Forgiato nel metallo più puro ed iridescente, arriva finalmente anche il terzo step discografico degli Eregion band che, già all’epoca dell'album “Lord of War”, aveva saputo catalizzare l’attenzione dei fan più integerrimi e tradizionalisti, e questo grazie soprattutto ad una proposta musicale tacitamente radicata negli ‘80ies, con la quale i nostri erano riusciti a dimostrare, più con i fatti che con le parole, di essere in possesso di doti compositive veramente degne di nota
E nel nuovo“Non omnis moriar”, il quintetto con base operativa nell'hinterland della capoluogo sadauo, torna nuovamente a cimentarsi lungo un tour de force compositivo che, oramai, si è fatto sempre più intrigante ed intricato, e che porta in dote alcuni episodi veramente carichi di quel pathos barbarico primordiale che, in questa nuova occasione, è stato addirittura rafforzato da una produzione esemplare, espediente che, è facile intuire, fa accrescere, e di gran lunga, il feeling sprigionato da ognuno dei dieci episodi contenuti.
Ne scaturisce un lavoro in cui i cinque ragazzi arrivano a far convivere in perfetta simbiosi sia la sontuosità e la magnificenza di un certo versante epico di fondo, con l’irruenza e l’aggressività del metal più classico ed iconoclasta, riuscendo nel non facile compito di risultare in egual misura pesanti ed evocativi.
Un diamante grezzo che riflette una luce policroma che illumina un sentiero sonoro intriso di emozionanti escursioni senza tempo, che si concretizzano ascoltando brani del calibro del mid tempo cadenzato di “Battle to carry on”, song d'impatto fogiata nel power metal fiero e sprezzante, sul quale i nostri riescono a ricamare degli affreschi epici di tutto rispetto, della marziale "Kingdom of heaven" sicuramente fra gli episodi più riusciti dell'intero lavoro, che porta con se tutto il vigore e l'epos migliore senza per questo scendere a compromessi, o del vero e proprio capolavoro che risponde al titolo di "Badon hill", brano che con le sue movenze sinuose ed il suo appeal dannatamente melodico, rappresenta sicuramente l'apice qualitativo di questo nuovo lavoro, davvero esagerato l'inciso così come l’incedere sostenuto ed intenso.
Che dire, gli Eregion sono riusciti nuovamente a dare dimostrazione di essere una band dalle enormi potenzialità artistiche e dal grande vigore sonoro, la voglia quasi spasmodica di mettersi ancora una volta in discussione, accresce se vogliamo la stima ed il rispetto che nutro verso questo giovane ensamble tricolore, se amate alla follia i Manilla Road più sinceri, e non potete fare a meno degli Ironsword.
Beppe “HM” Diana
Anno di pubblicazione: 2024
Etichetta: Rockshots records
Genere: Epic Metal
Line up:
Dario Fontana - vocals
Gianluca De Lotto - guitars
Giorgio Colbacchini - guitars
Davide Gianforte - bass
Andrea "Blackhawk" Muscarello - drums
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