Rex Inferi - Like an Hurricane

 


Anno Domini 2006 3 maggio

Uno degli aspetti più intriganti di un appassionato musicale, è quello di trovarsi a scambiare quattro chiacchiere, anche se in maniera molto distaccata e in via del tutto telematica, con i propri idoli di gioventù, e risentirsi ancora una volta un’ adolescente tornando indietro nel tempo che la memoria storica con i ricordi che nessuno e niente potrà mai cancellare, e di ricordi quest’intervista intercorsa fra il sottoscritto ed il buon Maurizio Samorì, eccelso chitarrista, nonché deus ex machina dei cult heroes Rex Inferi, me ne sono ritornati tanti. Già, i Rex Inferi, un nome che avrei scommesso di non sentire nominare più da nessuno, almeno qui da noi in Italia, ed invece... invece capita proprio che, quando meno te lo aspetti, ti vedi pubblicato un album che non ti saresti mai sognato di ascoltare, almeno non da uno come me che odia con tutte le sue forze la pirateria e gli mp3.
Ed è proprio per far fronte a questi spiacevoli incomodi che “Like A Hurricane” è riuscito a vedere la luce, grazie alla collaborazione nata sull’asse italo-greco-germanico, che vede uniti sotto la stessa bandiera quattro fra le migliori etichette indipendenti come le italiane Andromeda Relix e la LM  Crotalo Edizioni Musicali, la greca Sonic Age, e la teutonica Forgotten Steel. Ed è proprio grazie all’ interessamento di Mr. Gianni Della Cioppa e di Mr. Luigi Mazzesi che siamo riusciti ad entrare in contatto con il mitico Maurizio Samorì, personaggio storico della scena metallica dei primi anni ottanta, che si è mostrato molto disponibile ed abbastanza loquace nel riportare in vita ricordi di un’ esistenza musicale non tanto lontano nel tempo, seppellita fra i ricordi di una gioventù vissuta da assoluto protagonista, perciò mi raccomando orecchie ed occhi ben aperti che si parte! Destinazione anno del signore 1985... 

Intervista raccolta da: Beppe "HM" Diana nel 2006

Ciao Maurizio, allora come prima cosa vorrei che mi togliessi una mia curiosità personale, in che maniera hai conosciuto il resto della band, e come è nata l\'idea di mettere su un gruppo metal? Come mai decideste di chiamare la band proprio Rex Inferi? C\'era qualcuno di voi che era interessato agli studi di pratiche esoteriche, o cosa? E prima di formare questa band, qualcuno di voi aveva in precedenza militato in altre formazioni, o cover band metal?
Conobbi il bassista una volta che andai a suonare in una cover band dove si eseguivano pezzi dei Black Sabbath, Deep Purple, AC-DC ecc, il tipo mi disse che era un po\'stanco di suonare sempre le stesse cose, avevamo in comune gli stessi gusti musicali ed una certa passione per l\'occultismo, così decidemmo di fondare una band tutta nostra insieme ad un nostro amico in comune che era un batterista veramente bravo, mentre l'origine del nome Rex Inferi è veramente singolare, nelle campagne di Forlì vi era allora una vecchia casa disabitata soprannominata la casa del diavolo dove tutti di notte avevano paura di avvicinarsi perché si diceva che accadessero cose strane, insomma la
classica casa infestata, decidemmo di andare a dare un\'occhiata armati di torce elettriche in una notte di luna piena entrammo nella casa da una finestra, non successe nulla di strano, ma in una parete vi era scritto a caratteri cubitali Rex Inferi, grande! Pensammo fosse un nome fantastico per
una band come la nostra.

In che maniera arrivaste al contratto con la LM record? Se non sbaglio avevate pubblicato solo una demo prima dell'album?  

Una volta finito di comporre i brani che avevamo in mente, registrammo il nostro primo demo tape ed iniziammo a suonare un po 'ovunque finché non incontrammo Luigi Mazzesi della LM Records che ci propose di entrare in sala di registrazione per incidere il nostro primo disco "The damage has been done".

 Lascia che ti dica che personalmente amo alla follia il vostro omonimo ep di debutto, credo che all'epoca erano ben poche le band ad avere un sound spacca timpani ed una "right attitute" che vi diversificava dalle altre band italiane contraddistinte dal "baffetto e pantalone a strisce" molto in auge all'epoca, tu come la pensi?
Ti ringrazio davvero per i tuoi apprezzamenti, cercavamo di essere noi stessi ed avere un sound originale pur non rinnegando le nostre radici musicali.
 

Ed infatti, nonostante siano passati più di tre lustri, il vostro splendido ep, viene tutt'ora considerato come uno dei migliori prodotti italiani di sempre in campo heavy metal, non trovi strano che nonostante le super produzioni odierne, quelle cinque composizioni continuino tutt\'ora a donare sempre nuove emozioni?  
In una società come quella attuale in cui tutto si consuma e si brucia in fretta, è veramente una grossa soddisfazione fare qualcosa che resta nel tempo, si vede che la musica ha raggiunto il suo scopo indipendentemente dal successo commerciale e poi il metal è come il vino, più vecchia più acquista sapore.

"Il danno è stato fatto", a che cosa si riferiva il titolo del vostro ep? E come mai uscirono due differenti versioni con copertina su sfondo bianco e nero?  
È un titolo a libera interpretazione, ognuno può attribuirgli il significato che meglio crede, lasciamo spazio alla fantasia. Per quanto riguarda la copertina non ho mai saputo che ci fosse una versione del genere, anche Luigi Mazzesi non ne sa niente, forse si tratta di un bootleg.

 Ricordo che all'epoca assieme ai Run After To, eravate considerati come i figliocci di Paul Chain, questo appellativo ti dava più fastidio o era uno stimolo per dare sempre e comunque il meglio?
Paul Chain lo conobbi quando ancora suonava con i Death SS, diventammo amici e quando i Rex Inferi registrarono il loro primo demo tape si offrì personalmente per farlo ascoltare agli addetti ai lavori della carta stampata visto che noi all\'epoca non conoscevamo ancora nessuno, fu veramente un amico, il fatto che il nostro nome venisse spesso accostato suo era un onore, un impegno e una sfida nel senso positivo del termine.

Quale era l'impatto live degli Rex Inferi? Avevate creato qualcosa di particolare per i vostri fan dell'epoca? Che concerto ricordi con particolare emozione?
Noi preferiamo suonare dal vivo anziché stare in sala di registrazione, c\'era sempre la possibilità di fare nuove conoscenze e la gente era molto simpatica, di ricordi ne ho veramente tanti, un concerto che ricordo con particolare soddisfazione fu una volta che ci invitarono suonare a Lugano, nessuno ci conosceva e c\'era nell\'aria una certa diffidenza, poi quando iniziammo suonare le cose andarono posto e alla fine il pubblico era tutto con noi, mentre un'altra serata che ricorderò sempre per la comicità della situazione fu un festival rock a Modena agli inizi degli anni 80, c\'era veramente di tutto metallari, punk, rockabilli ecc. ad un certo punto si scatenò una rissa furibonda a causa di una bellissima ragazza punk, il locale sembrava un saloon da Far West, quando d\'improvviso fra le bottiglie e le sedie che volavano fece irruzione una squadra di poliziotti col manganello alla mano ed iniziarono a menar botte da orbi, io e quelli del mio gruppo riuscimmo a svignarcela da una porta di servizio insieme a Paul Chain che era fra il pubblico, quando fummo fuori per strada stavano ancora arrivando altre due pattuglie della polizia a sirene spiegate mentre persone "diciamo normali" che erano per la strada ci urlavano: "delinquenti, assassini". Ci mettemmo a correre come lepri, saltammo tutti dentro la mia macchina e partimmo come dei razzi verso l'autostrada.

 Senz'ombra di dubbio i Rex Inferi sono una delle poche formazioni in Italia a potersi fregiare dell'appellativo di cult band, ma come mai non hai mai pensato a mettere su un sito internet che possa raccogliere in qualche modo maggiori informazioni riguardo la band? Non ci hai mai pensato, o al contrario lo fai per mantenere lo status di culto attorno alla band?  
No, non c'è nessuna ragione in particolare, anzi è una lacuna che cercheremo presto di colmare.

A cuore sereno, puoi raccontarmi come si consumò lo split della band, e come mai abbiamo dovuto attendere tutti questi anni prima di vedere pubblicato l'ottimo "Like an hurricane"?
La mancata pubblicazione all'epoca di "Like a Hurricane" da parte della LM Records ci lasciò un po' di amarezza, Gianni, il batterista decise di partire per gli Stati Uniti in cerca di fortuna, Flavio il bassista dopo poco tempo sarebbe dovuto partire per servizio militare così decidemmo di sciogliere la band almeno per il momento. A distanza di anni la LM Records ha ricominciato a lavorare e insieme all\'Andromeda Relix ha fatto ascoltare brani registrati all'epoca a diversi addetti ai lavori, in particolar modo Forgotten Steel in Germania e Sonic Age in Grecia si sono dati disponibili per dare una mano nella distribuzione inoltre avevano iniziato a girare copie non autorizzate della registrazione, anche questo ha aiutato a fare uscire il lavoro.

Cosa puoi raccontarci di più dettagliato su quell\'album e sulla line up che lo registrò? Ho notato con piacere che il vocalist su quell'album era Alessandro Zazzeri degli altrettanto oscuri Zephyr, in che maniera nacque la vostra collaborazione?  

Rispetto al mini LP d\'esordio, alla line up si erano aggiunti Chris de Rossi alla voce e Gianni Lorenzini alla batteria che aveva sostituito Franco Bonassi che aveva dovuto abbandonare la band per motivi familiari, durante le registrazioni Chris si ammalò e per completare il lavoro fu chiamato di comune accordo Alessandro Zazzeri in arte Zephyr che oltre ad essere un ottimo cantante era ed è nostro amico da sempre.

Che fine hanno fatto gli altri ragazzi della band? Li senti ancora, siete in buoni rapporti? Ed in un periodo dove le reunion sono all\'ordine del giorno, non hai mai pensato di riformare i Rex Inferi anche solo per un concerto?  Stanno tutti bene, spesso ci sentiamo o ci vediamo in giro per i locali, riguardo una reunion vedremo  

Musicalmente parlando, cos'hai combinato dopo lo split della band? Pensi che con l\'esperienza che hai maturato in tutti questi anni, la tua band avrebbe avuto un futuro più roseo? Guardando al passato, pensi di avere più ottimi ricordi, o rimpianti? Potendo tornare indietro, rifaresti tutto daccapo?.. e se non è troppo, a livello puramente artistico, com\'è cambiato in tutti questi anni il modo di rapportarti alla musica suonata e concepita?
Dopo lo scioglimento della band, ho continuato suonare per conto mio, ho fatto parte di alcune cover band ho scritto parecchio materiale che spero di poter pubblicare prossimamente. Guardando al passato mi vengono in mente tante belle cose, abbiamo fatto anche degli sbagli che ovviamente col senno del poi non rifaremmo, ma questo penso sia abbastanza normale, secondo me bisogna guardare sempre avanti tenendo presente che certe esperienze negative possono diventare formative. Il modo di rapportarmi con la musica non penso sia cambiato nel corso degli anni, cerco sempre la musica che mi colpisce profondamente e mai quella che scivola via

Non hai mai pensato che se fossi nato in un altro paese, diciamo la Germania, forse la tua vita artistico/musicale sarebbe, diciamo, cambiata?
Io penso che ognuno di noi sia il prodotto dell'ambiente in cui nasce e delle esperienze che accumula, di conseguenza credo che tutti noi se fossimo nati da qualche altra parte saremmo persone diverse e avremmo avuto un altro destino.

Chi è il Maurizio Samorì di tutti i giorni, ovvero cosa fai per vivere?
A volte lavoro, a volte viaggio, comunque preferisco la vita notturna.

Cosa potresti consigliare ad una band che stà per muovere i suoi primi passi all\'interno del mondo musicale?
Di non prendere esempio dei Rex Inferi, a parte le battute credo che la costanza e la determinazione siano fondamentali per un musicista, di tanto in tanto fare qualche autocritica è lavorare sui punti deboli, inoltre tenere lontano il più possibile le persone invidiose.

Ok Maurizio, siamo veramente alla fine, ti ringrazio veramente di cuore per il tempo che ci hai concesso, vorrei che concludessi la nostra intervista nel modo che più ti aggrada…
Sono io che ti ringrazio tantissimo, è stato un bell'incontro, keep on metal sa tutti.

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