Burning Black - Resilience of a Broken Heart
E se non è determinazione questa, ditemi voi cos'è!!! Ennesimo disco dei Burning Black, il quarto ufficiale in studio, coinciso con l'ennesimo cambio di lien up, che aveva gettato più di un'ombra sul futuro di questa piccola grande realtà di casa nostra che, proprio come in passato, risorge dalle proprie ceneri ancora più forte di prima, e lo fa con un album che, carte alla mano, dovrebbe sancire una volta più che mai, lo stato di predestinati che i nostri sembrano trascinarsi dietro da tanto tempo.
Cambia la fisionomia, ma non di certo quel certo carattere vettoriale, leggasi pure professionalità, che da sempre contraddistingue ogni singola mossa discografica della formazione in questione che dimostra, ancora una volta, di riuscire a confezionare un album di qualità assoluta.
Ed in tutti questi anni di intensa attività, il quintetto ne ha macinata di strada, dovendo magari ingoiare qualche boccone amaro di troppo, ma rimanendo fortemente ancorato ad un credo artistico che, nel tempo, l’ha comunque condotto a consolidare un certo follow up di pubblico e di estimatori di tutto rispetto, e questo grazie soprattutto ad una proposta musicale, oggi sicuramente più versatile e convincente che in passato che, partendo da elementi vicini ad un hard rock dal taglio squisitamente 80ies style di fondo, si permea di contaminazioni e diramazioni di natura tipicamente melodiche, che danno luogo ad un suono elegante ed elitario, che raggiunge in brani come l’ottima “Resilience of broken heart”, il proprio zenit qualitativo.
Come era accaduto in passato, anche per questa nuova release, il vero ago della bilancia del songwriting dei Burning Black, è rappresentato sicuramente dalla perfetta dicotomia di potenza e melodia, tanto che episodi come “Life hurts”, che ammalia proprio per la sua sinuosità, “War forever” con le sue pregevoli scansioni melodic metal, o la perentoria “The devil”, condita da contrappunti e ricami classic/heavy metal ’80ies style, che metteno in mostra la carica esplosiva di un combo mai domo, elementi questi che potrebbero rappresentare, come dicevamo, un biglietto da visita davvero niente male.
Un album di respiro internazionale, per una band mai doma pronta a rituffarsi nella mischia più convinta e desiderosa che mai....
Speriamo bene..
Beppe “HM” Diana
Anno di pubblicazione: 2024
Etichetta: Punishment 18 Records
Genere: Heavy Rock
Line up:
Dan Ainlay - vocals
AndyT - guitars
Ian Adams - guitars
Nikk Damian - bass
Nicolò De Nardi - drums
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