X Wild – So What! (Tricolor, 1994)
E allora! Formata da tre ex membri dei Running Wild, che avevano ammutinato la nave pirata proprio all'indomani della pubblicazione di “Pile of Sulls”, gli X-Wild sono un'ulteriore riprova del detto che “la mela non cade mai lontano dall'albero”.
Non a caso il loro primo album, enfaticamente intitolato “So What!”, è il tipico esercizio, ben eseguito, in puro stile teutonico che suona molto simile a quello che il maestro Rock'n'Rolf Kasparek avrebbe potuto scrivere per un ipotetico full lenght della sua creatura artistica.
Si, dopo anni ed anni al servizio dell'ammiraglio più rinomato della scena metal, il trio Becker/Schwarzmann/Morgan era riuscito a dimostrare, egregiamente, di aver imparato la lezione impartita, così come di sapersi districare, con parsimonia, attraverso i mari burrascosi di un power metal tradizionale che si, doveva molto alla band madre, ma che guardava, con rispetto ed ammirazione, a quanto proposto dai connazionali Accept e Grave Digger, ai quali si avvicinavano sensibilmente, soprattutto per il cantato, roco, del singer inglese Frank Knight, sorta di incrocio Boltenthal/Dirkschneider.
Episodi come l'atmosferica 'Beastmaster' o, ancor meglio, il mid tempo 'Mystica Daemonica', avevano il potere di riportare indietro le lancette agli anni ottanta, pregne di quell'humus che avevano reso immortali album della caratura di “Death or glory” e “Port Royal”, così come la selvaggia “Scarred To The Bone”, dominata da un riffing vorticoso, o la persuasiva “Dealing with the Devil”, pervasa da soluzioni musicali elementari ed un gustoso refrain, che dimostravano ampiamente che il cordone ombelicale era lungi dall'essere reciso.
Purtroppo il disco venne pubblicato dall'indipendente Tricolor, forse di proprietà stessa della band, espediente questo che la dice lunga sulla visibilità/distribuzione di un disco potenzialmente di ottima fattura.
Un vero peccato!
(Beppe Diana)
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