e' dedicata all'astronauta Italiana Samantha Cristoforetti. Anni fa mi colpi' un'intervista nella quale raccontava la sua storia e di come da bambina sognasse di raggiungere le stelle. Ricordo che la notte seguente, sognai tutto il ritornello della canzone, comprese le parole. Feci uno sforzo enorme ma una volta sveglio riuscii a registrare tutta la melodia. Trovo che sia veramente una bella canzone ricca di pathos, ne vado molto fiero.
“Mist” e' un brano molto poetico scritto principalmente dalla nostra cantante Susie Uher Jiménez e a cui ho aggiunto alcune parti musicali. Il pezzo parla di come nella vita sia importante andare avanti vivendo ogni giorno al massimo. In questa traccia abbiamo incluso tutti gli elementi possibili per chiudere l'album con un gran finale da opera nel quale Susie mette in risalto tutto il suo straordinario talento, supportata da orchestrazioni “Vivaldiane” molto pompose.
“King of Nothing” e' la bonus track dell'album, uscito come singolo apripista nel 2018. Il brano si ispira ad un insegnamento del Maitreya Rael e nasce da un gioco di parole in inglese – Nothing King che diventa se ripetuto in loop Nothing King of Nothin King of Nothing. King of Nothing appunto. Il concetto di fondo spiegato dal Maitreya Rael e': allena la mente a non pensare, ma a sentire. Non pensare, ma essere. Essere uno con l'infinito.
Molti dei brani sono firmati da te perche' gli Shaylon sono la tua creatura, lasci comunque spazio di espressione agli altri componenti della band, oppure sei una sorta di “despota” del qui si fa come dico io? (ahhaha)
Ahahahah, sicuramente c'e' spazio per tutti. Avendo fondato il gruppo con una visione ben chiara e' normale che sia io il principale songwriter. Finora Susie ed io abbiamo scritto due canzoni insieme. Ho inoltre gia' iniziato a lavorare alla stesura dei brani per il prossimo album e anche Susie ha gia' pronto del materiale. Quindi le idee sono sempre in fermento. Comunque sia Alex Sandor Tamas - basso che Kurt Becker - batteria danno sempre il loro contributo. Siamo una band molto affiatata e sono davvero molto felice, orgoglioso e onorato di lavorare con questi artisti, favolosi sia dal punto di vista professionale che soprattutto da quello umano.
Come accennavi prima, fino a questo momento siete stati gli unici ad aver dedicato un brano al comandante Cristoforetti orgoglio italiano dell'aviazione aereonautica, sai che lei e' a conoscenza di questo sentito omaggio?
Si' ne e' al corrente. Quando pubblicammo la canzone nel 2017, grazie ad una conoscenza in comune, riuscii a farle recapitare il video. Conservo naturalmente con affetto il suo messaggio di ringraziamento. Una grande soddisfazione sicuramente!
Se proprio vogliamo definire il vostro suono, l'etichetta symphonic metal potrebbe essere abbastanza appropriata, anche se il disco nasconde fra le trame elementi che arrivano dall'hard rock, reminiscenze pop e quel tocco barocco tanto in voga negli anni settanta a formazioni come Queen, Deep Purple e Rainbow. Il tutto e' reso maggiormente fruibile grazie soprattutto ad una vocalist che sa il fatto suo, lontana mille miglia dalle attuali cantanti “spacca bicchiere” oggi in circolazione!
Io definirei il nostro sound piu' propriamente 'Symphonic Rock' anche e soprattutto per via delle influenze da te sopra citate. Io sono cresciuto ascoltando di tutto... pop, rock, hard rock, metal, elettronica, classica... quindi ci sta, vengo da quella scuola! All'interno del gruppo proveniamo da percorsi diversi o quasi: Susie arriva dall'opera e dai Musicals, Kurt dal jazz, trash, prog e death metal, mentre Alex ed io bene o male condividiamo un background molto simile. I nuovi brani a cui stiamo lavorando risentono ad esempio di influenze celtiche, quindi il nostro e' un sound in continua evoluzione. Per quanto riguarda Susie, si' decisamente lei ha un timbro molto particolare. Ha un background in canto lirico con esperienza pluriennale in quell'ambito. Dei quattro e' la piu' 'fresca' alla cultura Heavy Metal. Questa caratteristica e' forse una delle chiavi di lettura per descrivere la sua fruibilita'.
Da quanto capito avete registrato il disco nei vostri studi personali e poi tutte le parti sono state mixate in fase finale, avete optato per questo espediente per lavorare con calma su ogni singola composizione o cosa?
Si'. Aver registrato con calma e serenita' un album lungo, elaborato e tecnicamente complesso come il nostro ci ha permesso di avere quella tranquillita' indispensabile per poter curare ogni dettaglio con attenzione e, se vogliamo, con il minimo stress. Le parti che hanno richiesto una cura particolare, tipo batteria e voci nello specifico, sono state invece registrate in studio sotto la sapiente guida di ingegneri del suono.
In studio ti sei occupato anche delle parti di tastiera, tuo vecchio amore assieme alla sei corde, pensi che l'innesto di un quinto elemento nella vostra line up minerebbe in qualche modo la stabilita' che si e' venuta a creare negli ultimi anni?
Ti rispondo cosi': Squadra che vince non si cambia! Dopo tanti anni di esperienza sul campo ho trovato una formula che funziona...per me e per questa band.
Quanti sforzi e non solo economici vi e' costato portare a termine un'opera di questa portata? E quali le soddisfazioni che avete provato a lavoro ultimato?
E' stata una bella avventura! Ufficialmente abbiamo iniziato le sessioni nel Dicembre 2018 finalizzando tutte le parti di batteria presso i Trident Studios di Juan Urteaga. Poi con calma nel corso del 2019 abbiamo registrato chitarre, basso, tastiere e parti orchestrali. Nel 2020 ci siamo poi occupati di tutte le tracce vocali in studio grazie al prezioso aiuto di Jacek Sniecikowski, fantastico ingegnere del suono dietro la consolle. Nel 2021 finalmente il missaggio e il mastering. Abbiamo avuto la grande fortuna di collaborare con i Fascination Street Studios in Svezia. Ricardo Borges e Tony Lundgren hanno fatto un lavoro monumentale. E siamo davvero felici del risultato finale. Non credavamo alle nostre orecchie una volta ricevuto il master! Ne siamo davvero grati!
Con il senno di poi, e con orecchio critico, c'e' qualche traccia che avresti voluto cambiare in corso d'opera?
In tutta sincerita' no. Sono proprio soddisfatto.
Avete programmato delle date di supporto all'uscita del disco? Come sono andate le serate che vi hanno visti protagonisti ultimamente? Avete ricevuto degli ottimi riscontri di feedback e di vendite?
Le vendite dell'album sono andate sorprendentemente bene sia online che ai nostri concerti. Tanti cd venduti in Giappone, Germania e Francia. Ottime recensioni in giro per il mondo. Abbiamo ripreso l'attivita' live solo quest'anno ad Aprile. Dopo due anni piuttosto tumultuosi dovuti alle varie chiusure e restrizioni, e' stato bello finalmente ritrovarsi ed esibirsi dal vivo. Abbiamo partecipato a diversi festivals e suonato (sia in un'insolita veste acustica che in elettrico) in vari locali su e giu' per la Bay Area. I riscontri sono sempre positivi e siamo contenti di ricevere tanto affetto e ottimi feedback da parte di chi ci segue e chi ci scopre.
Che cosa e' rimasto nella tua San Francisco del fenomeno legato alla vecchia bay area? C'e' ancora un briciolo di interesse per un fenomeno che non si e' mai assopito come il caro buon thrash metal?
Amo la San Francisco Bay Area. Mi piace vivere qui. Mi sento a casa! C'e' sempre tanto movimento, tanto da fare e tanto da scoprire. Purtroppo molti locali storici hanno chiuso i battenti e le venues nelle quali esibirsi sono sempre meno, soprattutto dopo gli ultimi due anni. I tempi stanno cambiando cosi' come anche certe dinamiche. Detto questo, non bisogna scoraggiarsi, la voglia di fare musica non muore mai. Gruppi e artisti vari sono sempre in prima linea. I fans e gli aficionados pure! E' importante mantenere viva la passione! Con la passione si va avanti!
Dai video visti nel tempo sul tuo canale personale, si intuisce che la tua passione va ben oltre la musica heavy rock, ti diletti egregiamente nelle vesti di cantante, ottime conoscenze al pianoforte, la vera domanda e' come mai non hai provato a dedicarti pienamente ad un, genere piu' radiofonico invece di insistere con gli Shaylon?
Sin da ragazzino ho sempre coltivato il sogno di avere un gruppo “metal” tutto mio, ispirato da grandi bands quali Queen, Helloween, Gamma Ray e Nightwish, e con il quale suonare le mie composizioni seguendo una visione ben precisa. In piu' ho sempre subito il fascino del connubio rock/musica classica... per me praticamente un'ossessione! Quindi mmm si' ritengo la scelta di perseguire questa strada molto organica e naturale. Certo, la vita e' un cammino ricco di sfide, ma la soddisfazione di farcela passo dopo passo e vedere realizzati i propri sogni dopo tanto lavoro non ha prezzo. Trovo che sia fondamentale fare cio' che si ama. Quando ero ancora allievo al CET un giorno Mogol ci disse “colui che veleggia e' un signore”. Ecco, io cerco di vivere la mia vita cosi', veleggiando, con serenita'. Sono molto soddisfatto di avere trovato dei compagni di viaggio che condividono la mia visione e si divertono assiemea me in questa pazza avventura chiamata Shaylon. Per quanto invece concerne la mia attivita' da solista ti posso dire che sono quasi pronto a pubblicare su YouTube, Bandcamp e altre piattaforme digitali, del nuovo materiale (di natura piu' spirituale) contaminato da vari generi musicali (pop, rock, folk, lounge, ambient, elettronica). Il mio piu' grande augurio e' quello di riuscire a trasmettere dei valori e dei sentimenti positivi a chi mi ascolta/segue. Desidero vedere un mondo migliore e una societa' piu' armoniosa. Io provo a metterci del mio e a dare un umile contributo attraverso la mia musica, i miei testi ed il mio colore.
Prima di lasciarci, puoi ricordare ai nostri lettori quali saranno le principali attivita' della band da qui a qualche mese?
Come anticipato prima, stiamo lavorando alla stesura delle nuove canzoni che andranno a comporre il prossimo album. Nel frattempo, oltre ad onorare qualche data tra Ottobre e Novembre, stiamo preparando il nuovo video di “Mist” (diretti dal grande Mike Sloat) la cui pubblicazione e' prevista per la fine di Ottobre. Tra gli obiettivi futuri, contiamo di suonare il prossimo anno nei vari Renaissance Fairs, Pirate Festivals e County Fairs in giro per la California.
Siamo alla fine amico mio, a te le ultime parole!
Grazie Beppe per questa intervista e' stato un enorme piacere scambiare quattro chiacchiere con te. Un grazie anche ai tuoi lettori e followers. Spero che la musica degli Shaylon sia di vostro gradimento e che possa ispirarvi a realizzare i vostri sogni piu' profondi e ad andare avanti con entusiasmo! R
Rock on!
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